Dopo due giorni a Barcellona per la composizione dei gironi di Eurolega e per la riunione dell'Uleb, il general manager della Mens Sana Ferdinando Minucci è tornato subito al lavoro nel suo ufficio di viale Sclavo. Ad attenderlo c'erano buone notizie (la conferma della sponsorizzazione Montepaschi per altri tre anni), ma anche grane di non facile soluzione che riguardano due elementi importanti della squadra che ha vinto la Saporta ed è arrivata quinta in campionato, ovvero Gorenc e Stefanov, quest'ultimo tentato dalle richieste di Kinder e Scavolini. "Poter disputare la maggiore competizione del Continente - spiega - è una grande soddisfazione per noi e per lo sponsor, soprattutto alla luce del recente rinnovo dell'abbinamento, che ci permetterà di rimanere ai vertici del campionato e di giocare in maniera adeguata la carta europea".
Cosa significa sapere di avere davanti altri tre anni in cui programmare in assoluta tranquillità?
"Siamo molto soddisfatti della decisione presa dal consiglio del Monte dei paschi e siamo orgogliosi che il presidente della spa, i consiglieri e il direttore generale abbiano visto nel basket il veicolo ideale per valorizzare i loro prodotti. Un ringraziamento particolare va anche al presidente della Fondazione, al sindaco, al presidente della Provincia, a tutte le istituzioni che ci hanno sostenuti e hanno fatto in modo che si rafforzasse il legame stretto che la Mens Sana, come pubblic company, ha con la città".
A questo punto i programmi societari cosa comprendono?
"La nostra ambizione è di non andare avanti a fiammate, ma con una costanza di rendimento che preveda piccoli passi in avanti. Come nel caso dei saltatori, però, gli ultimi centimetri sono i più duri. Noi partiamo da un quinto posto e dalla conquista di una Coppa europea, quindi migliorarsi non sarà facile. Diciamo che tenteremo di competere con i colossi senza perdere di vista le esigenze di rimanere in pari con il bilancio".
A livello di mercato, quali sono gli obiettivi?
"Costruiremo una squadra solida ripartendo da un gruppo che permetta una seria programmazione. Alla base, naturalmente, c'è il mantenimento dell'asse play-pivot".
A tal proposito, Chiacig ha già firmato per altri due anni. Con Stefanov a che punto è la trattativa?
"Non è facile e in questo momento è rallentata dal fatto che Vrbica è in viaggio di nozze. Comunque ci sentiamo costantemente e, quando tornerà, è già in programma un incontro".
Ci sono margini per essere ottimisti?
"E' una dura battaglia, le posizioni tra la domanda e l'offerta sono distanti perché il giocatore ha sparato una cifra davvero alta. Lo stanno seguendo squadre di prima grandezza, sia italiane che europee. La speranza è di tenerlo, anche perché l'unica alternativa valida, Booker, va a Milano. In questo momento è giusto rispettare il suo matrimonio e non fargli pressione, ma trattenerlo non sarà facile".
Esiste un caso Gorenc?
“Dal punto di vista della società, no. Boris è stato il primo giocatore a firmare il rinnovo triennale, addirittura in anticipo rispetto alla fine della stagione regolare”.
Allora perché la sua presenza per il prossimo campionato è in dubbio?
"E' giusto che la società taccia al riguardo, per rispetto del giocatore e dell'uomo, a cui siamo molto legati".
Il mercato rimarrà bloccato fino a quando non saranno sciolti i nodi di Gorenc e Stefanov?
"No, ma certo al momento è rallentato, non solo da queste difficoltà. La situazione sul numero degli extracomunitari ancora non è stabile, è motivo di discussione tra Federazione e Lega e tutta questa incertezza non ci aiuta".
Marco De Candia
Cosa significa sapere di avere davanti altri tre anni in cui programmare in assoluta tranquillità?
"Siamo molto soddisfatti della decisione presa dal consiglio del Monte dei paschi e siamo orgogliosi che il presidente della spa, i consiglieri e il direttore generale abbiano visto nel basket il veicolo ideale per valorizzare i loro prodotti. Un ringraziamento particolare va anche al presidente della Fondazione, al sindaco, al presidente della Provincia, a tutte le istituzioni che ci hanno sostenuti e hanno fatto in modo che si rafforzasse il legame stretto che la Mens Sana, come pubblic company, ha con la città".
A questo punto i programmi societari cosa comprendono?
"La nostra ambizione è di non andare avanti a fiammate, ma con una costanza di rendimento che preveda piccoli passi in avanti. Come nel caso dei saltatori, però, gli ultimi centimetri sono i più duri. Noi partiamo da un quinto posto e dalla conquista di una Coppa europea, quindi migliorarsi non sarà facile. Diciamo che tenteremo di competere con i colossi senza perdere di vista le esigenze di rimanere in pari con il bilancio".
A livello di mercato, quali sono gli obiettivi?
"Costruiremo una squadra solida ripartendo da un gruppo che permetta una seria programmazione. Alla base, naturalmente, c'è il mantenimento dell'asse play-pivot".
A tal proposito, Chiacig ha già firmato per altri due anni. Con Stefanov a che punto è la trattativa?
"Non è facile e in questo momento è rallentata dal fatto che Vrbica è in viaggio di nozze. Comunque ci sentiamo costantemente e, quando tornerà, è già in programma un incontro".
Ci sono margini per essere ottimisti?
"E' una dura battaglia, le posizioni tra la domanda e l'offerta sono distanti perché il giocatore ha sparato una cifra davvero alta. Lo stanno seguendo squadre di prima grandezza, sia italiane che europee. La speranza è di tenerlo, anche perché l'unica alternativa valida, Booker, va a Milano. In questo momento è giusto rispettare il suo matrimonio e non fargli pressione, ma trattenerlo non sarà facile".
Esiste un caso Gorenc?
“Dal punto di vista della società, no. Boris è stato il primo giocatore a firmare il rinnovo triennale, addirittura in anticipo rispetto alla fine della stagione regolare”.
Allora perché la sua presenza per il prossimo campionato è in dubbio?
"E' giusto che la società taccia al riguardo, per rispetto del giocatore e dell'uomo, a cui siamo molto legati".
Il mercato rimarrà bloccato fino a quando non saranno sciolti i nodi di Gorenc e Stefanov?
"No, ma certo al momento è rallentato, non solo da queste difficoltà. La situazione sul numero degli extracomunitari ancora non è stabile, è motivo di discussione tra Federazione e Lega e tutta questa incertezza non ci aiuta".
Marco De Candia