Dopo gli interventi sui cosiddetti «sport minori» dell’assessore Alfredo Ponticelli e del presidente della Di Nola Basket Mario Maione, ospitiamo quello di Amedeo Salerno, presidente del Coni di Napoli.
L'impegno e l'entusiasmo dell'imprenditore Mario Maione e l'intervento appassionato dell'assessore comunale Alfredo Ponticelli trovano piena rispondenza nel lavoro quotidiano del Coni di Napoli, la struttura che presiedo. Il basket e gli sport minori in generale rappresentano argomento delicato e importantissimo per la nostra città. Il ritrovato interesse intorno alla squadra di pallacanestro napoletana è un'occasione da prendere al volo per tenere alto il livello d'attenzione sul problema degli impianti a Napoli.
Sulla questione della tendostruttura di viale Giochi del Mediterranneo va sottolineato che il Coni di Napoli da tempo si sta battendo affinché i tempi dei lavori si accorcino. Abbiamo appoggiato continuamente le istituzioni, quando ho avvertito il bisogno ho lanciato io stesso l'allarme. Non parlerei comunque di tendostruttura perché alla fine sarà costruito un vero e proprio prefabbricato. Il vero problema resta il palazzo dello sport Mario Argento. Solo quando questa struttura sarà riconsegnata alla città allora potremo dire di essere tornati grandi con un palcoscenico adeguato alla nostra tradizione nel basket.
Il quartiere di Fuorigrotta in generale e il Mario Argento in particolare, rappresentano l'ambiente naturale della pallacanestro napoletana dove è stata scritta la storia più importante degli sport a squadre della nostra città. Sull'argomento sport minori credo sia giusto sottolineare due fattori. Il primo è che il basket è in grado di riconquistare un suo spazio, ne ha capacità e bacino d'utenza. Il secondo è legato alla differenza che c'è tra gli sport individuali, che trovano un grande sostegno nelle forze militari, e quelli a squadre che invece hanno bisogno di imprenditori privati e appassionati per realizzare progetti. Penso a Latella nella pallavolo e a Lubrano prima e a Maione oggi nel basket. L'assenza di impianti li hanno penalizzati: la Com Cavi emigrò a Salerno, il Pozzuoli sarebbe forse già in A1 mentre Maione, che è un vincente, ha tenuto duro fino alla fine. Bisogna stargli vicino adesso che il grande basket può davvero tornare da protagonista a Napoli.
L'impegno e l'entusiasmo dell'imprenditore Mario Maione e l'intervento appassionato dell'assessore comunale Alfredo Ponticelli trovano piena rispondenza nel lavoro quotidiano del Coni di Napoli, la struttura che presiedo. Il basket e gli sport minori in generale rappresentano argomento delicato e importantissimo per la nostra città. Il ritrovato interesse intorno alla squadra di pallacanestro napoletana è un'occasione da prendere al volo per tenere alto il livello d'attenzione sul problema degli impianti a Napoli.
Sulla questione della tendostruttura di viale Giochi del Mediterranneo va sottolineato che il Coni di Napoli da tempo si sta battendo affinché i tempi dei lavori si accorcino. Abbiamo appoggiato continuamente le istituzioni, quando ho avvertito il bisogno ho lanciato io stesso l'allarme. Non parlerei comunque di tendostruttura perché alla fine sarà costruito un vero e proprio prefabbricato. Il vero problema resta il palazzo dello sport Mario Argento. Solo quando questa struttura sarà riconsegnata alla città allora potremo dire di essere tornati grandi con un palcoscenico adeguato alla nostra tradizione nel basket.
Il quartiere di Fuorigrotta in generale e il Mario Argento in particolare, rappresentano l'ambiente naturale della pallacanestro napoletana dove è stata scritta la storia più importante degli sport a squadre della nostra città. Sull'argomento sport minori credo sia giusto sottolineare due fattori. Il primo è che il basket è in grado di riconquistare un suo spazio, ne ha capacità e bacino d'utenza. Il secondo è legato alla differenza che c'è tra gli sport individuali, che trovano un grande sostegno nelle forze militari, e quelli a squadre che invece hanno bisogno di imprenditori privati e appassionati per realizzare progetti. Penso a Latella nella pallavolo e a Lubrano prima e a Maione oggi nel basket. L'assenza di impianti li hanno penalizzati: la Com Cavi emigrò a Salerno, il Pozzuoli sarebbe forse già in A1 mentre Maione, che è un vincente, ha tenuto duro fino alla fine. Bisogna stargli vicino adesso che il grande basket può davvero tornare da protagonista a Napoli.