PESARO - I tifosi hanno accolto la notizia con il massimo entusiasmo, desiderosi com’erano di cominciare un nuovo ciclo. In molti si leccano i baffi per l’acquisto inatteso (il sondaggio indetto sul sito della Scavolini parla chiaro), ma è già tempo di passare dalle parole ai fatti.
Marco Crespi si è messo subito al lavoro, con la priorità di trovarsi... una casa. «Non ho avuto tempo di trovarla - racconta il neo-coach dalla sede biancorossa - Mi piacerebbe un posticino in collina, tanto il mare è ugualmente vicino». Pesaro è una piazza che vive di basket, il che lo lusinga, ma ancora il contatto diretto con la gente non c’è stato. «Sono uno che si adatta a tutto. Per adesso sono solo stato ospite a cena della società e ho girato poco...». Dopo lo scombussolamento - presumiamo - del cambiamento repentino, il simpatico coach dall’occhiale ovale è in sella per i primi “appostamenti". «Domani (oggi, ndr) devo tornare a Milano per sbrigare delle mie commissioni - dice - da mercoledì a sabato resterò a Pesaro, poi terrò un corso di allenatori a Bologna e martedì partirò per le Summer League di Boston e Salt Lake City, due viaggi che avevo in programma da tempo e che ora sono finalizzati al mio lavoro qui». Marco Crespi dà una disponibilità di collaborazione praticamente totale (ed è un bendidio per i giornalisti, abituati bene - sotto questo profilo - visti i predecessori), ma su un punto non transige: «Non faccio nomi. Non lo ritengo professionale e poi credo che tenere nascosta un’eventuale trattativa possa essere un aiuto per le parti».
Quanti innesti ci saranno nella prossima Scavolini? «Abbiamo cinque giocatori sotto contratto, quindi ne firmeremo almeno altri cinque! Battute a parte, dobbiamo partire da chi ha il contratto, ma il mercato è fermo. Con il basket attuale bisogna essere pronti a percorrere qualsiasi tipo di situazione». Già pensato al numero di extracomunitari con cui partire? «Devo ipotizzare diverse formazioni, perchè non c’è ancora certezza assoluta sulle regole. Il 5+1 pareva ufficiale, poi il presidente del Coni Petrucci ha fatto vacillare la decisione. Vedremo». Quali i primi ruoli da coprire? «Ogni casella ha diverse idee - prosegue l’allenatore varesino - Non proveremo giocatori, perchè tra Summer League e Nazionali tutti si allenano già. E poi qui c’è un lavoro di scouting che ci permette di conoscere in anticipo tanti nomi». L’esperienza spagnola le sarà utile in questo senso? «Aggiunge qualcosa, ma ora come ora non vedo giocatori spagnoli adatti per la Scavolini». A Jesi vorrebbero riavere Flamini ancora per un anno... «Il discorso è aperto, ma contiamo di chiuderlo in tempi abbastanza brevi. Stiamo valutando». Ha parlato con Maggioli, l’unico biancorosso in città? «Non ancora. Se resterà? Dovranno coincidere le due volontà. Dice che gli piaccio? E’ un buon inizio». Intanto la dirigenza si sta organizzando per cercare un luogo adatto per il ritiro, perchè il desiderio è quello di allontanarsi da Pesaro per un tot di tempo. Magari non troppo, senza emigrare in montagna. L’importante - dicono - è conoscersi e cementare il più possibile un gruppo nuovo.
Con un comunicato della società, da ieri la collaborazione tra Scavolini Basket e Houston Rockets riguardante l’attività di scouting internazionale, è ufficiale. L’iniziativa è stata predisposta dal gm dei Rockets Carroll Dawson e dal vice presidente della Scavolini Lucio Zanca, in occasione del pre-draft Nba di Chicago. Gianluca Pscucci, responsabile scouting department della Scavolini, opererà nello staff della franchigia texana come international consultant. Inoltre, sempre in forma non esclusiva, i due clubs collaboreranno ad eventuali iniziative collaterali come l’interscambio tecnico fra i rispettivi staff.
