PESARO — E' strano il basket-mercato: secondo i dirigenti di Trieste il «ratto» di Nate Erdmann da parte di Pesaro è cosa fatta; se chiamate in via Paterni vi chiedono se avete preso il solito colpo di sole; se infine, chiamate il suo agente, Luciano Capicchioni, vi dirà che «sì, c'è stato un interessamento, ma poi si è bloccato tutto». Comunque la notizia c'è. Nate Erdmann, da quattro anni nel nostro campionato, portato in Italia da Biella dove ha giocato due stagioni, è poi passato ad Avellino (nel 2000/2001), quindi a Trieste dove ha fatto innamorare i tifosi. Il gm della Coop Nordest, Mario Ghiacci è stato chiaro sui quotidiani locali: «Nonostante abbia ridotto il budget, Pesaro ha più risorse di noi. Se sono decisi a prendere Nate, purtroppo non potremo fare niente per trattenerlo». Forse certe dichiarazioni non dovevano finire sui giornali, o forse servono a Trieste per giustificarsi coi propri fans: sta di fatto che appaiono tutti seccati, specie in via Paterni dove ancora di chiaro non c'è praticamente quasi niente, o magari non si desidera che trapeli nulla per il momento. Se però, come pare, Andrea Pecile è in rampa di lancio per prendere in mano la bacchetta di regista titolare, ci sta che la Scavolini sia sulle tracce di una guardia anzichè di un playmaker. E Beric? Potrebbe tornare ad occupare il suo ruolo naturale, quello di ala piccola. In realtà sott'acqua ci sono dei contatti con il Partizan per vedere se è possibile che la prossima stagione Misha giochi di nuovo a Belgrado, che ha appena vinto il titolo ma eventualmente la trattativa sarà lunga e laboriosa. Però il giocatore serbo è in città: qualcosa vorrà dire...
Intanto, in tutto questo scenario, sta prendendo sempre più corpo l'addio a Melvin Booker: a Milano si dice che le due parti siano ormai molto vicine anche se, vista da Pesaro, la cosa appare un po' strana. Un giocatore che aveva dietro Maccabi, Barcellona, Virtus, Fortitudo (ma c'erano davvero queste offerte?) si accontenta della proposta di Milano? Uno che sostiene di voler vincere qualcosa nella sua carriera firma ai primi di luglio per una società appena tratta in salvo dal fallimento? Detto questo, è anche vero che un tipo tranquillo come Booker può preferire mettersi l'anima in pace subito, spuntare un buon contratto, giocare agli ordini di un allenatore che lo stima (Caja è sempre più vicino all'Olimpia), in una città che già conosce. Oppure, con l'entusiasmo del nuovo patròn Corbelli nel motore, Milano ha intenzione di ricostruire una squadra seria: i nomi di Sconochini e Vanuzzo sono pur sempre meglio di quello che ha passato il convento lombardo nelle ultime squallide stagioni.
Elisabetta Ferri
Intanto, in tutto questo scenario, sta prendendo sempre più corpo l'addio a Melvin Booker: a Milano si dice che le due parti siano ormai molto vicine anche se, vista da Pesaro, la cosa appare un po' strana. Un giocatore che aveva dietro Maccabi, Barcellona, Virtus, Fortitudo (ma c'erano davvero queste offerte?) si accontenta della proposta di Milano? Uno che sostiene di voler vincere qualcosa nella sua carriera firma ai primi di luglio per una società appena tratta in salvo dal fallimento? Detto questo, è anche vero che un tipo tranquillo come Booker può preferire mettersi l'anima in pace subito, spuntare un buon contratto, giocare agli ordini di un allenatore che lo stima (Caja è sempre più vicino all'Olimpia), in una città che già conosce. Oppure, con l'entusiasmo del nuovo patròn Corbelli nel motore, Milano ha intenzione di ricostruire una squadra seria: i nomi di Sconochini e Vanuzzo sono pur sempre meglio di quello che ha passato il convento lombardo nelle ultime squallide stagioni.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino