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Mabo, servono quattro punti

Dopo la sconfitta con la De Vizia, Livorno dovrà lottare fino alla fine

LIVORNO — La sconfitta casalinga con Avellino ricaccia la Mabo nel calderone delle squadre che devono lottare ancora con tutte le loro forze per la salvezza. E con un calendario niente affatto facile. E frutta alla società un ammenda di 340.86 euro per le intemperanze del pubblico e due giornate di squalifica per Radojevic che avrebbe sputato, colpendoli, contro gli arbitri. Il giocatore nega, la società afferma che a fine partita lo sloveno avrebbe sputato sì, ma per terra come è solito fare (sic!) senza alcuna intenzione di colpire arbitri o avversari. E annuncia che farà ricorso.
La situazione
Imola resta la grande indiziata perché ha quattro punti meno delle penultime (Milano e Reggio Calabria) e sei di Livorno, Milano e Udine e deve ancora riposare, ma tutto può ancora accadere. Certo, guardando la classifica Mabo, Avellino e Reggio Calabria hanno un piccolo vantaggio avendo a disposizione 16 punti contro i 14 delle altre, ma non c'è assolutamente da fidarsi ed occorre arrivare alla svelta a quei 24 punti che darebbero la sicurezza.
Il calendario
Alla Mabo restano da giocare le partite in trasferta di Cantù, Milano, Biella e Pesaro e quelle casalinghe con Siena, Treviso, Roma e Trieste. Non sarà facile ottenere i 4 punti che servono, ma nemmeno impossibile. Se giocherà a buoni livelli la squadra di Banchi potrebbe ottenerne almeno 6. E mettersi addirittura in gioco per i play-off.
Imola dal canto suo dovrà giocare in casa con Skipper, Biella, Varese e Cantù e in trasferta a Fabriano, Pesaro e Milano. Non dovrebbe avere la possibilità di fare più di 6 punti, ma nei finali di campionato accadono talora cose turche. E bisogna stare attenti. La Viola dal canto suo non dovrebbe avere difficoltà a fare 6 punti e giungere almeno a quota 24, più difficile, ma non impossibile la cosa per Snaidero e Adecco.
La partita
Sulla partita con Avellino c'è poco da dire. La Mabo ha resistito un tempino, quando cioè è riuscita a bilanciare il numero di rimbalzi e il tiro ha funzionato, poi ha perso la maniglia della partita e non è più riuscita a tornare a galla. La difesa con i cambi sistematici e i raddoppi non ha reso per la grande abilità di Avellino di passare la palla all'uomo libero, ai rimbalzi non c'è più stata lotta. Ed alla fine le percentuali al tiro dal campo sono state nettamente inferiori a quelle di Avellino (48% contro 56%) e ai rimbalzi c'è stato un 36-27 a favore degli irpini.
Lorenzo Gremigni
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