PESARO — Non basta alla Scavolini aver vinto otto partite su dieci nel girone di ritorno: è ancora inchiodata lì al sesto posto. Un numero, il sei, che dà l'idea di una sufficienza stiracchiata, del classico studente intelligente che potrebbe fare di più. Va detto anche che lì davanti neppure Siena e Cantù perdono un colpo, per questo la trasferta in Brianza era così preziosa ed invece è stata proprio quella ad interrompere la striscia di successi consecutivi, che era arrivata a sei. Ma comunque il calendario del campionato, che chiama ancora otto gare alla fine della regular-season, lascia aperte prospettive interessanti. Dopo la vittoria su Varese, colta pigiando appena appena sull'acceleratore ogni volta che la Metis si rifaceva sotto, Pillastrini ha sottolineato il bisogno assoluto di un apporto sostanzioso dagli esterni: «Dobbiamo stare attenti a non diventare prevedibili — dice il coach —, ormai è chiaro che il nostro gioco quando non attacchiamo anche con i piccoli, quando non abbiamo un giusto bilanciamento tra pericolosità interna e perimetrale, perde di efficacia. Il gioco dentro-fuori non sempre è sufficiente, servono anche penetrazioni e scarichi, come ha fatto Booker domenica per chiudere definitivamente il conto».
A proposito del capitano, nessun problema per lui dopo la leggera distorsione nel finale di gara: che non ci fossero problemi lo si era capito da un particolare, il giro di campo a dare «cinque» ai tifosi che il capitano avrebbe certamente evitato se non fosse stato in grado di camminare. Per l'arrivo della Benetton potrebbe tornare tra i dieci Beric, ma Pilla spiega che la «terapia» è cambiata: «Abbiamo provato a recuperarlo attraverso le partite, facendolo giocare parecchio ma questo nuovo incidente complica le cose e adesso lo utilizzerò solo quando sarà in grado di dare un apporto fatto anche di intensità e fisicità e non solo di esperienza. Misha non è ancora pronto per essere un fattore ma in caso di necessità potrei provarlo».
Sul ballottaggio degli americani, anche se non è stato annunciato ufficialmente è chiaro che un DeMarco acciaccato (ha problemi al ginocchio) e oltretutto reduce da una partitaccia contro i suoi ex di Varese, non è in grado in questo momento di fare concorrenza al Blair più brillante della stagione.
«Joseph è in un periodo molto reattivo — spiega il suo compagno di squadra, Silvio Gigena — e questo gli consente di essere particolarmente presente a rimbalzo, addirittura a correggere i suoi stessi errori in attacco, cosa che dà la carica e lui e anche a tutta la squadra. Poi quando ci si sente così esplosivi gli stessi tiri che non ti entravano vanno a bersaglio. La gara con la Benetton? Il calendario non ci dà respiro, quello con Treviso è un match pesante, speriamo di avere l'intensità giusta da metterci».
Elisabetta Ferri
A proposito del capitano, nessun problema per lui dopo la leggera distorsione nel finale di gara: che non ci fossero problemi lo si era capito da un particolare, il giro di campo a dare «cinque» ai tifosi che il capitano avrebbe certamente evitato se non fosse stato in grado di camminare. Per l'arrivo della Benetton potrebbe tornare tra i dieci Beric, ma Pilla spiega che la «terapia» è cambiata: «Abbiamo provato a recuperarlo attraverso le partite, facendolo giocare parecchio ma questo nuovo incidente complica le cose e adesso lo utilizzerò solo quando sarà in grado di dare un apporto fatto anche di intensità e fisicità e non solo di esperienza. Misha non è ancora pronto per essere un fattore ma in caso di necessità potrei provarlo».
Sul ballottaggio degli americani, anche se non è stato annunciato ufficialmente è chiaro che un DeMarco acciaccato (ha problemi al ginocchio) e oltretutto reduce da una partitaccia contro i suoi ex di Varese, non è in grado in questo momento di fare concorrenza al Blair più brillante della stagione.
«Joseph è in un periodo molto reattivo — spiega il suo compagno di squadra, Silvio Gigena — e questo gli consente di essere particolarmente presente a rimbalzo, addirittura a correggere i suoi stessi errori in attacco, cosa che dà la carica e lui e anche a tutta la squadra. Poi quando ci si sente così esplosivi gli stessi tiri che non ti entravano vanno a bersaglio. La gara con la Benetton? Il calendario non ci dà respiro, quello con Treviso è un match pesante, speriamo di avere l'intensità giusta da metterci».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino