Sofferto fino a giocarsi il primo supplementare stagionale. Inebriante al 45’. Firmato Woolridge, ma costruito di squadra. Liberatorio sul parquet e in classifica. Il successo di domenica al Carnera della Snaidero su Fabriano, lanciata da tre successi in una settimana (l’ultimo sulla Kinder), è un piccolo gioiello della formula 3 arancione. Da mettere in cassaforte, ma anche da capitalizzare. Dopo la versione quasi All Italia alla casertana e gli innesti in corsa di Smith e Woolridge al fianco di Scott, si è ora alla terza fase a stelle strisce con l’avvento di Stern e Mills. Tranne l’inserimento di The Animal, valore aggiunto dell’acquisto estivo di Esposito quale auspicato erede di Charles Smith, le altre svolte di fondo sono state gestite da coach Fabrizio Frates.
Ora si appresta a fare volare la Snaidero anche oltre le prodezze supplementari di Woolridge contro Fabriano. «Siamo contenti di avere vinto – dice il giorno dopo il tecnico del nuovo corso arancione –. Non abbiamo disputato un buon primo tempo, ci sono ancora alcune cose da sistemare. Importante, però, è avere fatto il risultato. Un’eventuale sconfitta ci avrebbe fatto convivere con lo spettro della retrocessione, anche se Imola ha perso».
Ora per la Snaidero, infatti, si prospetta un triangolo delle Bermuda (sabato a Siena, martedì con Cantù e giovedì a Bologna Kinder) prima di chiudere un altro tour de force di quattro gare in otto giorni domenica 7 aprile contro la De Vizia Avellino al Carnera. «Siamo ancora a meno due vittorie dalla salvezza – predica scientifico Frates –, anche se nulla ci è precluso. Battendo Cantù o facendo un’impresa contro le squadre di prima fascia potremmo entrare nei play - off. Meglio, però, prima avere la certezza della salvezza».
Se l’impresa, poi, dovesse arrivare sabato a Siena, Frates, ripudiato nella città del Palio, soddisferebbe anche l’orgoglio personale. «Sarebbe davvero una Pasqua di resurrezione – ammette – un ovetto con sorpresa. Ci rimettiamo a lavorare per questo di buona lena».
Ben sapendo che, dopo avere avuto già modo di apprezzare le doti di Woolridge, gli ultimi arrivati Stern e Mills non sono due fenomeni da baraccone piovuti dalla Cba a Udine solo per fare divertire gli avversari di turno. «Jeffrey – ribadisce Frates – ha sorpreso tutti in modo positivo. Sapevamo che poteva darci rimbalzi, stoppate e presenza difensiva, ma ha fatto vedere buone cose anche in attacco. Silas non è andato male, ma può fare meglio».
«Stern – aggiunge – ha avuto pure un buon impatto con la squadra e l’ambiente per disponibilità e voglia di fare». Un altro marchio arancione ricostruito, come ha dimostrato domenica anche Scott primo tifoso dei compagni in panchina e, nella ripresa, anche a saltare in curva.
Valerio Morelli
Ora si appresta a fare volare la Snaidero anche oltre le prodezze supplementari di Woolridge contro Fabriano. «Siamo contenti di avere vinto – dice il giorno dopo il tecnico del nuovo corso arancione –. Non abbiamo disputato un buon primo tempo, ci sono ancora alcune cose da sistemare. Importante, però, è avere fatto il risultato. Un’eventuale sconfitta ci avrebbe fatto convivere con lo spettro della retrocessione, anche se Imola ha perso».
Ora per la Snaidero, infatti, si prospetta un triangolo delle Bermuda (sabato a Siena, martedì con Cantù e giovedì a Bologna Kinder) prima di chiudere un altro tour de force di quattro gare in otto giorni domenica 7 aprile contro la De Vizia Avellino al Carnera. «Siamo ancora a meno due vittorie dalla salvezza – predica scientifico Frates –, anche se nulla ci è precluso. Battendo Cantù o facendo un’impresa contro le squadre di prima fascia potremmo entrare nei play - off. Meglio, però, prima avere la certezza della salvezza».
Se l’impresa, poi, dovesse arrivare sabato a Siena, Frates, ripudiato nella città del Palio, soddisferebbe anche l’orgoglio personale. «Sarebbe davvero una Pasqua di resurrezione – ammette – un ovetto con sorpresa. Ci rimettiamo a lavorare per questo di buona lena».
Ben sapendo che, dopo avere avuto già modo di apprezzare le doti di Woolridge, gli ultimi arrivati Stern e Mills non sono due fenomeni da baraccone piovuti dalla Cba a Udine solo per fare divertire gli avversari di turno. «Jeffrey – ribadisce Frates – ha sorpreso tutti in modo positivo. Sapevamo che poteva darci rimbalzi, stoppate e presenza difensiva, ma ha fatto vedere buone cose anche in attacco. Silas non è andato male, ma può fare meglio».
«Stern – aggiunge – ha avuto pure un buon impatto con la squadra e l’ambiente per disponibilità e voglia di fare». Un altro marchio arancione ricostruito, come ha dimostrato domenica anche Scott primo tifoso dei compagni in panchina e, nella ripresa, anche a saltare in curva.
Valerio Morelli