Camilla Cataldoi
Marco Crespi si è messo subito al lavoro, con la priorità di trovarsi... una casa. «Non ho avuto tempo di trovarla - racconta il neo-coach dalla sede biancorossa - Mi piacerebbe un posticino in collina, tanto il mare è ugualmente vicino». Pesaro è una piazza che vive di basket, il che lo lusinga, ma ancora il contatto diretto con la gente non c’è stato. «Sono uno che si adatta a tutto. Per adesso sono solo stato ospite a cena della società e ho girato poco...». Dopo lo scombussolamento - presumiamo - del cambiamento repentino, il simpatico coach dall’occhiale ovale è in sella per i primi “appostamenti". «Domani (oggi, ndr) devo tornare a Milano per sbrigare delle mie commissioni - dice - da mercoledì a sabato resterò a Pesaro, poi terrò un corso di allenatori a Bologna e martedì partirò per le Summer League di Boston e Salt Lake City, due viaggi che avevo in programma da tempo e che ora sono finalizzati al mio lavoro qui». Marco Crespi dà una disponibilità di collaborazione praticamente totale (ed è un bendidio per i giornalisti, abituati bene - sotto questo profilo - visti i predecessori), ma su un punto non transige: «Non faccio nomi. Non lo ritengo professionale e poi credo che tenere nascosta un’eventuale trattativa possa essere un aiuto per le parti».
Quanti innesti ci saranno nella prossima Scavolini? «Abbiamo cinque giocatori sotto contratto, quindi ne firmeremo almeno altri cinque! Battute a parte, dobbiamo partire da chi ha il contratto, ma il mercato è fermo. Con il basket attuale bisogna essere pronti a percorrere qualsiasi tipo di situazione». Già pensato al numero di extracomunitari con cui partire? «Devo ipotizzare diverse formazioni, perchè non c’è ancora certezza assoluta sulle regole. Il 5+1 pareva ufficiale, poi il presidente del Coni Petrucci ha fatto vacillare la decisione. Vedremo». Quali i primi ruoli da coprire? «Ogni casella ha diverse idee - prosegue l’allenatore varesino - Non proveremo giocatori, perchè tra Summer League e Nazionali tutti si allenano già. E poi qui c’è un lavoro di scouting che ci permette di conoscere in anticipo tanti nomi». L’esperienza spagnola le sarà utile in questo senso? «Aggiunge qualcosa, ma ora come ora non vedo giocatori spagnoli adatti per la Scavolini». A Jesi vorrebbero riavere Flamini ancora per un anno... «Il discorso è aperto, ma contiamo di chiuderlo in tempi abbastanza brevi. Stiamo valutando». Ha parlato con Maggioli, l’unico biancorosso in città? «Non ancora. Se resterà? Dovranno coincidere le due volontà. Dice che gli piaccio? E’ un buon inizio». Intanto la dirigenza si sta organizzando per cercare un luogo adatto per il ritiro, perchè il desiderio è quello di allontanarsi da Pesaro per un tot di tempo. Magari non troppo, senza emigrare in montagna. L’importante - dicono - è conoscersi e cementare il più possibile un gruppo nuovo.
Con un comunicato della società, da ieri la collaborazione tra Scavolini Basket e Houston Rockets riguardante l’attività di scouting internazionale, è ufficiale. L’iniziativa è stata predisposta dal gm dei Rockets Carroll Dawson e dal vice presidente della Scavolini Lucio Zanca, in occasione del pre-draft Nba di Chicago. Gianluca Pscucci, responsabile scouting department della Scavolini, opererà nello staff della franchigia texana come international consultant. Inoltre, sempre in forma non esclusiva, i due clubs collaboreranno ad eventuali iniziative collaterali come l’interscambio tecnico fra i rispettivi staff.
Camilla Cataldoi