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Napoli aspetta coach e palasport

Siglato ieri il contratto per la costruzione della tensostruttura in viale Giochi del Mediterrraneo

Una firma dietro l'altra, per la Di Nola. Da quella che ieri ha siglato il contratto fra il Comune di Napoli e la Veronesi Impianti per i lavori della struttura di viale Giochi del Mediterraneo, a quella che entro domani l'avvocato Mario Maione ed Andrea Mazzon sistemeranno in calce all'accordo che porterà il coach veneziano sulla panchina azzurra.
Doveva essere, quella del primo luglio, la scadenza fissata per veder avvitati i primi bulloni del palazzetto che da fine anno ospiterà a Fuorigrotta le partite casalinghe della Di Nola. Questa data, invece, è servita per trasmettere agli archivi della ditta modenese vincitrice della gara d'appalto, l'ultimo (ed il più importante) documento per poter effettivamente dare il via all'operazione che entro 150 giorni lavorativi consegnerà alla città un impianto mobile destinato a sopperire temporaneamente all'indisponibilità del "Mario Argento". Centocinquanta giorni che i dirigenti della Nuova Pallacanestro Napoli fanno scattare da ieri, ma che più realisticamente decorreranno da quando i lavori potranno effettivamente avere inizio. Intanto, già in settimana, nella zona interessata verranno attuate delle varianti al traffico. Un dispositivo che, contestualmente, permetterà anche l'installazione del cantiere. In ogni caso, però, ipotizzando che il via delle operazioni di realizzazione dell'opera possa essere dato intorno al 15-18 luglio, è difficile pensare di poter inaugurare il nuovo impianto (se tutto andrà bene) prima della fine di dicembre. Anche se il direttore generale della Veronesi Impianti, Gian Paolo Melotti, ribadisce l'impegno della sua azienda di voler addirittura abbassare i tempi di consegna.
Una curiosità ha accomunato ieri il dirigente emiliano ad Andrea Mazzon. Entrambi, sia pur in orari diversi, per raggiungere Napoli sono partiti dall'aeroporto di Verona. Con stati d'animo diversi, pur avendo un fine comune da perseguire: quello della firma d'un contratto. Un argomento sul quale, nonostante non sia più vincolato con Imola, Mazzon attua ancora una difesa serrata. Mostrando una forma di scaramanzia più tipicamente partenopea che veneta.
«Personalmente non ho raggiunto alcun tipo d'accordo. Al contempo, però, dico anche che qualsiasi persona con un minimo di raziocinio non possa che essere onorato di poter eventualmente avere un'opportunità professionale di questo tipo».
E' più loquace, Mazzon, quando si parla della recente Summer League di Treviso, un appuntamento che in tre circostanze lo ha visto impegnato come allenatore e che, questa volta, gli ha dato l'opportunità di osservare da vicino (con Andrea Fadini) qualche giocatore destinato a vivere in futuro l'esperienza del campionato italiano.
«D'interessante - conclude Mazzon - ho visto qualche bianco del North Carolina e un paio di guardie. Per la verità, gente più adatta per la LegaDue che per la serie A. In assoluto, comunque, il nome di qualche elemento da seguire a livello di cambio, è finito sui taccuini dei manager presenti alla manifestazione».
Carlo Carione
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