FABRIANO — Sarà un ispettore a stabilire se il Fabriano basket avrà ancora il privilegio di affrontare le corazzate Benetton, Kinder, Skipper e compagnia cantante e manterrà il suo prestigioso posticino al fianco dell'elite dellla pallacanestro nazionale.
Arriverà domani mattina in città, e l'«inviato» della Lega a Fabriano raccoglierà sùbito tutte le documentazioni richieste dall'ente presieduto da Enrico Prandi per decidere, stavolta in via definitiva e forse già nella stessa giornata di lunedì, se la società biancoblù sarà veramente in regola.
«Tutto a posto». Una scadenza pesante come un macigno, ma per la quale in società giurano che non c'è assolutamente nulla da temere. Anzi, sembra proprio che nella giornata clou di venerdì ogni tassello sia stato incastrato. In mattinata, infatti, si era provveduto ad emettere i bonifici di pagamento degli ultimi stipendi arretrati verso giocatori e staff tecnico in modo da completare le spettanze relative alla stagione passata. Nella seduta pomeridiana del Consiglio di amministrazione, invece, si è insistito a lungo sui conteggi relativi al raggiungimento del tetto minimo di investimenti (un milione 400 mila euro, ndr) sempre in riferimento al torneo scorso. «E' tutto a posto», sottolineano in merito in società. «Ci sentiamo pronti per poter dimostrare la nostra regolarità, del resto già la scorsa settimana nell'incontro di Bologna avevamo ricevuto l'assenso di massima dalla Lega». Una volta superato questo primo scoglio, sarà poi il turno del secondo esame, in programma tra una decina di giorni, da parte della Commissione tecnica stavolta della Federazione per un ulteriore «controllo» di natura finanziaria. Ma a quel punto, forse, il peggio potrebbe essere passato…
«Non traditeci». La dirigenza, dunque, ostenta fiducia assoluta, ma come vive la tifoseria un frangente carico di «suspance»? «Vogliamo fidarci della società», spiega il presidente del club «Alta tensione», Davide Bergamo. «Ma è chiaro che non ci sentiamo del tutto tranquilli. Inutile far finta di niente, perché un filo di preoccupazione c'è sempre e non osiamo nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere in caso di esclusione dal torneo. Fare la fine della gloriosa Parma del volley esclusa dal massimo campionato e costretta a ripartire dalla serie C sarebbe troppo mortificante. E poi questa tifoseria — conclude Davide Bergamo — che lo scorso anno ha portato qualcosa come tremila persone di media al palazzetto dello sport si merita ben altro, a cominciare da una squadra competitiva, in grado di ripagare la nostra grande passione».
Alessandro Di Marco
Arriverà domani mattina in città, e l'«inviato» della Lega a Fabriano raccoglierà sùbito tutte le documentazioni richieste dall'ente presieduto da Enrico Prandi per decidere, stavolta in via definitiva e forse già nella stessa giornata di lunedì, se la società biancoblù sarà veramente in regola.
«Tutto a posto». Una scadenza pesante come un macigno, ma per la quale in società giurano che non c'è assolutamente nulla da temere. Anzi, sembra proprio che nella giornata clou di venerdì ogni tassello sia stato incastrato. In mattinata, infatti, si era provveduto ad emettere i bonifici di pagamento degli ultimi stipendi arretrati verso giocatori e staff tecnico in modo da completare le spettanze relative alla stagione passata. Nella seduta pomeridiana del Consiglio di amministrazione, invece, si è insistito a lungo sui conteggi relativi al raggiungimento del tetto minimo di investimenti (un milione 400 mila euro, ndr) sempre in riferimento al torneo scorso. «E' tutto a posto», sottolineano in merito in società. «Ci sentiamo pronti per poter dimostrare la nostra regolarità, del resto già la scorsa settimana nell'incontro di Bologna avevamo ricevuto l'assenso di massima dalla Lega». Una volta superato questo primo scoglio, sarà poi il turno del secondo esame, in programma tra una decina di giorni, da parte della Commissione tecnica stavolta della Federazione per un ulteriore «controllo» di natura finanziaria. Ma a quel punto, forse, il peggio potrebbe essere passato…
«Non traditeci». La dirigenza, dunque, ostenta fiducia assoluta, ma come vive la tifoseria un frangente carico di «suspance»? «Vogliamo fidarci della società», spiega il presidente del club «Alta tensione», Davide Bergamo. «Ma è chiaro che non ci sentiamo del tutto tranquilli. Inutile far finta di niente, perché un filo di preoccupazione c'è sempre e non osiamo nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere in caso di esclusione dal torneo. Fare la fine della gloriosa Parma del volley esclusa dal massimo campionato e costretta a ripartire dalla serie C sarebbe troppo mortificante. E poi questa tifoseria — conclude Davide Bergamo — che lo scorso anno ha portato qualcosa come tremila persone di media al palazzetto dello sport si merita ben altro, a cominciare da una squadra competitiva, in grado di ripagare la nostra grande passione».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino