LIVORNO. 8 luglio, san Adriano. Il calendario parla chiaro, se qualcuno pensasse di trasformarlo in san Gianfranco ha preso un colpo di sole. Lunedì prossimo il sindaco non sventolerà assegni, né presenterà una lista di nuovi finanziatori. Chi ama il basket è pregato di avere una visione più ampia, di allungare gli occhi verso l'orizzonte. «L'8 luglio è la data di una verifica interna al Basket Livorno, non certo l'ultima spiaggia o una deadline. Qui si tratta semplicemente di rilanciare un progetto che le gambe per camminare ce l'ha già, e solide». Gianfranco Lamberti, amico di vecchia data del basket, esce allo scoperto dopo la serie di incontri avuti con i dirigenti di via Pera. «L'ultima volta che ci siamo visti - dice il sindaco - ho avuto l'impressione netta di trovarmi davanti a una società che ha ancora entusiasmo, è disposta a fare un altro passo avanti, ma ovviamente tutto il peso dell'operazione non potrà gravare sulle spalle di chi l'ha tenuto fino a oggi».
«La Porta a Terra - prosegue - è un pezzo di città che guarda verso la Toscana interna e l'Area Vasta, e siccome là dentro ci sarà anche il nuovo palasport ritengo che il binomio palazzo-basket risulterà fondamentale per il decollo di quella zona, chi ha creduto nell'investimento deve pensare che l'intero comparto diventi attrattivo, palasport compreso. È una situazione dalla quale tutti si potranno avvantaggiare».
«Il filo rosso del mio ragionamento - prosegue Lamberti - è rilanciare l'interesse dei soggetti economici della Porta a Terra attorno al fenomeno palasport, avere un basket che gioca a buon livello converrà a tutti, perché cinquemila persone che vanno alla partita sono cinquemila potenziali fruitori di Ipercoop, Castorama, della multisala e di tutti quei soggetti che apriranno uno sportello nel complesso fra la stazione e la variante».
Il discorso è chiaro, ora si tratta di metterlo in pratica. «I soci del Basket Livorno - prosegue Lamberti - si sono aggiornati all'8 luglio per una verifica sugli aspetti economici della nuova stagione. Come amministrazione noi lavoreremo alacremente per stringere i tempi della Porta a Terra, creare le premesse perché quel polo decolli e mi piacerebbe che all'ombra della Mabo si unisse anche un soggetto di respiro nazionale. Per lunedì prossimo, poi, non credo che i soci azionisti del basket aspettino da parte nostra cifre e dettagli. Il compito che ci riguarda è fare una ricognizione, trarre delle indicazioni precise sui contenuti dell'avventura in corso, creare le premesse perché il nuovo palasport - quindi il basket che si giocherà là dentro, ma non solo quello - diventi il cuore pulsante di un'area in grande sviluppo».
Infine, un messaggio ai soci del Basket Livorno. «Essendo partner di un'avventura sportiva - chiude Gianfranco Lamberti - sono convinto che dimostreranno passione e ambizione aprendo il loro sguardo al discorso globale della Porta a Terra e a cosa andrà a rappresentare per la città di Livorno».
In poche parole: tenete duro, domani accadrà. La prima stagione nel grande basket ha comportato sacrifici notevoli per Roberto Falsini e gli altri soci, ma piangersi addosso non serve più. Stringere il budget e ottimizzare le risorse finanziarie va bene, cercando di spendere su pochi giocatori stranieri (e buoni) invece di mettere continuamente le mani sul giocattolo per farlo funzionare. Livorno ha i mezzi per lavorare meglio degli altri, l'importante è che la macchina amaranto esca dai box e si metta finalmente in moto. Oltre alla risorse tecniche, però, si tratterà anche di ampliare le conoscenze, allargare il giro degli amici del basket, cercare nuova linfa alla voce ricavi. General manager e coach devono occuparsi della squadra, i soci cerchino di essere positivi e propositivi.
