PESARO – Un “nooo" più disperato dell’urlo di Munch strazia la Pesaro cestistica: Melvin Booker se n’è andato per davvero! Il “Bucaniere", il capitano della Vuelle ha firmato un biennale con i turchi dell’Ulker, che sembra gli abbiano offerto la fantastica cifra di 750 mila dollari l’anno. Con la dolorosa partenza del play americano si chiude l’ennesimo ciclo del basket pesarese, l’epoca del “risorgimento" dopo la discesa in A-2. La notizia era nell’aria da tempo ma adesso che è ufficiale lascia ugualmente sgomenti e attoniti i tifosi biancorossi. E la sensazione del giorno è che il secondo giocatore dopo Booker a lasciare ufficialmente la Scavolini “crespizzata" potrebbe essere a questo punto Michele Maggioli.
La nuova Vuelle assomiglia ad un arazzo di cui per il momento vediamo solo il retro, e cioè una babele di fili dalla trama incomprensibile. Ma forse cercando di sbirciare un po’ dall’altra parte, e aggiungendo la deduzione dove l’osservazione non arriva, il disegno può risultare meno oscuro. Ci sono due fattori, uno oggettivo ed uno soggettivo, che fanno ritenere vicino l’addio di “Maggio", che evidentemente non riesce ad essere profeta in patria. Il fattore oggettivo è il probabilissimo e forse imminente ingaggio di Ken Lacey. Crespi vuol portare con sé a Pesaro i “suoi" uomini: dopo Malaventura, che era già, a dire il vero, anche un uomo della Scavolini, ecco l’americano bianco con passaporto irlandese che il coach aveva a disposizione a Biella, e che con lui in effetti aveva reso un po’ di più (8 punti e 9 rimbalzi) di quanto non abbia fatto sempre quest’anno (7 punti e 6 rimbalzi). Cifre che fanno storcere il naso a qualche appassionato di statistiche, se si pensa ad un uomo da quintetto base, ma è più probabile che l’irlandese sia destinato ad occupare un preciso posto in panchina, come cambio del vero pivot titolare, sempre americano, a cui la Scavolini sta puntando (Udonis Haslem?). In questo caso lo spazio del ragazzone di Montecchio sarebbe definitivamente chiuso.
La motivazione “soggettiva" è che Maggioli, per dirla chiara, si è “stufato". Si è stancato di aspettare le decisioni della società sul suo conto. Già il fatto che la dirigenza non abbia dichiarato subito la volontà di trattenerlo, suona alle sue orecchie come una bocciatura. Sa bene di essere fortemente richiesto da altre società, nelle quali potrebbe giocare da protagonista, in primis quella Avellino di cui è stato l’acclamato eroe fino a due anni fa. Da qui la sua volontà di cambiare aria, di andarsene. Con l’amarezza dell’ennesimo e forse definitivo esilio dalla sua città, dove la sua “pesaresità" sarebbe rimpiazzata da quella del fanese Malaventura. Sembrava pronto a far le valigie, “Maggio", solo se fosse rimasto Pillastrini, col quale aveva avuto un forte screzio durante l’ultima stagione. E invece, partito il Pilla e lanciato un piano di ricostruzione a partire dai “giovani", per ironia della sorte sembra che per l’ancor giovane Michele (compie 25 anni dopodomani) non ci sia più spazio in casa biancorossa, o comunque sia lui a sentirsi, a torto o a ragione, messo da parte.
Questo mentre non c’è alcuna sicurezza neppure sulla riconferma dell’altro baluardo sotto canestro, Marko Tusek, una riconferma che tutta la tifoseria attende con ansia per tirare il primo, vero sospiro di sollievo di un’estate molto stressante e travagliata.
Giancarlo Iacchini
La nuova Vuelle assomiglia ad un arazzo di cui per il momento vediamo solo il retro, e cioè una babele di fili dalla trama incomprensibile. Ma forse cercando di sbirciare un po’ dall’altra parte, e aggiungendo la deduzione dove l’osservazione non arriva, il disegno può risultare meno oscuro. Ci sono due fattori, uno oggettivo ed uno soggettivo, che fanno ritenere vicino l’addio di “Maggio", che evidentemente non riesce ad essere profeta in patria. Il fattore oggettivo è il probabilissimo e forse imminente ingaggio di Ken Lacey. Crespi vuol portare con sé a Pesaro i “suoi" uomini: dopo Malaventura, che era già, a dire il vero, anche un uomo della Scavolini, ecco l’americano bianco con passaporto irlandese che il coach aveva a disposizione a Biella, e che con lui in effetti aveva reso un po’ di più (8 punti e 9 rimbalzi) di quanto non abbia fatto sempre quest’anno (7 punti e 6 rimbalzi). Cifre che fanno storcere il naso a qualche appassionato di statistiche, se si pensa ad un uomo da quintetto base, ma è più probabile che l’irlandese sia destinato ad occupare un preciso posto in panchina, come cambio del vero pivot titolare, sempre americano, a cui la Scavolini sta puntando (Udonis Haslem?). In questo caso lo spazio del ragazzone di Montecchio sarebbe definitivamente chiuso.
La motivazione “soggettiva" è che Maggioli, per dirla chiara, si è “stufato". Si è stancato di aspettare le decisioni della società sul suo conto. Già il fatto che la dirigenza non abbia dichiarato subito la volontà di trattenerlo, suona alle sue orecchie come una bocciatura. Sa bene di essere fortemente richiesto da altre società, nelle quali potrebbe giocare da protagonista, in primis quella Avellino di cui è stato l’acclamato eroe fino a due anni fa. Da qui la sua volontà di cambiare aria, di andarsene. Con l’amarezza dell’ennesimo e forse definitivo esilio dalla sua città, dove la sua “pesaresità" sarebbe rimpiazzata da quella del fanese Malaventura. Sembrava pronto a far le valigie, “Maggio", solo se fosse rimasto Pillastrini, col quale aveva avuto un forte screzio durante l’ultima stagione. E invece, partito il Pilla e lanciato un piano di ricostruzione a partire dai “giovani", per ironia della sorte sembra che per l’ancor giovane Michele (compie 25 anni dopodomani) non ci sia più spazio in casa biancorossa, o comunque sia lui a sentirsi, a torto o a ragione, messo da parte.
Questo mentre non c’è alcuna sicurezza neppure sulla riconferma dell’altro baluardo sotto canestro, Marko Tusek, una riconferma che tutta la tifoseria attende con ansia per tirare il primo, vero sospiro di sollievo di un’estate molto stressante e travagliata.
Giancarlo Iacchini