REGGIO CALABRIA – La Viola ha deciso di voltare pagina e per farlo ha fatto firmare a Lino Lardo un contratto biennale (con opzione per il terzo anno). Lardo e la Viola si sono incontrati e si sono piaciuti subito, riconoscendo l'uno nell'altro le virtù che cercavano. E ieri Lino Lardo, 43 anni martedì 16, ha fatto conoscenza con la sua nuova realtà e si è subito detto «onoratissimo di essere stato scelto dalla Viola, una società che è diventata un'icona del basket nazionale. Potermi sedere sulla stessa panchina dove hanno fatto grandi cose maestri come Tonino Zorzi e Carlo Recalcati mi regala delle grandissime emozioni solo a parlarne. Qui – ha aggiunto Lardo – sono passati anche grandi cestisti che hanno contribuito a far crescere il blasone della Viola e poi qui c'è un pubblico straordinario». E quando si tocca questo tasto non si può pensare immediatamente allo sfortunato Massimo Rappoccio che, ieri mattina, sarebe stato certamente presente per salutare coach Lardo. Il g.m. Barrile ha rivolto un ricordo commosso a Massimo: «È la prima volta che ci ritroviamo qui dal giorno della sua morte e francamente è una sensazione strana. Noi vogliamo intestargli la curva del Pentimele per perpetuarne il ricordo». L'uomo-Lardo è stato esalto dal presidente Silipo: «Per il giudizio tecnico mi sono fidato del mio gm, invece ho conosciuto e apprezzato l'uomo prima dell'allenatore. Lardo mi ha fatto un'ottima impresione anche per come ha gestito la difficile situazione di Verona». Agli elogi per Lardo si è aggiunto anche il sindaco Scopelliti: «Da ex playmaker devo dire che Lardo era uno dei nomi che, quando giocavo, era un modello per tutti. Devo riconoscere che la Viola non poteva fare scelta migliore perché un playmaker è un allenatore già quando scende in campo». Poi Scopelliti ha aggiunto: «La mia presenza qui, assieme a due assessori, è significativa del fatto che questa Amministrazione vuole essere e sarà molto vicina a questa società». Il sorriso di Silipo è stato il miglior commento alle parole del sindaco. «Benvenuto e buon lavoro a Lardo», ha augurato anche l'assessore allo Sport Mimmo Praticò. E proprio “lavoro” è stata uan delle parole che Lardo ha più pronunciato durante la conferenza stampa. «Dobbiamo lavorare tutti assieme – ha detto il nuovo coach della Viola – per costruire qualcosa di importante. Abbiamo il dovere di crescere e di lavorare per centrare gli obiettivi che ci siamo posti. Non partiamo da zero com'è stato per la Viola lo scorso anno, oggi abbiamo la fortuna di poter ripartire da dove ha finito la Viola lo scorso anno e con una buon intelaiatura di squadra».
– Le piacerebbe allenare Delfino? «E a chi non piacerebbe?».
– Lo davano già al Real Madrid. Interviene Silipo: «Questo è possibile perché nel basket ci sono personaggi pittoreschi che non sanno neppure di cosa parlano. Noi abbiamo un contratto regolarmente depositato in Lega (e ne tira fuori una copia dalla giacca) dunque Delfino è un nostro giocatore. Punto e basta». Si torna a parlare di questioni tecniche.
– Che Viola vedremo? «Una squadra che lotta sempre e non si tira mai indietro. Una squadra che corre e difende, anzi che prima pensa a difendere e poi a cercare canestri facili. Una squadra vera, dove ognuno si batte per aiutare il proprio compagno».
– Con Lamma e Rombaldoni la squadra è quasi fatta. «Io dico che si tratta di un bel vantaggio poter disporre subito del gruppo base su cui lavorare».
– Manca solo un'ala forte. Che tipo di giocatore le piacerebbe avere? «Un tipo atletico che si possa combinare bene con Tomidy. Che sappia giocare dentro e fuori, magari con un buon tiro frontale e che sia anche un buon rimbalzista».
– Sembra il ritratto di Fajardo. «Sharif è un giocatore completo che ci piace molto».
– Dovrà fare a meno di Montecchia. «Confesso che era un giocatore che mi intrigava molto, ma sono certo che la coppia Rombaldoni-Lamma farà benissimo e non lo farà rimpiangere. Ho una grande voglia di allenare e non vedo l'ora di poter cominciare».
Piero Gaeta
– Le piacerebbe allenare Delfino? «E a chi non piacerebbe?».
– Lo davano già al Real Madrid. Interviene Silipo: «Questo è possibile perché nel basket ci sono personaggi pittoreschi che non sanno neppure di cosa parlano. Noi abbiamo un contratto regolarmente depositato in Lega (e ne tira fuori una copia dalla giacca) dunque Delfino è un nostro giocatore. Punto e basta». Si torna a parlare di questioni tecniche.
– Che Viola vedremo? «Una squadra che lotta sempre e non si tira mai indietro. Una squadra che corre e difende, anzi che prima pensa a difendere e poi a cercare canestri facili. Una squadra vera, dove ognuno si batte per aiutare il proprio compagno».
– Con Lamma e Rombaldoni la squadra è quasi fatta. «Io dico che si tratta di un bel vantaggio poter disporre subito del gruppo base su cui lavorare».
– Manca solo un'ala forte. Che tipo di giocatore le piacerebbe avere? «Un tipo atletico che si possa combinare bene con Tomidy. Che sappia giocare dentro e fuori, magari con un buon tiro frontale e che sia anche un buon rimbalzista».
– Sembra il ritratto di Fajardo. «Sharif è un giocatore completo che ci piace molto».
– Dovrà fare a meno di Montecchia. «Confesso che era un giocatore che mi intrigava molto, ma sono certo che la coppia Rombaldoni-Lamma farà benissimo e non lo farà rimpiangere. Ho una grande voglia di allenare e non vedo l'ora di poter cominciare».
Piero Gaeta