Il presidente della Lega Basket Serie A Enrico Prandi interviene con una nota sulle riserve avanzate, da parte del presidente del Coni Gianni Petrucci, in merito alla delibera della Fip che autorizzava il tesseramento di sei extracomunitari in serie A per la prossima stagione:
"Non posso che ribadire, a nome delle società della massima serie, lo stato di disagio dei club nelle settimane in cui programmano la stagione, riconfermando gli atleti extracomunitari già tesserati la scorsa stagione e cercando nuove soluzioni per le loro squadre. Queste società hanno bisogno di un quadro di certezze.
Proprio per questo, la Lega aveva firmato una convenzione con la Fip, in data 11 giugno, in cui si sanciva che, in assenza di leggi che limitassero l'impiego di atleti extracomunitari, nulla sarebbe cambiato rispetto alla stagione precedente.
Successivamente la Fip, nonostante non fosse ancora stata emanata una legge specifica in materia, decideva una drastica riduzione del numero di atleti extracomunitari nel basket, da 400 a 230, stabilendo anche limiti di tesseramento e di impiego con una delibera che quantomeno poneva le società di fronte ad indicazioni precise.
Oggi il basket viene bocciato, nonostante sia stato, dopo il calcio, l'unico sport ad entrare nel settore professionistico.
Non crediamo che la nuova legge che verrà sia davvero in grado di assicurare la protezione del vivaio italiano e il rilancio delle rappresentative nazionali. Piuttosto abbiamo il dubbio che vada ad alimentare il numero di passaporti comunitari di dubbia legittimità e di ben triste e recente memoria".