L'unità cestistica Europea ha ballato una sola estate. Ora nuovamente scissione, nuovamente confusione per tutti, e dico tutti perché così sarà, sia per i tifosi, i media e per tutto ciò che ruota attorno alle competizioni, che si volevano serie ed uniche. Prima ci si restringe, spariscono manifestazioni quali Coppa Coppe divenuta prima Saporta e poi oblìo.
La Korac a ricordo di un grande giocatore, che aveva la funzione di accogliere le società emergenti e così è stato ed ora sparisce. Beh, sta partendo la Uleb Cup, per venire incontro al grido di dolore delle società che non hanno i numeri (di giocatori, di dollaroni o euro se volete) per entrare nelle 24 dell'Eurolega, ma vogliono partecipare a qualcosa di europeo, magari di regionale, se non si può altro di cittadino, o almeno di cortile: vincere qualcosa è l'imperativo! Intanto l'Eurolega (toh! una manifestazione che rimane la stessa per due anni filati!) sorteggia i gironi di qualificazione anche se alla cerimonia mancano i greci del "Pana" campioni: si può dire uscenti anche se non sono neppure entrati? La questione dicono, caso strano, verte sui pagamenti fatti, da fare o non fatti affatto. La sorpresa magari è che i soldi, questa volta, sono i greci a non averli ricevuti!
Messina, ex coach Virtus, si trova a Barcellona, ed all'occorrenza gli fanno sorteggiare anche i tre gironi, otto formazioni che daranno vita con le prime cinque squadre, più la migliore sesta, a creare le sedici che si divideranno, a loro volta, in quattro gironi da quattro. Ecco a voi le vincenti pronte per le final four! Svolgimento logicamente, a Barcellona e ci arrivasse pure la ex squadra di Aito, meglio ancora, sarebbe una festa continua sulle ramblas ed al Tibidabo! Ma ritorniamo a Messina: sorteggiando, unitamente alla sua, forse sicura, Benetton, anche gli ex cugini della Skipper, non avrà voluto, già da subito iniziare un rapporto pericoloso, visto anche la buona qualità delle altre squadre partecipanti? Lo diceva un altro, che vivere pericolosamente era bello, ma il finale non gli ha dato proprio ragione, anche se è sempre questione di "piccioli".
Il nostro mercato giocatori, visto il poco contante circolante, non è il massimo, al momento si preferisce parlare di coach, quelli bravi, quelli famosi, quelli meno, ma sempre con una specie di sadismo. Ne saltano in tanti, le giustificazioni sono le più strane, un giorno sono le questioni economiche, un altro il rinnovamento, un terzo il piacere della novità, ma tutto il mondo è paese se guardi il paradiso della Spagna che era per Scariolo e Crespi, tramutarsi in un inferno, con il biglietto di ritorno e, per fortuna, una immediata e meritata tappa finale italiana. Un tempo un grande allenatore sfortunatamente ora scomparso, amava dire che mentre noi facevamo uno sport, gli arbitri ne arbitravano un altro. Oggigiorno gli allenatori, nella considerazione societaria, contano troppo poco, mentre gli arbitri possono ora essere considerati tra i migliori. A noi coach forse non ci resta che pensare, come disse il Poeta: "E il modo ancor m'offende!".
La Korac a ricordo di un grande giocatore, che aveva la funzione di accogliere le società emergenti e così è stato ed ora sparisce. Beh, sta partendo la Uleb Cup, per venire incontro al grido di dolore delle società che non hanno i numeri (di giocatori, di dollaroni o euro se volete) per entrare nelle 24 dell'Eurolega, ma vogliono partecipare a qualcosa di europeo, magari di regionale, se non si può altro di cittadino, o almeno di cortile: vincere qualcosa è l'imperativo! Intanto l'Eurolega (toh! una manifestazione che rimane la stessa per due anni filati!) sorteggia i gironi di qualificazione anche se alla cerimonia mancano i greci del "Pana" campioni: si può dire uscenti anche se non sono neppure entrati? La questione dicono, caso strano, verte sui pagamenti fatti, da fare o non fatti affatto. La sorpresa magari è che i soldi, questa volta, sono i greci a non averli ricevuti!
Messina, ex coach Virtus, si trova a Barcellona, ed all'occorrenza gli fanno sorteggiare anche i tre gironi, otto formazioni che daranno vita con le prime cinque squadre, più la migliore sesta, a creare le sedici che si divideranno, a loro volta, in quattro gironi da quattro. Ecco a voi le vincenti pronte per le final four! Svolgimento logicamente, a Barcellona e ci arrivasse pure la ex squadra di Aito, meglio ancora, sarebbe una festa continua sulle ramblas ed al Tibidabo! Ma ritorniamo a Messina: sorteggiando, unitamente alla sua, forse sicura, Benetton, anche gli ex cugini della Skipper, non avrà voluto, già da subito iniziare un rapporto pericoloso, visto anche la buona qualità delle altre squadre partecipanti? Lo diceva un altro, che vivere pericolosamente era bello, ma il finale non gli ha dato proprio ragione, anche se è sempre questione di "piccioli".
Il nostro mercato giocatori, visto il poco contante circolante, non è il massimo, al momento si preferisce parlare di coach, quelli bravi, quelli famosi, quelli meno, ma sempre con una specie di sadismo. Ne saltano in tanti, le giustificazioni sono le più strane, un giorno sono le questioni economiche, un altro il rinnovamento, un terzo il piacere della novità, ma tutto il mondo è paese se guardi il paradiso della Spagna che era per Scariolo e Crespi, tramutarsi in un inferno, con il biglietto di ritorno e, per fortuna, una immediata e meritata tappa finale italiana. Un tempo un grande allenatore sfortunatamente ora scomparso, amava dire che mentre noi facevamo uno sport, gli arbitri ne arbitravano un altro. Oggigiorno gli allenatori, nella considerazione societaria, contano troppo poco, mentre gli arbitri possono ora essere considerati tra i migliori. A noi coach forse non ci resta che pensare, come disse il Poeta: "E il modo ancor m'offende!".
Fonte: Il Gazzettino