Riparte da Dontae Jones, la Di Nola di Andrea Mazzon. Ufficializzato infatti, da parte della Nuova Pallacanestro Napoli, il rinnovo del contratto sottoposto a Luigi Ricci, l'agente italiano dell'estroso giocatore di Nashville. Il nuovo accordo si protrarrà ancora per una stagione con opzione anche per quella successiva. Quella assegnata a Jones, è dunque la prima casella sicura che la squadra azzurra, in vista del prossimo campionato di serie A, riempie all'interno del proprio organico.
Tutte da verificare, infatti, le posizioni di Stefano Rajola e Leandro Palladino, i due uomini che a giugno hanno vinto il torneo di LegaDue avendo in tasca un contratto pluriennale sottoscritto all'inizio della passata stagione. Perché al di là degli attestati di stima riproposti in questi giorni dallo stesso Mazzon, i due potrebbero anche vestire in futuro le casacche di altre società. Tutt'altro che fantasiosa, infatti, l'ipotesi di veder prima o poi approdare Rajola a Scafati, mentre per Palladino, che dopo il grave infortunio patito lo scorso anno al ginocchio rappresenta pur sempre un'incognita, il problema è legato all'oneroso stipendio che l'argentino percepisce da quando Napoli lo acquistò dalla Viola Reggio Calabria. Una cifra importante, se oltretutto si considera che quello in questione è un giocatore ancora alla ricerca di se stesso. E per una squadra come quella partenopea, che sia i regolamenti che il fatto d'essere una neopromossa obbligano a dover compiere scelte definitive che siano quasi prive di rischi, Palladino può rappresentare un'incognita piuttosto pericolosa.
Ma qualcosa di più sul futuro di Palladino e più in generale su quello della Di Nola, si saprà al rientro di Andrea Fadini dagli Stati Uniti. Il giemme friulano in giornata volerà alla volta di Los Angeles dove (oltre ad incontrare Mike Penberthy per discutere di un possibile ritorno del giocatore in Italia) si tratterrà fino a lunedì prossimo per poi trasferirsi a Boston fino al 19 luglio. Fadini, che come lo stesso Mazzon è da giorni praticamente incollato al telefono, ha già ben chiara nella sua mente la tipologia dei giocatori che a breve formeranno il roster della formazione azzurra. Una tipologia alla quale, è scontato, corrispondono anche dei nomi e cognomi ben precisi. Ora, tentando di trovare un punto d'incontro fra domanda ed offerta (quello che in pratica ha forse definitivamente allontanato Agostino Li Vecchi), si tratta di verificare se a Napoli arriveranno solo prime scelte o se si dovrà fatalmente ripiegare su qualche sostituto giudicato all'altezza della situazione.
Di sicuro, comunque, quella che si ritroverà il prossimo 11 agosto a Tarvisio dovrà essere una squadra praticamente completa in ogni settore. Perché nei dodici giorni di permanenza in Valcanale, Andrea Mazzon dovrà essere in condizione di porre le prime solide base in un gruppo chiamato, dopo 11 lunghi anni d'assenza, a ben figurare nei quartieri alti della pallacanestro italiana.
Carlo Carione
Tutte da verificare, infatti, le posizioni di Stefano Rajola e Leandro Palladino, i due uomini che a giugno hanno vinto il torneo di LegaDue avendo in tasca un contratto pluriennale sottoscritto all'inizio della passata stagione. Perché al di là degli attestati di stima riproposti in questi giorni dallo stesso Mazzon, i due potrebbero anche vestire in futuro le casacche di altre società. Tutt'altro che fantasiosa, infatti, l'ipotesi di veder prima o poi approdare Rajola a Scafati, mentre per Palladino, che dopo il grave infortunio patito lo scorso anno al ginocchio rappresenta pur sempre un'incognita, il problema è legato all'oneroso stipendio che l'argentino percepisce da quando Napoli lo acquistò dalla Viola Reggio Calabria. Una cifra importante, se oltretutto si considera che quello in questione è un giocatore ancora alla ricerca di se stesso. E per una squadra come quella partenopea, che sia i regolamenti che il fatto d'essere una neopromossa obbligano a dover compiere scelte definitive che siano quasi prive di rischi, Palladino può rappresentare un'incognita piuttosto pericolosa.
Ma qualcosa di più sul futuro di Palladino e più in generale su quello della Di Nola, si saprà al rientro di Andrea Fadini dagli Stati Uniti. Il giemme friulano in giornata volerà alla volta di Los Angeles dove (oltre ad incontrare Mike Penberthy per discutere di un possibile ritorno del giocatore in Italia) si tratterrà fino a lunedì prossimo per poi trasferirsi a Boston fino al 19 luglio. Fadini, che come lo stesso Mazzon è da giorni praticamente incollato al telefono, ha già ben chiara nella sua mente la tipologia dei giocatori che a breve formeranno il roster della formazione azzurra. Una tipologia alla quale, è scontato, corrispondono anche dei nomi e cognomi ben precisi. Ora, tentando di trovare un punto d'incontro fra domanda ed offerta (quello che in pratica ha forse definitivamente allontanato Agostino Li Vecchi), si tratta di verificare se a Napoli arriveranno solo prime scelte o se si dovrà fatalmente ripiegare su qualche sostituto giudicato all'altezza della situazione.
Di sicuro, comunque, quella che si ritroverà il prossimo 11 agosto a Tarvisio dovrà essere una squadra praticamente completa in ogni settore. Perché nei dodici giorni di permanenza in Valcanale, Andrea Mazzon dovrà essere in condizione di porre le prime solide base in un gruppo chiamato, dopo 11 lunghi anni d'assenza, a ben figurare nei quartieri alti della pallacanestro italiana.
Carlo Carione
