PESARO - Un Pecile nuova versione. Con gli occhi a mandorla (ma presto torneranno vispi come al solito), i capelli corti («quando torno dagli States li taglierò ancora di più») e qualche chilo in meno («là si mangiava da schifo... Praticamente digiunavamo»). E’ tornato martedì sera a Pesaro la freccia bionda e venerdì ripartirà alla volta degli Stati Uniti, per trascorrere una quindicina di giorni dall’amico Joseph Blair. «Ho proprio bisogno di un po’ di vacanza...». Detto da lui - baskettaro instancabile - suona come una grande verità. Coach Recalcati ha parlato di un bilancio luci e ombre in Cina... «Potevamo vincere qualche partita in più, ma hanno inciso tanti fattori. Abbiamo giocato sei gare in sette giorni, senza mangiare e alla fine non ce la facevo più. Mi sono procurato una contrattura al polpaccio e il c.t. non mi ha rischiato nell’ultimo match». La leggenda narra che lei ha rubato palla più volte a “tal" Yao Ming, prima scelta Nba... «Gli ho messo anche una bomba in faccia con fallo!». Inimitabile. «Ha talento, è altissimo e credo che in America affinerà le sue qualità». La Cina è come se l’aspettava? «Non proprio. E’ un paese strano: ho visto della povertà dove non credevo e diversi segni dell’occidente. Ma le cinesi sono proprio brutte! Che tristezza...». Quando ha saputo dell’avvicendamento sulla panchina biancorossa? «Tramite la Gazzetta e sono molto contento, anche se mi dispiace un po’ per Pillastrini. Malaventura, che ha avuto Crespi come allenatore a Biella, me ne ha parlato molto bene, descrivendolo come uno a cui piace lavorare con chi ha voglia di fare. E’ uno che sa come stimolare i suoi giocatori». In sua assenza si è a lungo vociferato di un suo possibile passaggio alla Kinder... «So che il mio procuratore ha avuto diverse offerte, non solo da Bologna - ammette Pecile - Hanno chiesto informazioni, qualcuno vorrebbe anche rilevare il mio contratto, ma la Scavolini mi ha dichiarato incedibile e io sono felicissimo di restare qui. Parlerò a quattr’occhi con chi di dovere ma ho intenzione di rispettare il contratto e valuterò le richieste solo quando sarò libero. Il futuro? La Scavolini non si è fatta avanti per un rinnovo, ma io non l’ho neppure mai chiesto. Non c’è fretta e poi potrebbe anche andarmi bene essere sul mercato tra un anno». L’alletta l’idea di diventare il play-maker titolare della Scavolini? «E’ un traguardo al quale miravo. Quando sono arrivato a Pesaro ho sperato che col tempo sarei diventato un protagonista - confessa senza nascondersi - Chiedo solo di giocare e di poter sbagliare, di essere tranquillo, da titolare o da riserva». Con Malaventura avete già parlato? «Siamo stati parecchio insieme, ultimamente, ma non conosco la sua situazione. Penso che lui voglia tornare, Crespi lo stima e io spero di ritrovarlo. Così lo spogliatoio non sarà da ricostruire da zero...».
Camilla Cataldo
Camilla Cataldo