PESARO - Niente di niente e poi, sabato mattina, il botto, con un comunicato firmato da società e allenatore: “Al termine di una approfondita e ponderata analisi, la Victoria Libertas Scavolini Pesaro e l’allenatore Stefano Pillastrini, di comune accordo, hanno deciso di interrompere il rapporto di collaborazione, basato sulla stima reciproca, che li ha visti impegnati per due anni in un lavoro serio, responsabile e che ha prodotto risultati di rilievo". Tre ore dopo il nuovo nome: Marco Crespi è il nuovo allenatore. Non è esattamente quello che aveva detto e ridetto Valter Scavolini. Di sicuro è quello che si aspettava la piazza. «Ma il pubblico non ci ha mai influenzato - si è affrettato a spiegare Lucio Zanca, nel corso della presentazione del nuovo coach in Comune - Anche Caja, prima di Pillastrini, ha attraversato un periodo difficile in questo senso». Simpatico Marco Crespi e pure in gamba. Davanti alla panchina scava solchi “alla Boniciolli", ma il suo equilibrio ce l’ha ben radicato. «Sono molto contento di essere qui - le sue prime, emozionate parole - Allenare la Scavolini è una tappa molto importante per un tecnico. Il basket in questo momento manca d’identità e mi piace vivere ogni giorno per costruire un nuovo cammino. Ci metterò energia e passione (su questo non si discute -ndr). Tutti possiamo essere protagonisti in un progetto, dobbiamo remare dalla stessa parte». Parole sentite, che vengono da dentro. Crespi ha 40 anni, è di Varese e viene dall’esperienza spagnola di Siviglia. E’ stato vice di D’Antoni, Tanjevic, Marcelletti e Casalini a Milano, capo-allenatore sempre all’Olimpia, a Biella (promozione in A1) e, appunto, a Siviglia. In Nazionale è stato l’assistente di Tanjevic ai Mondiali di Atene, agli Europei di Parigi e alle Olimpiadi di Sidney. Con la Scavolini ha sottoscritto un contratto annuale. «Il progetto lo fa la società - ha chiarito Zanca - E’ il preludio di un nuovo ciclo e pensiamo che questa sia la strada giusta. Però basta deprimersi! C’è da essere entusiasti». Discorsi a tema e battute istrioniche, questo Crespi è un personaggio. Forse, proprio quello che serve alla piazza. «Lucio mi ha chiamato venerdì sera - ha raccontato divertito - ma io ero a cena da mio fratello e non c’era copertura, cosa rara. Così ho trovato il messaggio e l’ho subito richiamato». Hanno chiuso in quattro e quattr’otto. Altre frasi pescate tra le tante in conferenza: «Voglio fare basket con giocatori che desiderano crescere, indipendentemente dall’età anagrafica. Mi sento su misura per un progetto di questo tipo. I piani? Ognuno deve adattarsi alla squadra che allena. La filosofia è un’altra cosa! Amo il gioco aggressivo, rapido, dove ognuno ha iniziative in attacco e in difesa. I ritmi alti, e Beric li può tenere. I budget non vanno in campo - prosegue il tecnico che ha già allenato Malaventura, Pecile, Gigena e... Booker - Avere un rapporto con il pubblico è già positivo, la pressione è una componente del mio lavoro. Dobbiamo vendere spettacolo». Chiude il presidente Gian Marco Scavolini: «Oggi (sabato -ndr) inizia la nuova stagione; ringraziamo Pillastrini e voltiamo pagina. In bocca al lupo a tutti!». Le motivazioni del divorzio? Non sono state volutamente spiegate nei minimi dettagli («non c’erano le condizioni per proseguire» - si è ripetuto più volte - ma forse è giusto così).
Camilla Cataldo
Camilla Cataldo