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La Snaidero ora può respirare

Una positiva sorpresa la prestazione dei due nuovi americani, specialmente di Stern

La più atipica delle vittorie stagionali riporta alla Snaidero un clima di relativa serenità che allontana, anche se non ancora in via definitiva, lo spettro di una possibile retrocessione. Sei punti di margine su Imola, a sette giornate dalla fine, paiono infatti un margine sufficiente: ci vorrebbero infatti almeno quattro bersagli degli emiliani e una Snaidero sempre a secco per cambiare i connotati ad una classifica che, oggi, condanna una squadra recidiva, già lo scorso anno (con Esposito nel motore) coinvolta nel marasma e salva soltanto in virtù della differenza canestri nei confronti di Rimini. Si diceva che, alla vigilia di un ciclo terribile (ad attendere gli arancione, a cominciare da sabato prossimo, ci saranno Siena, Cantù e Kinder) i punti da sfilare a Fabriano significavano ossigeno puro: alla fine, attraversando rischi immani, sono arrivati e, in questi casi di estrema necessità, si dice che non è opportuno discutere il modo. Ma lasciateci almeno la curiosità di osservare che, per la prima volta quest'anno, la Snaidero giocava un overtime e che, nonostante Frates invocasse l'apporto da parte di tutta la rosa, alla fine ha gioito praticamente grazie a soli cinque uomini. Non uno di più: se Li Vecchi è rimasto in campo a lungo senza lasciar traccia (e non certo una novità), non si può dire che, dai minuti loro concessi, Busca, Sartori, Cantarello e Vujacic potessero spremere chissà quale contributo. Altra puntura di spillo: solo quando la Snaidero ha almeno cinque elementi in doppia cifra (evento già verificatosi con Roseto) il successo è quasi matematico. Che poi Woolridge decida di travestirsi da fenomeno, dopo 40 minuti di profondo grigio, questo è un altro discorso. Da rimarcare anche che nei primi 20' minuti la Snaidero non è mai andata in lunetta: colpa degli arbitri che si sono inghiottiti i fischietti o di una limitata pericolosità offensiva?
Capitolo stranieri, quelli nuovi. Stern si è rivelato una sorpresissima ma alzi la mano chi, alle 18.15 di domenica sera, avrebbe puntato un solo euro sulla "doppia doppia" del centro. Mills, con quell'aria alla Eddy Murphy, pare invece piuttosto svagatello, anche se ha portato qualche secchio d'acqua in più rispetto al derby. Fuori dai denti: Frates e Sarti firmerebbero con i...piedi per un rendimento fotocopia del duo da qui alla fine della stagione. Con il senno di poi, infine, si può benedire l'estromissione dalla Saporta (avessero liquidato l'Hapoel, gli arancione sarebbero impegnati oggi a Vilnius nel retour match dei quarti), che ha privato Udine di un pizzico di prestigio internazionale, ma che ha consentito ad un gruppo maggiormemte riposato di gestire al meglio le energie superstiti sul fondo del barile.
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino
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