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Fabriano frena nella corsa ai play off

Lasi: «I rimpianti non servono, pensiamo al derby»

FABRIANO — Alla Banca Marche Fabriano è mancata la “spallata" finale per far suoi i due punti in palio a Udine e vincere la quarta partita di seguito. Il team di coach Lasi, infatti, ha condotto per trentacinque minuti, giocando un buon basket, lineare ed efficace. Tutto vanificato, però, nelle battute conclusive del regolamentare e nel successivo tempo supplementare, in coincidenza di un leggero calo di intensità dei fabrianesi, di un paio di opinabili fischi in attacco, ma soprattutto della maggiore “fame" di punti di Udine, trascinata dal 'folletto' Woolridge (26 punti e le triple decisive) che ha fatto un po' il ... Gilmore della situazione, per chi ricorda la sconfitta di quindici giorni fa a Roseto.
«E' vero, abbiamo disputato una buona partita, ma ci è mancato un pizzico di grinta in più nel finale e all'overtime - ragiona il giorno dopo coach Lasi - ma sui tiri da tre di Woolridge onestamente non si poteva fare di più, perché in tutti e tre i casi aveva l'uomo addosso. Bravo lui a segnare, quindi. Mi sembra che tutti i miei ragazzi si siano espressi abbastanza bene, da Meeks (20 punti, ndr) a Washington (14 e 10 rimbalzi) a Vetra (9 e una buona difesa) e tutti gli altri. Cosa è successo con Monroe quando l'ho richiamato in panchina? Assolutamente niente, un semplice scambio di opinioni, che anzi servono e mi fanno piacere perché vuole dire che i giocatori ci tengono alla maglia».
Rimane un piccolo rimpianto, dunque, perché Fabriano resta ferma a 26 punti nel giorno in cui la classifica non si è mossa (davanti Roma ha riposato e Trieste ha perso, dietro è stata sconfitta anche Varese) e quindi i biancazzurri avrebbero potuto mettere una definitiva ipoteca sui play-off.
«Ma i rimpianti servono a poco - prosegue Lasi - guardiamo piuttosto i lati positivi della partita, ovvero i 35 minuti in cui abbiamo giocato bene e dai quali dobbiamo ripartire per preparare al meglio il derby di sabato prossimo in casa con la Scavolini. Voltiamo pagina. D'altra parte non dobbiamo dimenticarci che molti di noi, compreso il sottoscritto, sono al primo anno di A1 e quindi tutto serve anche fare esperienza. Non vorrei che questa sconfitta venisse presa come un dramma, perché proprio non lo è, soprattutto dopo tre vittorie di seguito, una delle quali con la Kinder».
Ferruccio Cocco
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