Insieme. Ancora (o solo, fate voi) per una notte. Insieme ai Giardini Margherita – un miracolo del Playground – prima di prendere strade diverse e lasciare la Città dei Canestri. Chi sono? Messina e Brunamonti, che lunedì sera saranno premiati nell'intervallo della partita (palla a due alle 22) tra “Gruppo Gilioli” e “Bartarelli” dagli organizzatori dell'Acantho Playground.
Il premio a Brunamonti – che ha cominciato a lavorare per la Virtus Roma – è in realtà un trofeo che il numero 4 bianconero avrebbe dovuto ricevere nella passata stagione. Poi gli impegni di mercato, la rincorsa a Becirovic, costrinsero Brunamonti a declinare l'invito. Ma nell'agenda di Bussolari e Motola, gli organizzatori del Playground, era rimasto appuntato il nome di Roberto. Che potrà ottenere l'applauso di quanti, in vent'anni di permanenza in città, hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Un grazie dovuto pensando a quello che, un anno fa, un gentiluomo di nome Brunamonti, fece per Moretti nella serata dell'addio al basket di Paolino.
Un saluto a Brunamonti e un riconoscimento anche a Messina che un difetto, è innegabile, ce l'ha. Non ha mai vinto la Supercoppa, e non ha mai portato a casa nemmeno il Playground dei Giardini Margherita (va detto, però, che Ettore non ha mai allenato lì anche se ha fatto capolino tra il pubblico, incuriosito dalla summer league petroniana).
Un doppio premio per questi due – e l'occasione per salutarli – reso possibile da una rivista, Bianconero. Quella di Romano Bertocchi e del Club dei Cento, che proprio lunedì sera organizza la cena di chiusura d'anno, chiamando a raccolta tanto l'ex vice presidente quanto l'ex allenatore della Virtus.
Ma quelli a Ettore e Roberto non saranno gli unici riconoscimenti assegnati dal Playground. Giovedì, in occasione della finale, sono previsti premi particolari per Franz Campi e Gigi Terrieri. Campi, che nel 1984 risultò il miglior tiratore da 3 punti, non fu mai assegnato alcun riconoscimento: la serata di giovedì rimetterà le cose a posto.
Alessandro Gallo
Il premio a Brunamonti – che ha cominciato a lavorare per la Virtus Roma – è in realtà un trofeo che il numero 4 bianconero avrebbe dovuto ricevere nella passata stagione. Poi gli impegni di mercato, la rincorsa a Becirovic, costrinsero Brunamonti a declinare l'invito. Ma nell'agenda di Bussolari e Motola, gli organizzatori del Playground, era rimasto appuntato il nome di Roberto. Che potrà ottenere l'applauso di quanti, in vent'anni di permanenza in città, hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Un grazie dovuto pensando a quello che, un anno fa, un gentiluomo di nome Brunamonti, fece per Moretti nella serata dell'addio al basket di Paolino.
Un saluto a Brunamonti e un riconoscimento anche a Messina che un difetto, è innegabile, ce l'ha. Non ha mai vinto la Supercoppa, e non ha mai portato a casa nemmeno il Playground dei Giardini Margherita (va detto, però, che Ettore non ha mai allenato lì anche se ha fatto capolino tra il pubblico, incuriosito dalla summer league petroniana).
Un doppio premio per questi due – e l'occasione per salutarli – reso possibile da una rivista, Bianconero. Quella di Romano Bertocchi e del Club dei Cento, che proprio lunedì sera organizza la cena di chiusura d'anno, chiamando a raccolta tanto l'ex vice presidente quanto l'ex allenatore della Virtus.
Ma quelli a Ettore e Roberto non saranno gli unici riconoscimenti assegnati dal Playground. Giovedì, in occasione della finale, sono previsti premi particolari per Franz Campi e Gigi Terrieri. Campi, che nel 1984 risultò il miglior tiratore da 3 punti, non fu mai assegnato alcun riconoscimento: la serata di giovedì rimetterà le cose a posto.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino