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Virtus: sempre Tanjevic in pole position

Il Real presidente ordinò "Mandate via Scariolo"

BOSCIA Tanjevic resta il primo candidato alla panchina della ha già incontrato Lombardi venerdì scorso a Milano e tracciato con lui un nuovo assetto bianconero, che avrebbe come punta di diamante Dejan Bodiroga, ma adesso spuntano pure altre piste per l´eredità Messina, e lo Scariolo improvvisamente libero fa chiacchierare tutta Basket City.
Il terremoto Real Madrid, in Spagna, è stato fortissimo. Scariolo ne era, fino a dieci giorni fa, sia direttore generale che allenatore. Gli era stato appena tolto il primo incarico, affinchè potesse dedicarsi solo alla panchina (già sentita, questa). Poi, mercoledì a pranzo, è stato esonerato anche come coach, sia pur ricorrendo alla formula buonista della separazione consensuale. Scrivono i giornali madrileni che martedì sera stava aspettando la firma di Turkcan, per il nuovo Real, e poche ore appresso l´hanno trombato: il presidente stesso di tutto il Real, Florentino Perez, ha travolto le ultime resistenze di Jorge Valdano e imposto la cacciata dal tecnico italiano, «costi quel che costi».
Il contratto era ricco, l´accordo è stato trovato con reciproco sollievo, e pure il successore: Javier Imbroda, il ct della nazionale. Oltrechè senza panchina, Scariolo s´è trovato di botto sotto il tiro impietoso d´una stampa spagnola che nulla gli ha perdonato, ascrivendogli il fallimento dell´ultimo Real, povero di risultati e ricco solo di ingaggi stratosferici: lo chiamavano il re Sole, scrivono, e nel momento della caduta è un dettaglio irridente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta di cedere Herreros: col quale, vista da fuori, non si vince ormai più il torneo dei Giardini Margherita, ma vista da là è stata un affronto al capitano. Herreros, infatti, resterà e Scariolo andrà via. Piuttosto, se il vaso è traboccato mercoledì, resta l´impressione d´averlo visto riempire, quella sera del 20 marzo in cui la gente del Pabellon gli gridò «Scariolo dimission», sotto il peso di una batosta impietosa (Real 58, Kinder 86).
Don Sergio viene ora dato ovviamente su tutte le panchine libere (o presunte tali), dal Tau alla Virtus, dalla Fortitudo a Milano. La più probabile? La prima.
Fonte: La Repubblica
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