Attenzione a non sottovalutare l'importanza del successo di Biella. Nemmeno il più accanito dei «Rebels» avrebbe scommesso su un'affermazione così netta della Benetton su un parquet dove le due bolognesi erano state sconfitte senza attenuanti. La Lauretana, poi, era reduce dal colpaccio di Avellino, affondato con un margine di + 21 grazie anche ai 22 punti del grande ex, Andrea Niccolai (6/8 da tre).
«Air», invece, si è fermato a soli 8 punti e Treviso, sospinta da Edney e Garbajosa, dall'intelligenza tattica di Marconato, che ha sovrastato sia Batiste che Lacey, e di Bulleri, autore di una prestazione tutta concretezza (con 1,33 ha siglato il miglior coefficiente OER biancoverde) e dalla solita difesa tentacolare di Pittis, ha messo al sicuro il risultato già alla fine del primo tempo. A giocare al di sotto delle loro possibilità, sono stati solo Nachbar e Chikalkin. Ma se a «Boki» qualche passaggio a vuoto si può anche perdonarlo, viste le sue stratosferiche prestazioni precedenti, comincia, viceversa, a preoccupare la crisi involutiva del russo che, dopo un buon avvio di stagione, sta attraversando un periodo di scarsa vena. A fare la differenza, come hanno ammesso il coach dei padroni di casa, Alessandro Ramagli, e lo stesso Garbajosa, è stata la rabbia per l'inopinato e, sotto certi aspetti, anche ingiusto, ko di Barcellona. «Eravamo tutti incazzati», ha ammesso Jorge, «per quella battuta d'arresto. Questa determinazione l'abbiamo subito gettata sul parquet. Dopo un ottimo primo tempo, siamo stati bravi a non mollare la presa anche negli ultimi due quarti perchè la Lauretana, con l'aiuto dei suoi tifosi, avrebbe potuto esaltarsi e confezionare la clamorosa rimonta. Ora, però, dovremo ripetere, per certi aspetti, questa prestazione in Eurolega, a Pesaro».
Il cinquantesimo (!) impegno stagionale della Benetton si chiama appunto Pesaro e D'Antoni sa bene che, per passare domani al Bpa Palas, occorrerà che almeno sette decimi del roster si esprima al massimo. E soprattutto, considerato che la Benetton è una squadra prettamente perimetrale, far meglio del 28%, realizzato a Biella, sui tiri da tre.
Nel girone E la «Scavo» si è rilanciata con il successo di mercoledì scorso al Paladozza e, per sperare ancora di agganciare la Final Four, deve assolutamente ottenere domani i due punti. I biancoverdi, viceversa, nonostante la stanchezza per le trasferte in serie (alla fine, dopo quella del sabato di Pasqua a Casalecchio, saranno quattro di fila in soli nove giorni), sono consapevoli che, ripetendo il colpaccio, messo a segno nelle Marche il 22 dicembre, e sfruttando, il 10 aprile, il «fattore» Palaverde con il Barça, sarebbero con un piede nella Final Four di maggio.
«Air», invece, si è fermato a soli 8 punti e Treviso, sospinta da Edney e Garbajosa, dall'intelligenza tattica di Marconato, che ha sovrastato sia Batiste che Lacey, e di Bulleri, autore di una prestazione tutta concretezza (con 1,33 ha siglato il miglior coefficiente OER biancoverde) e dalla solita difesa tentacolare di Pittis, ha messo al sicuro il risultato già alla fine del primo tempo. A giocare al di sotto delle loro possibilità, sono stati solo Nachbar e Chikalkin. Ma se a «Boki» qualche passaggio a vuoto si può anche perdonarlo, viste le sue stratosferiche prestazioni precedenti, comincia, viceversa, a preoccupare la crisi involutiva del russo che, dopo un buon avvio di stagione, sta attraversando un periodo di scarsa vena. A fare la differenza, come hanno ammesso il coach dei padroni di casa, Alessandro Ramagli, e lo stesso Garbajosa, è stata la rabbia per l'inopinato e, sotto certi aspetti, anche ingiusto, ko di Barcellona. «Eravamo tutti incazzati», ha ammesso Jorge, «per quella battuta d'arresto. Questa determinazione l'abbiamo subito gettata sul parquet. Dopo un ottimo primo tempo, siamo stati bravi a non mollare la presa anche negli ultimi due quarti perchè la Lauretana, con l'aiuto dei suoi tifosi, avrebbe potuto esaltarsi e confezionare la clamorosa rimonta. Ora, però, dovremo ripetere, per certi aspetti, questa prestazione in Eurolega, a Pesaro».
Il cinquantesimo (!) impegno stagionale della Benetton si chiama appunto Pesaro e D'Antoni sa bene che, per passare domani al Bpa Palas, occorrerà che almeno sette decimi del roster si esprima al massimo. E soprattutto, considerato che la Benetton è una squadra prettamente perimetrale, far meglio del 28%, realizzato a Biella, sui tiri da tre.
Nel girone E la «Scavo» si è rilanciata con il successo di mercoledì scorso al Paladozza e, per sperare ancora di agganciare la Final Four, deve assolutamente ottenere domani i due punti. I biancoverdi, viceversa, nonostante la stanchezza per le trasferte in serie (alla fine, dopo quella del sabato di Pasqua a Casalecchio, saranno quattro di fila in soli nove giorni), sono consapevoli che, ripetendo il colpaccio, messo a segno nelle Marche il 22 dicembre, e sfruttando, il 10 aprile, il «fattore» Palaverde con il Barça, sarebbero con un piede nella Final Four di maggio.
