PESARO — Altro che 5+1. Ieri il mondo del basket - dirigenti e procuratori in testa - era in fibrillazione per una notizia ancora da verificare: pare che dopo l'approvazione della nuova legge il Coni sia pronto per il giro di vite, ossia 120 extra-comunitari per A1, Legadue e A femminile, il che equivarrebbe a poter schierare in serie A1, 3 stranieri a referto più uno in tribuna. Due in meno a testa, insomma, e i giochi cambierebbero parecchio: forse anche così si spiegano i timori prima di confermare Tusek, che purtroppo come Bosman-B viene di nuovo equiparato a un americano. Con Beric e Tusek in organico alla Scavolini rimarrebbe posto, eventualmente, per un solo americano in campo.
Dunque la pista che conduce a Joey Beard va seguita con un po' d'attenzione e da Treviso arriva la conferma che il giocatore andrà ancora in prestito: «E' sotto contratto con la Benetton ancora per tre anni ed eravamo orientati a farlo rientrare nei dieci — spiega il gm Gherardini — ma il rinnovo del contratto di Marconato, una sorpresa, ha cambiato le carte in tavola e ci obbliga a gestire diversamente Joey. Devo dire che ha parecchie richieste».
Comprensibile perché un 2.10 col passaporto italiano adesso fa gola a tutti: è redditizio (a Rimini era diventato famoso per le triple doppie: punti, rimbalzi e recuperi) e non va ad intaccare il numero degli stranieri.
Intanto, alla Summer League di Boston, Crespi vedrà all'opera anche DeMarco Johnson, in campo con la maglia dei Minnesota Timberwolves: questo non vuol dire che Dmj il prossimo anno sbarcherà nella Nba ma di sicuro adesso si gioca le sue chances. Non figura, invece, Joseph Blair: se fa la Summer League con Seattle, è più probabile che sia in campo in quella di Utha, tra un po'. Al ritorno, Pecile ci racconterà, visto che sta passando le vacanze con lui in America. E dagli Stati Uniti dovrebbero arrivare presto anche notizie di Brad Traina: il suo agente, lo stesso di Beric, è irrintracciabile negli ultimi giorni ma in via Paterni hanno bisogno di sapere la volontà del giocatore. E' un altro elemento, Traina, al quale quel passaporto italiano in tasca fa un gran comodo e se vuole cambiare aria non farà difficoltà a trovare un ingaggio: se parte lui, la Scavolini andrà decisa su una guardia-ala americana, se resta è più probabile che ci si orienti verso un play-guardia. Per evitare che siano in troppi (Beric, Traina, Gigena e l'americano) a pestarsi i piedi negli stessi spazi. A proposito di Gigena, sull'ultimo numero di Superbasket Zanca ha spiegato che il suo utilizzo da 4 voluto da Pillastrini è stato uno dei tanti motivi del disaccordo tecnico: dunque aspettiamoci un pacchetto di lunghi «veri».
Elisabetta Ferri
Dunque la pista che conduce a Joey Beard va seguita con un po' d'attenzione e da Treviso arriva la conferma che il giocatore andrà ancora in prestito: «E' sotto contratto con la Benetton ancora per tre anni ed eravamo orientati a farlo rientrare nei dieci — spiega il gm Gherardini — ma il rinnovo del contratto di Marconato, una sorpresa, ha cambiato le carte in tavola e ci obbliga a gestire diversamente Joey. Devo dire che ha parecchie richieste».
Comprensibile perché un 2.10 col passaporto italiano adesso fa gola a tutti: è redditizio (a Rimini era diventato famoso per le triple doppie: punti, rimbalzi e recuperi) e non va ad intaccare il numero degli stranieri.
Intanto, alla Summer League di Boston, Crespi vedrà all'opera anche DeMarco Johnson, in campo con la maglia dei Minnesota Timberwolves: questo non vuol dire che Dmj il prossimo anno sbarcherà nella Nba ma di sicuro adesso si gioca le sue chances. Non figura, invece, Joseph Blair: se fa la Summer League con Seattle, è più probabile che sia in campo in quella di Utha, tra un po'. Al ritorno, Pecile ci racconterà, visto che sta passando le vacanze con lui in America. E dagli Stati Uniti dovrebbero arrivare presto anche notizie di Brad Traina: il suo agente, lo stesso di Beric, è irrintracciabile negli ultimi giorni ma in via Paterni hanno bisogno di sapere la volontà del giocatore. E' un altro elemento, Traina, al quale quel passaporto italiano in tasca fa un gran comodo e se vuole cambiare aria non farà difficoltà a trovare un ingaggio: se parte lui, la Scavolini andrà decisa su una guardia-ala americana, se resta è più probabile che ci si orienti verso un play-guardia. Per evitare che siano in troppi (Beric, Traina, Gigena e l'americano) a pestarsi i piedi negli stessi spazi. A proposito di Gigena, sull'ultimo numero di Superbasket Zanca ha spiegato che il suo utilizzo da 4 voluto da Pillastrini è stato uno dei tanti motivi del disaccordo tecnico: dunque aspettiamoci un pacchetto di lunghi «veri».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino