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Fabriano, Biondi invita Ninno a ripensarci

Il presidente: «Non lasciare per il bene di Fabriano»

FABRIANO — E se già stasera, al termine dellla nuova riunione del Consiglio di amministrazione, Antonio Ninno si riappropriasse della poltrona (in coabitazione con Mattia D'Ovidio) di vice presidente del Fabriano basket ? E' l'ipotesi che prende corpo nelle ultime ore perché dopo la presentazione delle sue dimissioni per motivi di lavoro, la società si è sùbito attivata per indurlo a ripensarci. «Farò di tutto perché Ninno resti con noi», sono le prime parole del presidente Claudio Biondi. «Antonio è una figura troppo importante, perderlo in un momento così delicato sarebbe un brutto colpo».
«Ma andiamo avanti…». Dunque, Biondi (e non solo lui) a «braccare» Ninno perché si convinca a compiere un passo indietro. «Anch'io dirigo un'azienda — aggiunge il presidente — e capisco benissimo quanto sia poco il tempo libero. Negli ultimi giorni Antonio è stato in Oriente? Succede, non è mica una 'colpa' essere impegnati per la propria ditta… Ripeto, per noi Ninno è sempre stato un uomo decisivo, sia per il sostegno economico (due stagioni or sono fu sponsor, ndr), sia per la sua figura di uomo di rappresentanza in Lega, sia per le facoltà operative sul mercato». Già, ma se non ci ripensasse? «A malincuore, ma ce ne faremo una ragione», conclude Biondi. «Con o senza Ninno, questa nave deve continuare a veleggiare, perché la pallacanestro a Fabriano è qualcosa di troppo forte e socialmente importante».
«Siamo in regola». Proprio oggi, intanto, la società provvederà ad emettere i bonifici verso giocatori e staff dello scorso anno, pagando gli ultimi stipendi. «E' l'ultima operazione che ci serve per dimostrare alla Lega la validità della nostra iscrizione», sottolinea D'Ovidio. «A Bologna siamo già stati e, documenti alla mano, abbiamo confermato il raggiungimento del tetto minimo di investimenti (un milione 400 mila euro, ndr), per la stagione scorsa. Per essere in regola mancava solo quest'ultimo 'esborso' e ora siamo pronti per ricevere l'okay per l'adesione al prossimo campionato». Banca Marche (che presto formalizzerà i 200 mila euro, o giù di lì, di investimento per il secondo sponsor), Mediterranea (ancora terzo marchio) e Vittorio Merloni (130 mila euro, «ma speriamo che… sia solo l'anticipo», fa sapere D'Ovidio) ci hanno messo del loro. Ma il «grazie» principale la società lo rivolge ad Antonio Merloni che con i suoi 250 mila euro appena sborsati, adesso come adesso, è il primo artefice del «salvataggio». E l'aspetto tecnico? Davvero Carmenati (con Ciaboco vicino a Osimo) sarà il nuovo allenatore? «Cominceremo a parlarne stasera», taglia corto D'Ovidio.
Alessandro Di Marco
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