Se il Panathinaikos ha vinto l'ultima Eurolega significa che è la squadra più forte nel vecchio continente, e chiunque prenderà il suo posto sarà sicuramente di un livello inferiore. Ancora però, la situazione non appare così meccanica. Ieri mattina c'è stata la riunione dell'Uleb alla quale ha partecipato Ferdinando Minucci.
«L'Uleb - spiega il gm biancoverde - si è presa quindici giorni di tempo per decidere cosa fare. Ma il problema non riguarda soltanto il Panathinaikos. Sembra infatti che il Buducnost possa cedere i propri diritti al Partizan Belgrado e, se ciò dovesse accadere, il girone della Mens Sana diventerebbe ancora più difficile».
Per la quindi, se la rinuncia dei verdi è da considerarsi come un fattore positivo nella ricerca della qualificazione al secondo turno, l'ingresso del Partizan potrebbe far tornare tutto al punto di partenza.
In Italia, intanto, sembra non essere ancora definitivamente conclusa la questione extracomunitari. Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha infatti bocciato la decisione presa dalla federazione di definire a 230 il tetto sugli extracomunitari. Un numero ritenuto troppo alto per uno sport che ha dato segnali tutt'altro che positivi nei confronti del contingentamento dei giocatori extracomunitari a tutela dei vivai.
Questo, in sintesi, il concetto della lettera che Petrucci ha inviato la settimana scorsa al presidente federale Fausto Maifredi. Ancora non è dato capire se la possibilità di un ulteriore ridimensionamento del numero appare praticabile ma una certa: se questa ipotesi si concretizzasse, allora per le società di basket di serie A sarebbe davvero un bel guaio. Anche perchè il consiglio nazionale del Coni, nel quale sarà ratificata la lista degli extracomunitari delle varie federazioni, è fissato per il 24 luglio.
La domanda è lapalissiana: come si può costruire una squadra senza conoscere i parametri? La risposta sembra l'abbia trovata la Benetton Treviso che ha ingaggiato Istvan Nemeth, guardia ungherese in uscita dal Bc Koermend, classe 1979, che la società biancoverde ha messo sotto contratto per tre stagioni. E all'orizzonte c'è anche il ritorno di Loncar.
Federico Cappelli
«L'Uleb - spiega il gm biancoverde - si è presa quindici giorni di tempo per decidere cosa fare. Ma il problema non riguarda soltanto il Panathinaikos. Sembra infatti che il Buducnost possa cedere i propri diritti al Partizan Belgrado e, se ciò dovesse accadere, il girone della Mens Sana diventerebbe ancora più difficile».
Per la quindi, se la rinuncia dei verdi è da considerarsi come un fattore positivo nella ricerca della qualificazione al secondo turno, l'ingresso del Partizan potrebbe far tornare tutto al punto di partenza.
In Italia, intanto, sembra non essere ancora definitivamente conclusa la questione extracomunitari. Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha infatti bocciato la decisione presa dalla federazione di definire a 230 il tetto sugli extracomunitari. Un numero ritenuto troppo alto per uno sport che ha dato segnali tutt'altro che positivi nei confronti del contingentamento dei giocatori extracomunitari a tutela dei vivai.
Questo, in sintesi, il concetto della lettera che Petrucci ha inviato la settimana scorsa al presidente federale Fausto Maifredi. Ancora non è dato capire se la possibilità di un ulteriore ridimensionamento del numero appare praticabile ma una certa: se questa ipotesi si concretizzasse, allora per le società di basket di serie A sarebbe davvero un bel guaio. Anche perchè il consiglio nazionale del Coni, nel quale sarà ratificata la lista degli extracomunitari delle varie federazioni, è fissato per il 24 luglio.
La domanda è lapalissiana: come si può costruire una squadra senza conoscere i parametri? La risposta sembra l'abbia trovata la Benetton Treviso che ha ingaggiato Istvan Nemeth, guardia ungherese in uscita dal Bc Koermend, classe 1979, che la società biancoverde ha messo sotto contratto per tre stagioni. E all'orizzonte c'è anche il ritorno di Loncar.
Federico Cappelli
