La possibilità di tornare ad ammirare la Pallacanestro Varese sul palcoscenico europeo ha preso corpo questo pomeriggio: la rinuncia ai tornei continentali da parte della Scavolini Pesaro ha aperto le porte dell’Uleb Cup alla Metis che non si è fatta sfuggire questa opportunità.
Le motivazioni che hanno spinto la società marchigiana a rinunciare sono da ricercarsi sia nel ridimensionamento voluto dal presidente Scavolini, sia nell’impossibilità di cambiare radicalmente il proprio assetto: avendo già sotto contratto Beric e Tusek e prevedendo di acquistare altri giocatori extracomunitari la formazione di Crespi avrebbe dovuto scartare ad ogni partita qualche effettivo. Le regole messe a punto dall’Uleb, l’Unione Europea delle Leghe di Pallacanestro, prevedono infatti la possibilità che ogni partecipante possa schierare al massimo due tesserati extracomunitari ad incontro, comprendendo quindi anche tutti i giocatori provenienti dall’est-europeo. In questo contesto perciò dobbiamo considerare positivamente l’acquisto di Diego Osella definito ieri: il giocatore argentino ha anche il passaporto italiano, quindi non andrà a "pesare" sul quorum degli extracomunitari.
Varese ha accettato di buon grado l’invito ad aderire alla coppa: la manifestazione si preannuncia di alto profilo tecnico (tra le partecipanti troviamo Valencia, Estudiantes, Panonios, Paok, Ural Great, Partizan, Novo Mesto tanto per fare nomi) e permetterà una certa visibilità agli sponsor, che hanno appoggiato la decisione presa dalla società. L’impegno non sarà leggero per la Metis, visto che il girone di qualificazione comprenderà ben otto squadre, promuoverà alla seconda fase le prime quattro ed avrà inizio in ottobre; buon per i tifosi più accaniti, visto che la società di via Sanvito ha immediatamente deciso di includere i 7 incontri casalinghi nell’abbonamento.
Il primo passo della nuova coppa avverrà martedì prossimo, 16 luglio, quando a Barcellona e più precisamente allo Stadio Olimpico verrà effettuato il sorteggio delle 32 partecipanti. E’ bene ricordare che questa competizione sarà la sorella minore dell’Eurolega e non verrà organizzata (come avveniva in passato per la Coppa Korac e la Saporta Cup) dalla Fiba, la federazione internazionale che ha ormai rotto i ponti con l’Uleb, restando praticamente senza squadre per le sue manifestazioni. Un discorso indubbiamente difficile da capire ma importante a livello di politiche internazionali: la compattezza della Legabasket italiana nell’aderire all’Uleb è un segnale positivo per la salute del nostro basket, troppo spesso segnato da divisioni, gelosie e ripicche interne. Oltre a Varese infatti altre tre squadre del nostro campionato saranno impegnate nella Uleb Cup, Roseto, Trieste e Udine, mentre treviso, le bolognesi e Siena giocheranno l’Eurolega.
Non ci resta quindi che attendere il sorteggio in terra catalana per tornare a vedere il nome di Varese in una competizione europea, collocazione naturale per una società che, con cinque coppe dei Campioni (con dieci finali consecutive), tre Intercontinentali, due coppe delle Coppe ha scritto la Storia delle rassegne continentali.
Damiano Franzetti
Le motivazioni che hanno spinto la società marchigiana a rinunciare sono da ricercarsi sia nel ridimensionamento voluto dal presidente Scavolini, sia nell’impossibilità di cambiare radicalmente il proprio assetto: avendo già sotto contratto Beric e Tusek e prevedendo di acquistare altri giocatori extracomunitari la formazione di Crespi avrebbe dovuto scartare ad ogni partita qualche effettivo. Le regole messe a punto dall’Uleb, l’Unione Europea delle Leghe di Pallacanestro, prevedono infatti la possibilità che ogni partecipante possa schierare al massimo due tesserati extracomunitari ad incontro, comprendendo quindi anche tutti i giocatori provenienti dall’est-europeo. In questo contesto perciò dobbiamo considerare positivamente l’acquisto di Diego Osella definito ieri: il giocatore argentino ha anche il passaporto italiano, quindi non andrà a "pesare" sul quorum degli extracomunitari.
Varese ha accettato di buon grado l’invito ad aderire alla coppa: la manifestazione si preannuncia di alto profilo tecnico (tra le partecipanti troviamo Valencia, Estudiantes, Panonios, Paok, Ural Great, Partizan, Novo Mesto tanto per fare nomi) e permetterà una certa visibilità agli sponsor, che hanno appoggiato la decisione presa dalla società. L’impegno non sarà leggero per la Metis, visto che il girone di qualificazione comprenderà ben otto squadre, promuoverà alla seconda fase le prime quattro ed avrà inizio in ottobre; buon per i tifosi più accaniti, visto che la società di via Sanvito ha immediatamente deciso di includere i 7 incontri casalinghi nell’abbonamento.
Il primo passo della nuova coppa avverrà martedì prossimo, 16 luglio, quando a Barcellona e più precisamente allo Stadio Olimpico verrà effettuato il sorteggio delle 32 partecipanti. E’ bene ricordare che questa competizione sarà la sorella minore dell’Eurolega e non verrà organizzata (come avveniva in passato per la Coppa Korac e la Saporta Cup) dalla Fiba, la federazione internazionale che ha ormai rotto i ponti con l’Uleb, restando praticamente senza squadre per le sue manifestazioni. Un discorso indubbiamente difficile da capire ma importante a livello di politiche internazionali: la compattezza della Legabasket italiana nell’aderire all’Uleb è un segnale positivo per la salute del nostro basket, troppo spesso segnato da divisioni, gelosie e ripicche interne. Oltre a Varese infatti altre tre squadre del nostro campionato saranno impegnate nella Uleb Cup, Roseto, Trieste e Udine, mentre treviso, le bolognesi e Siena giocheranno l’Eurolega.
Non ci resta quindi che attendere il sorteggio in terra catalana per tornare a vedere il nome di Varese in una competizione europea, collocazione naturale per una società che, con cinque coppe dei Campioni (con dieci finali consecutive), tre Intercontinentali, due coppe delle Coppe ha scritto la Storia delle rassegne continentali.
Damiano Franzetti