La Benetton che verrà è già nelle mani di Messina & Gherardini: per gran parte ha già preso forma, il resto (tre giocatori) si concretizzerà durante il resto dell'estate. In attesa di vedere chi arriverà, si può discutere su come giocherà: il dibattito è aperto, visto che D'Antoni ci aveva abituati ad un basket molto particolare, esasperatamente (per gli avversari) rapido.
La dichiarazione d'intenti del nuovo coach non lascia molti dubbi: la sua Benetton sarà molto vicina all'ultima, lui cercherà solo di migliorare laddove si può: «Mi auguro - ha detto - che riusciremo a vedere una squadra in cui in attacco la gente si passa la palla e non ha paura di tirare, e che in difesa prima di farsi battere dal proprio avversario si spacca in quattro. Se riusciremo a fare tutto questo, facile in teoria meno nella pratica, io sono convinto che qualche bel momento di basket lo avremo. In quanto al mio trasferimento, so che è facile stare a Bologna, dove tutti ti vogliono bene a priori. A Treviso, dove fino all'altro giorno sono venuto solo da aversario, è più difficile. Ma nella vita bisogna anche sapersi mettere alla prova».
Messina è giusto che abbia le sue teorie, quelle stesse che l'hanno reso così celebre. Ciò non toglie che fra la tifoseria trevigiana il tema tenga banco, con la conseguente nascita di due correnti di pensiero. Da una parte coloro che continuano a vederlo, dopo 12 anni nella stessa società, come un nome legato indissolubilmente all'«odiata» Virtus; dall'altra chi si rallegra dell'arrivo del miglior tecnico d'Europa che, in quanto tale, non potrà che continuare a vincere. La discussione impazza sul forum del sito www.benettonbasket.it (sul quale proprio oggi, dalle 16, Messina risponderà in diretta in chat line), dal quale abbiamo tratto alcune frasi esplicative. Uno è sicuro di sè: «Messina è sempre un uomo-Virtus, non arriverò mai ad amarlo come il nostro baffo». Un altro, che ha assistito alla presentazione, almeno un dubbio ce l'ha: «O è un grande attore oppure mi pareva senz'altro entusiasta dell'avventura che ha intrapreso». Più possibilista chi scrive: «A livello logico sono contento che ci sia, a livello umano sono ancora dubbioso. Il professionista è esemplare, per me è ciò che conta». Infine c'è l'entusiasta: «Inutile girarci attorno: il più bravo è lui, forse anche più di Mike! Quindi un bravo alla società che lo ha preso pagandolo molto perchè per meno soldi potevamo avere chiunque, qualcuno pur di venire ad allenare qui lo avrebbe fatto gratis! Lasciamolo lavorare, non diamogli contro già da adesso».
Silvano Focarelli
La dichiarazione d'intenti del nuovo coach non lascia molti dubbi: la sua Benetton sarà molto vicina all'ultima, lui cercherà solo di migliorare laddove si può: «Mi auguro - ha detto - che riusciremo a vedere una squadra in cui in attacco la gente si passa la palla e non ha paura di tirare, e che in difesa prima di farsi battere dal proprio avversario si spacca in quattro. Se riusciremo a fare tutto questo, facile in teoria meno nella pratica, io sono convinto che qualche bel momento di basket lo avremo. In quanto al mio trasferimento, so che è facile stare a Bologna, dove tutti ti vogliono bene a priori. A Treviso, dove fino all'altro giorno sono venuto solo da aversario, è più difficile. Ma nella vita bisogna anche sapersi mettere alla prova».
Messina è giusto che abbia le sue teorie, quelle stesse che l'hanno reso così celebre. Ciò non toglie che fra la tifoseria trevigiana il tema tenga banco, con la conseguente nascita di due correnti di pensiero. Da una parte coloro che continuano a vederlo, dopo 12 anni nella stessa società, come un nome legato indissolubilmente all'«odiata» Virtus; dall'altra chi si rallegra dell'arrivo del miglior tecnico d'Europa che, in quanto tale, non potrà che continuare a vincere. La discussione impazza sul forum del sito www.benettonbasket.it (sul quale proprio oggi, dalle 16, Messina risponderà in diretta in chat line), dal quale abbiamo tratto alcune frasi esplicative. Uno è sicuro di sè: «Messina è sempre un uomo-Virtus, non arriverò mai ad amarlo come il nostro baffo». Un altro, che ha assistito alla presentazione, almeno un dubbio ce l'ha: «O è un grande attore oppure mi pareva senz'altro entusiasta dell'avventura che ha intrapreso». Più possibilista chi scrive: «A livello logico sono contento che ci sia, a livello umano sono ancora dubbioso. Il professionista è esemplare, per me è ciò che conta». Infine c'è l'entusiasta: «Inutile girarci attorno: il più bravo è lui, forse anche più di Mike! Quindi un bravo alla società che lo ha preso pagandolo molto perchè per meno soldi potevamo avere chiunque, qualcuno pur di venire ad allenare qui lo avrebbe fatto gratis! Lasciamolo lavorare, non diamogli contro già da adesso».
Silvano Focarelli