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Caccia all’erede del Bucaniere

Il primo problema per la Scavolini è trovare un successore di Booker

PESARO – Posto che Andrea Pecile avrà “più responsabilità" nella nuova Scavolini, come ha detto Crespi, ma che difficilmente sarà subito promosso a play titolare, la domanda del giorno è: chi potrà prendere il posto di Booker nella squadra biancorossa? Il cuore risponderebbe: nessuno! Il computer invece sforna glaciale almeno una ventina di nomi con le caratteristiche che gli abbiamo chiesto, e cioè: trascinatori con abitudine alla leadership e buoni realizzatori (input che escludono giocatori Nba “marginali", tra i quali comunque si potrebbe ugualmente pescare). Ecco il responso.
Un ex Nba che le qualità di leader le ha dimostrate in Portogallo è Reggie Geary (1,88 del ’73), un vero fenomeno negli assist: 8 a partita (!) uniti a 24 punti, 4 rimbalzi, 3 recuperi, 53% da due e un ottimo 48% da tre. Dalla Svezia, dove ha appena trascinato il Plannja Lulea allo scudetto, ecco Eddie Shannon (1,80 del ’76): 21 punti, 4 rimbalzi, 6 assist, 68% (!) da due e 45% da tre; uno che non spreca un pallone! Si è visto invece scucire lo scudetto dal petto l’altro super-play Doremus Bennerman (1,80 del ’72): 26 punti, 6 assist, 4 rimbalzi, 59% da due, 43% da tre, 90% nei liberi sempre nel campionato svedese, dove la rivelazione è stata il giovane play locale (del ’79) William Copeland: 18 punti, 4 assist, 3 rimbalzi e il 61% da due.
Restando nel nord d’Europa, in Norvegia incontriamo sua... maestà Edmonds III Prince (1,83 del ’75), che totalizza 25 punti, 6 rimbalzi, 4 recuperi e 4 assist a partita, col 52% da due e il 40 da tre. Se scendiamo in Germania ci imbattiamo nel 25enne Demond Mallet (1,85): 20 punti, 3 assist, 4 rimbalzi, 51% da due e 44% da tre (47 in Korac). Ha giocato l’ultima stagione nella vicina Austria Kevin Bradley (1,81 del ’78), proveniente dall’Università dello Utah: per lui 22 punti, 6 assist, 5 rimbalzi, 52% da due e 35 da tre. La vogliamo fare una puntatina anche in Svizzera? Non sorridete, andiamo a pescare il migliore, Darnell Clavon (1,88 del ’72): 27 punti, 3 assist e 3 recuperi di media, col 60% da due e il 32 da tre.
In Olanda ha fatto faville Jeremiah Johnson (1,84 del ’77): 24 punti, 6 assist, 5 rimbalzi, 4 recuperi, il 53% da due ma solo il 24% da tre. In Francia ha giocato Stevin Smith (’72), con una media di 15 punti, 8 assist e 4 rimbalzi. In Polonia Rashid Atkins (del ’75): 20 punti, 7 assist, 4 recuperi, 51% da due e 40 da tre. E’ rimasto per il momento in Usa (lega IBL) Koderick Blakney (’76), totalizzando 19 punti, 7 assist e 4 rimbalzi a partita, con un ottimo 48% da tre. Ha appena concluso l’università (Cincinnati) Steve Logan (’80), scelto all’ultimo draft da Golden State. Però la sua bassa statura (1,78) potrebbe rendergli difficile la carriera Nba e fargli preferire l’Europa: 22 punti, 5 assist, 51% da due e 37 da tre le sue medie universitarie. Fresco di college è anche Rashad Brooks (1,85 del ’78): 15 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e il 63% da tre nel campionato argentino, dove quest’anno è arrivato come un ciclone (in tre gare 38 punti di media col 55% da tre!) Damon Stringer “il cinese", play americano del ’77 che dopo il college se n’è andato a giocare in Cina. Infine, dalla nostra Legadue (Borgomanero), va segnalato Horace Jenkins (1,83 del ’74) per i suoi 30 punti, 5 rimbalzi e 3 assist a partita, col 59% da due e il 37 da tre.
Giancarlo Iacchini
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