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Ginobili, saluti e baci

"Vado nella Nba, non so quanto giocherò, ma spero di starci a lungo. Se torno, solo alla Virtus"

SALUTA Ginobili, il primo violino di un biennio magico per la Virtus. Ieri mattina al Crb Manu ha ringraziato la Bologna bianconera: e i tifosi l´hanno caldamente ricambiato. Giocate spettacolari come le sue non le ha regalate nessuno, e siccome sono arrivate grandi vittorie, è stato giusto paragonarlo, come ha fatto Lombardi, lì presente con Tanjevic, a nome della Virtus, ad altri grandi stranieri. Tre nomi da brivido, come «Cosic, Richardson e Danilovic». Lui, Gino, allo stesso piano.
Se ne andrà ora ai San Antonio Spurs, con un contratto biennale da tre milioni di dollari: fra due anni, se sfonderà, potrà rinegoziarlo con qualsiasi altro club, a cifre molto più alte. Ginobili andrà, con buoni margini da sfruttare, in una squadra di alto livello, forse non di primissima fascia, ma pur sempre con l´Mvp della lega, Tim Duncan. L´attico, in definitiva, ma Bologna non è stata solo l´ascensore.
«La Virtus e i suoi tifosi – attacca Manu - mi hanno dato tantissimo in poco tempo. Sono stati, sotto ogni profilo, due anni molto migliori di quanto potessi immaginare. Anzi, oltre i miei sogni. Per questo i miei ringraziamenti più sentiti debbono andare alla squadra, al coach, al presidente, a tutta la gente che mi è stata vicina e anche al mio sponsor. Il momento più bello? Quattro trofei in due stagioni sono roba grossa. Però l´Eurolega vinta nella passata stagione rappresenta per me il traguardo più importante, rafforzato anche dalla premiazione come Mvp. Un trionfo».
Qui Ginobili è diventato un padrone, con gli Spurs non sarà così. «Se non ci fosse un posto come la Nba, per la quale ho spasimato fin da bambino, sarei rimasto a vita con la Virtus. Negli Usa al massimo ci sono stato sette giorni in vacanza e le incognite sono tante. Le 82 partite in cinque mesi, l´ambiente nuovo, il gioco diverso. Per la prima stagione non ho un obiettivo specifico. Cercherò di adattarmi nel modo migliore e guadagnare più fiducia possibile da parte della squadra e dal coach. Questo lo posso fare. Qualcuno dice che partirò in quintetto base, ma mi sembra molto prematuro. Io cercherò di arrivarci, gli Spurs mi hanno dato grande credito sin da quando mi hanno scelto. È il momento di sdebitarmi».
Un po´ come a Bologna, quando non arrivò da prima punta, ma lo diventò. «Non erano quelle le mie aspettative e anche tra i «pro» non avrò certo tante responsabilità. Ma è meglio così, sarò là per imparare e per adattarmi. L´ho già fatto e quando si sale di livello non c´è niente di strano in questo. Il 9 settembre finirò i Mondiali con l´Argentina, dopo qualche giorno sarò nel Texas a cercarmi casa e a familiarizzare, cominciando pure a lavorare, anche se gli allenamenti ufficiali cominceranno ad ottobre».
Sarà possibile un ritorno alla Danilovic? «Volete rivedermi qua? Potrebbe essere fattibile, se tornerò in Europa Bologna sarà senza dubbio la mia prima scelta. Ma mi faccio l´augurio di non rivedervi prima di cinque anni...». E infatti il suo sponsor tecnico, la stessa Nike dell´idolo Jordan e delle superstar degli Spurs, Duncan e Robinson, si è legata a lui per quattro stagioni. E la Virtus, come proseguirà? «Bene, anche senza di me. Lotterà per lo scudetto, con la Benetton, la Fortitudo e le altre. Rigaudeau, Andersen, Smodis, Frosini, Becirovic sono già cinque uomini da scudetto. Il mio erede? Non mi piacciono questi paragoni, ma sarei felice se Becirovic riuscisse a far vedere tutto il suo potenziale. Spero che adesso tocchi a lui».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
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