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Lacrime e applausi ai Giardini per Messina

L'ex coach della Virtus premiato al Playground

Tanta gente così, ai Giardini Margherita, non si era mai vista, se non per una finale, ai tempi di Richardson e Brown. Un muro umano, almeno duemila appassionati — ma c'è chi giura che fossero molti di più —, decisi a tributare un caloroso saluto a Ettore Messina. E che fosse in programma anche una gara dell'Acantho Playground, Gruppo Gilioli-Bartarelli, era un dettaglio del tutto trascurabile. Così trascurabile che anche le due squadre, con le rispettive claque, si sono trovate di fronte, a centrocampo, ad applaudire il tecnico che alla Bologna bianconera, in due differenti momenti, ha portato in dote 3 scudetti, 4 coppe Italia, 2 Coppe dei Campioni e una Coppa delle Coppe (tutti i trofei europei della Virtus, insomma).
Ettore si è materializzato al Playground (non era molto lontano, avendo raccolto l'invito dell'amico Romano Bertocchi, editore di Bianconero) nell'intervallo della partita. Gara interessante e decisiva per l'assegnazione del primo posto del girone B, ma quei duemila appassionati erano lì, tutti per lui. Lo si è capito dal fatto che l'applauso per Ettore — protrattosi per 5 minuti — è partito senza che Walter Bussolari, speaker della manifestazione, dicesse nulla.
E così, mentre il battimani, sentito, continuava, proprio Bussolari ha tirato fuori la targa, spiritosa ma non troppo: A Ettore miglior coach d'Europa, che non ha mai vinto ai Giardini Margherita. Quelli del Playground. Ettore, al quale hanno donato anche il volume che ricostruisce i vent'anni di storia di questo torneo, ha sorriso e preso il microfono tra le mani. Davanti migliaia di sguardi, in testa un sacco di idee. Ma anche un nodo (in gola) che gli ha impedito di parlare. «Strano» (ma vero) per uno che in materia di comunicazione non ha nulla da imparare. Con gli occhi lucidi, poi, Messina si è fatto forza: «Grazie, non pensavo, sinceramente, di ricevere un'accoglienza del genere. Mi mancherete, mi mancherete molto. Continuate a sostenere la squadra, con forza e passione. Voglio ringraziare tutti, tifosi della Virtus e tifosi della Fortitudo. Sono stati anni difficili per tutti. Ma anche belli ed esaltanti».
Poi il nodo, anziché allargarsi, si è stretto, Ettore ha perso la voce. Ma non la voglia di stringere decine e decine di mani. Tifosi e non che all'uomo dei trofei hanno semplicemente detto grazie, chiedendo in cambio un autografo, una foto, un sorriso.
Un'altra magia dei Giardini Margherita dove, per inciso, ha vinto Bartarelli al supplementare, 84 a 83 (16-22; 33-40; 51-57; 75-75) sul Gruppo Gilioli. E stasera, aspettando Brunamonti, semifinali del Playground.
Alessandro Gallo
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