È un lavoro d'equipe, e si cercherà di migliorare i risultati dell'anno scorso puntando ai playoff. Oltre a incrementare le cifre dei presenti sulle gradinate, presupposto indispensabile in vista del trasferimento (ottobre 2003) sotto il cupolone celeste cielo. Gestendo bene immagine, qualità e spettacolo del gioco, promozione anche sui biglietti. È il momento di seminare (specialmente se il Livorno calcio dovesse giocare di sabato), poi verrà il momento del raccolto.
Renzo Marmugi
«La Porta a Terra - prosegue - è un pezzo di città che guarda verso la Toscana interna e l'Area Vasta, e siccome là dentro ci sarà anche il nuovo palasport ritengo che il binomio palazzo-basket risulterà fondamentale per il decollo di quella zona, chi ha creduto nell'investimento deve pensare che l'intero comparto diventi attrattivo, palasport compreso. È una situazione dalla quale tutti si potranno avvantaggiare».
«Il filo rosso del mio ragionamento - prosegue Lamberti - è rilanciare l'interesse dei soggetti economici della Porta a Terra attorno al fenomeno palasport, avere un basket che gioca a buon livello converrà a tutti, perché cinquemila persone che vanno alla partita sono cinquemila potenziali fruitori di Ipercoop, Castorama, della multisala e di tutti quei soggetti che apriranno uno sportello nel complesso fra la stazione e la variante».
Il discorso è chiaro, ora si tratta di metterlo in pratica. «I soci del Basket Livorno - prosegue Lamberti - si sono aggiornati all'8 luglio per una verifica sugli aspetti economici della nuova stagione. Come amministrazione noi lavoreremo alacremente per stringere i tempi della Porta a Terra, creare le premesse perché quel polo decolli e mi piacerebbe che all'ombra della Mabo si unisse anche un soggetto di respiro nazionale. Per lunedì prossimo, poi, non credo che i soci azionisti del basket aspettino da parte nostra cifre e dettagli. Il compito che ci riguarda è fare una ricognizione, trarre delle indicazioni precise sui contenuti dell'avventura in corso, creare le premesse perché il nuovo palasport - quindi il basket che si giocherà là dentro, ma non solo quello - diventi il cuore pulsante di un'area in grande sviluppo».
Infine, un messaggio ai soci del Basket Livorno. «Essendo partner di un'avventura sportiva - chiude Gianfranco Lamberti - sono convinto che dimostreranno passione e ambizione aprendo il loro sguardo al discorso globale della Porta a Terra e a cosa andrà a rappresentare per la città di Livorno».
In poche parole: tenete duro, domani accadrà. La prima stagione nel grande basket ha comportato sacrifici notevoli per Roberto Falsini e gli altri soci, ma piangersi addosso non serve più. Stringere il budget e ottimizzare le risorse finanziarie va bene, cercando di spendere su pochi giocatori stranieri (e buoni) invece di mettere continuamente le mani sul giocattolo per farlo funzionare. Livorno ha i mezzi per lavorare meglio degli altri, l'importante è che la macchina amaranto esca dai box e si metta finalmente in moto. Oltre alla risorse tecniche, però, si tratterà anche di ampliare le conoscenze, allargare il giro degli amici del basket, cercare nuova linfa alla voce ricavi. General manager e coach devono occuparsi della squadra, i soci cerchino di essere positivi e propositivi.
È un lavoro d'equipe, e si cercherà di migliorare i risultati dell'anno scorso puntando ai playoff. Oltre a incrementare le cifre dei presenti sulle gradinate, presupposto indispensabile in vista del trasferimento (ottobre 2003) sotto il cupolone celeste cielo. Gestendo bene immagine, qualità e spettacolo del gioco, promozione anche sui biglietti. È il momento di seminare (specialmente se il Livorno calcio dovesse giocare di sabato), poi verrà il momento del raccolto.
Renzo Marmugi