Il suo apporto avrebbe ancora fatto comodo alla Scavolini, specialmente nel periodo di massima sfortuna “infortunistica", ma da alcuni mesi Fabio Zanelli si è trasferito a Roma. Teoricamente per giocare di più, il minutaggio concesso però si è ridotto nel giro di poche settimane. Pentito della scelta effettuata? «Prima di decidere avevo valutato bene la situazione - racconta “Zanna" dalla capitale - ed ero convinto della decisione presa. Poi le cose sono andate diversamente, ma sto cercando di trasformare questo disagio in utile bagaglio di esperienza». Un disagio che l’ex Scavolini non prova a nascondere... «Sono dispiaciuto, questa non è una situazione piacevole. All’inizio ero utilizzato qualche minuto come cambio di Allen, quindi come play-maker, poi anche da numero quattro al posto di Tonolli... e ora non metto praticamente più piede in campo. Mi sento preso in giro, perchè ero venuto qui sicuro di ritagliarmi i miei spazi». Prevede che si emozionerà domani? «Ancora non ci penso, ma credo che poco prima di Wurth-Scavolini l’adrenalina salirà. Ho voglia di rivedere i miei amici pesaresi, ma spero di giocare...». Che ne pensa lei della discontinuità dei ragazzi di Pillastrini? «Quando c’ero io la squadra era diversa - conclude Zanelli - non si era ancora aggiunto DeMarco, ora la Scavolini è più forte, ma a volte i singoli tendono a fare le primedonne. Non hanno trovato la forza di non abbattersi alle difficoltà, ma quando ci riusciranno diventeranno irresistibili».
Cam.Ca.
Cam.Ca.