TRIESTE – Se l’anno scorso, ai primi di luglio la situazione della Coop Nordest non era delle più rosee, con soltanto 2/10 dell’organico completato e con dinamiche societarie ancora per niente chiare e serene, oggi il quadro e`sicuramente più felice: la presenza di quattro pedine certe all’interno della squadra, gli assetti societari più stabili e l’obiettivo centrato in termini d’iscrizione, fanno dormire sonni più tranquilli alla società.
Anche stavolta, però, le incertezze estive non mancano. Trieste, come tutte le formazioni italiane che hanno guadagnato il diritto di accedere alle coppe europee, sconta la riaccensione della querelle fra Uleb e Fiba per la strutturazione delle forma da dare alle competizioni di Eurolega, Korac e Saporta. Infatti, qualora la Coop dovesse andare a misurarsi, come ne ha diritto, oltre che sul duplice fronte campionato-coppa Italia, anche sul parquet internazionale, i fattori che entrerebbero in gioco nel determinare l’assetto da dare al suo roster sarebbero completamente diversi: soltanto due giocatori extracomunitari se accede pure all’Europa, cinque nell’altro caso. Anche da quest’ultimo punto di vista, il panorama non è definitivo, perché, se la Fip ha solamente accolto l’invito del Coni a presentare entro il 30 giugno una richiesta di visti d’ingresso per gli extracomunitari, stabilendo per la serie A il numero di sei tesserabili nella stessa stagione e di cinque iscrivibili a referto, non ha ancora ratificato tuttavia tale direttiva. Ci sono altri fattori che legano le mani al margine di azione di Ghiacci e Pancotto, perché, oltre al panorama nebbioso delle regole che dovrebbe sbloccarsi entro il 26 luglio (termine concesso alle società per mettersi in regola con l’iscrizione in Fip), Trieste deve fare ulteriormente i conti col terreno minato del budget ridotto del 20%, rispetto alla gestione passata, e con le cifre esorbitanti del mercato nell’apertura delle trattative.
Andrea Deugeni
Anche stavolta, però, le incertezze estive non mancano. Trieste, come tutte le formazioni italiane che hanno guadagnato il diritto di accedere alle coppe europee, sconta la riaccensione della querelle fra Uleb e Fiba per la strutturazione delle forma da dare alle competizioni di Eurolega, Korac e Saporta. Infatti, qualora la Coop dovesse andare a misurarsi, come ne ha diritto, oltre che sul duplice fronte campionato-coppa Italia, anche sul parquet internazionale, i fattori che entrerebbero in gioco nel determinare l’assetto da dare al suo roster sarebbero completamente diversi: soltanto due giocatori extracomunitari se accede pure all’Europa, cinque nell’altro caso. Anche da quest’ultimo punto di vista, il panorama non è definitivo, perché, se la Fip ha solamente accolto l’invito del Coni a presentare entro il 30 giugno una richiesta di visti d’ingresso per gli extracomunitari, stabilendo per la serie A il numero di sei tesserabili nella stessa stagione e di cinque iscrivibili a referto, non ha ancora ratificato tuttavia tale direttiva. Ci sono altri fattori che legano le mani al margine di azione di Ghiacci e Pancotto, perché, oltre al panorama nebbioso delle regole che dovrebbe sbloccarsi entro il 26 luglio (termine concesso alle società per mettersi in regola con l’iscrizione in Fip), Trieste deve fare ulteriormente i conti col terreno minato del budget ridotto del 20%, rispetto alla gestione passata, e con le cifre esorbitanti del mercato nell’apertura delle trattative.
Andrea Deugeni
