"Nel giro di tre anni riporterò Roma ad alti livelli". E' la promessa di Piero Bucchi, nuovo allenatore della Virtus, presentato ufficialmente nella capitale. Il tecnico bolognese, reduce dalla felice esperienza con Napoli, riportata in A, si lancia nella nuova avventura con un entusiasmo da esordiente: "Appena ricevuta l'offerta dal presidente Toti non ha avuto dubbi nell'accettarla. Roma è per me una delle piazze più importanti del basket italiano e non mi sono lasciato sfuggire l'occasione. So che il momento è economicamente delicato (la società non ha ancora uno sponsor principale, ndr) e, almeno inizialmente, dovrò navigare in un mare di difficoltà. Ma è proprio in questi momenti che io mi esalto e dò il meglio di me stesso. Ho già proposto alla società un progetto che consenta innanzitutto alla squadra di consolidare la propria posizione nel panorama nazionale e poi, pian piano crescere fino a tornare ad alti livelli".
Bucchi, che ha firmato un triennale, ha già le idee chiare sulla Virtus 2002-2003: "A prescindere dalle operazioni di mercato vi dico già che sarà una squadra da corsa pronta a giocare un basket veloce, tutto difesa e contropiede. Ripartiremo da un ottimo e già consolidato gruppo di italiani (Myers, Righetti e Tonolli, ndr) al quale vedremo di affiancare giocatori che si integrino perfettamente".
Sul ruolo di Carlton Myers il coach bolognese non ha dubbi: "Sarà il nostro leader, un giocatore per il quale i compagni dovranno giocare e che metterà le sue straordinarie doti al servizio della squadra stessa. Incompatibilità con Righetti? Per me non si elidono a vicenda. Quest'anno li vedrete spesso insieme".
Sulle operazioni di mercato, Bucchi non ha lasciato trapelare indiscrezioni: "Dovremo prima vedere che fine faranno Allen e Handlogten che dovrò sentire per capire se sono disponibili a sposare il nuovo progetto. Poi sarà fondamentale sapere anche quanti americani la Lega deciderà di far schierare in ogni squadra in base ai nuovi regolamenti".
Bucchi sarà affiancato, nel ruolo di nuovo general manager, da Roberto Brunamonti, reduce dalla lunga esperienza - prima come giocatore, poi come tecnico e quindi come dirigente - alla Kinder Bologna. "Sono venuto a Roma per una scelta di cuore - ha detto l'ex campione azzurro -. Mi sento come al primo giorno di scuola. Porto entusiasmo e un po' d'esperienza con la speranza di riuscire a contribuire al rilancio di questo sport nella capitale".
A margine della presentazione il presidente Claudio Toti, n.1 della Lamaro, ha sottolineato l'intenzione di partire con un nuovo progetto che rilanci definitivamente il basket a Roma. "Abbiamo ripianificato obiettivi e strategie - ha detto -. Dal prossimo anno puntiamo ad avere maggiore visibilità, un più stretto contatto con società e tesserati e ad avere dei momenti di più solida aggregazione sociale. Penso soprattutto alla creazione di play-ground in giro per la capitale e ad esibizioni nelle piazze della città. Ma per percorrere questa strada avremo bisogno dell'aiuto delle istituzioni che dovranno aiutarci soprattutto a livello di impiantistica. E per istituzioni intendo Comune, Provincia e Regione. E' l'ultimo tentativo che facciamo per rilanciare questo sport a Roma. Vogliamo riuscire a capire se l'allarmante dato di appena 1700 spettatori di media a partita è reale o frutto, come noi speriamo, di una situazione contingente. Se così non fosse ci dovremo arrendere all'evidenza. D'altronde a chi converrebbe continuare?".
Jacopo Manfredi