Asfittico. Il mercato del basket non è mai stato così bloccato come quest’anno. La velleità di ridurre i costi, l’assoluta mancanza di chiarezza nelle regole da rispettare nel costruire le formazioni, il fatto che le squadre che hanno i grandi giocatori sotto contratto o se li tengono o li spediscono direttamente nella Nba – com’è successo alla Benetton con Nachbar e Tskitishvili e alla Kinder con Jaric e Ginobili –, sono tutti elementi che impediscono ad eventuali trattative di prendere quota.
Gli unici affari già ratificati in serie A sono presto detti: l’ungherese Nemeth alla Benetton, Monroe, Moltedo e Fajardo a Roseto, Di Bella da Pavia a Biella, Rombaldoni e Lamma a Reggio Calabria, oltre allo scontato rinnovo del contratto del friulano Chiacig con l’ambiziosa Siena. Stop.
Solo tra gli allenatori c’è movimento, tanto che ben sei squadre hanno già scelto la loro nuova guida tecnica: Crespi a Pesaro, Bucchi a Roma, Mazzon a Napoli, Melillo a Roseto, Markowski ad Avellino e Lardo a Reggio Calabria, mentre Messina è vicinissimo alla Benetton e Caja a Milano.
In casa Snaidero, saldo in sella coach Frates, il mercato dei giocatori è reso ancora più complicato dalla necessità di cedere alcuni contratti prima di abbozzare altre manovre in entrata. Il che significa che i tifosi arancione dovranno aspettare ancora parecchio. Complice il rientro di Frates, lo staff tecnico e dirigenziale si riunirà in settimana a Maiano per fare il punto situazione e decidere le prossime mosse. Mercoledì è in programma l’assemblea di Lega delle società di serie A: all’ordine del giorno ci sono le ormai annose questioni relative al contingentamento degli extracomunitari. Stando alle ultime “sensazioni” – che in quanto tali non danno certezza alcuna –, può darsi che la situazione resti allo status quo. In soldoni, a ogni società dovrebbe essere permesso di tesserare cinque extracomunitari, più un sesto “di scorta”. Dovesse essere confermata questa tesi, il mercato arancione potrebbe assumere una ben precisa piega filo-americana, anche se… «Tutti pensano che adesso si debba fare come Cantù: prendere tutti giocatori americani, magari a basso costo, e poi giocare per grandi risultati. È una moda, che non dà per forza di cose la certezza del raggiungimento dei propri obiettivi», spiega Giancarlo Sarti. Vieppiù, quasi certamente dovrebbe essere abolito l’obbligo di tesserare e schierare almeno tre italiani: in questo caso dovrebbero spiegarci come si concilia questa (anti)regola con la necessità di tutelare i talenti italici.
E a proposito di giocatori italiani, è appena rientrato in Italia da un clinic in Costa d’Avorio Mario Blasone, uno che ha lanciato parecchi giovani e che potrebbe mettere a disposizione della Snaidero la propria pluriennale esperienza in materia, magari sfruttando anche le sue conoscenze a livello internazionale. L’annunciata riunione tecnica potrebbe regalare qualche novità in questo ambito. Intanto, oggi comincia la terza e ultima settimana del camp Snaidero/Marinoni di Forni di Sopra: i primi quindici giorni sono stati un successo tanto che anche il nutrito gruppo di giovani finlandesi che ieri ha salutato la compagnia ha apprezzato molto l’esperienza in arancione.
Francesco Tonizzo
Gli unici affari già ratificati in serie A sono presto detti: l’ungherese Nemeth alla Benetton, Monroe, Moltedo e Fajardo a Roseto, Di Bella da Pavia a Biella, Rombaldoni e Lamma a Reggio Calabria, oltre allo scontato rinnovo del contratto del friulano Chiacig con l’ambiziosa Siena. Stop.
Solo tra gli allenatori c’è movimento, tanto che ben sei squadre hanno già scelto la loro nuova guida tecnica: Crespi a Pesaro, Bucchi a Roma, Mazzon a Napoli, Melillo a Roseto, Markowski ad Avellino e Lardo a Reggio Calabria, mentre Messina è vicinissimo alla Benetton e Caja a Milano.
In casa Snaidero, saldo in sella coach Frates, il mercato dei giocatori è reso ancora più complicato dalla necessità di cedere alcuni contratti prima di abbozzare altre manovre in entrata. Il che significa che i tifosi arancione dovranno aspettare ancora parecchio. Complice il rientro di Frates, lo staff tecnico e dirigenziale si riunirà in settimana a Maiano per fare il punto situazione e decidere le prossime mosse. Mercoledì è in programma l’assemblea di Lega delle società di serie A: all’ordine del giorno ci sono le ormai annose questioni relative al contingentamento degli extracomunitari. Stando alle ultime “sensazioni” – che in quanto tali non danno certezza alcuna –, può darsi che la situazione resti allo status quo. In soldoni, a ogni società dovrebbe essere permesso di tesserare cinque extracomunitari, più un sesto “di scorta”. Dovesse essere confermata questa tesi, il mercato arancione potrebbe assumere una ben precisa piega filo-americana, anche se… «Tutti pensano che adesso si debba fare come Cantù: prendere tutti giocatori americani, magari a basso costo, e poi giocare per grandi risultati. È una moda, che non dà per forza di cose la certezza del raggiungimento dei propri obiettivi», spiega Giancarlo Sarti. Vieppiù, quasi certamente dovrebbe essere abolito l’obbligo di tesserare e schierare almeno tre italiani: in questo caso dovrebbero spiegarci come si concilia questa (anti)regola con la necessità di tutelare i talenti italici.
E a proposito di giocatori italiani, è appena rientrato in Italia da un clinic in Costa d’Avorio Mario Blasone, uno che ha lanciato parecchi giovani e che potrebbe mettere a disposizione della Snaidero la propria pluriennale esperienza in materia, magari sfruttando anche le sue conoscenze a livello internazionale. L’annunciata riunione tecnica potrebbe regalare qualche novità in questo ambito. Intanto, oggi comincia la terza e ultima settimana del camp Snaidero/Marinoni di Forni di Sopra: i primi quindici giorni sono stati un successo tanto che anche il nutrito gruppo di giovani finlandesi che ieri ha salutato la compagnia ha apprezzato molto l’esperienza in arancione.
Francesco Tonizzo