Stupore ed amarezza. Sono questi gli stati d'animo più diffusi, in galleria Giordano, all'indomani dell'incredibile verdetto della Comtec, che ha inserito la Scandone Avellino tra le sei squadre che ancora rischiano di non iscriversi al prossimo campionato di A1. Al club biancoverde non resta che una sola settimana per mettersi in regola con le vigenti normative federali. La data ultima per inoltrare ricorso è quella del 23 luglio. Completamente illogico anche il modus operandi della stessa Comtec, che non solo ha finito col rinnegare il suo stesso giudizio di appena venti giorni fa, ma che così facendo ha prima dato il via ufficialmente alla stagione sportiva della Scandone per poi andare ad interrompere bruscamente ogni operazione economica e di mercato già avviata dal club irpino. Così, ora, ai dirigenti dell'Air Avellino non resta che ricominciare da capo, cercando di sanare al più presto le presunte irregolarità segnalate dalla Federazione. Entro un paio di giorni, secondo il Presidente Generoso Benigni, sarà già possibile risolvere alcuni problemi di carattere meramente formale. Purtroppo, però, esiste anche una difficoltà ben più seria. «Ogni anno, alla fine di marzo - spiega lo stesso Benigni -, ogni Società deve dimostrare che il proprio indebitamento non sia maggiore rispetto a quello di dodici mesi prima. Quest'anno la Scandone non era in regola, ma è riuscita a ripianare il debito entro la data di recupero del 30 di maggio. Come sappiamo, però, siamo riusciti a portare a termine questa operazione grazie ad interventi esterni, come quelli dell'Air e della Regione. La Comtec ci contesta proprio questo. Secondo la Federazione noi avremmo dovuto risolvere il nostro problema dall'interno, operando la ricapitalizzazione sociale». Così, ora, pur non avendo reali passività, la Scandone si vede costretta a reperire al più presto nuovi liquidi per completare la ricapitalizzazione già in corso da un paio di mesi. In questo momento, secondo noi, potrebbe risultare determinante un nuovo ed ultimo intervento da parte della famiglia De Vizia, da unire, ovviamente, al contributo dei nuovi soci di Solofra. La situazione non è gravissima, ma, se non si fa presto ad intervenire, la temperatura potrebbe diventare bollente. Intanto, con la situazione economica da risanare, tutte le operazioni già avviate dalla Scandone si sono inevitabilmente arenate. La costituzione della Società pubblicitaria comune, tra Air e Scandone, è stata nuovamente rimandata. Un pò meglio è andata, invece, in sede di mercato. Alcuni procuratori, impegnati nelle trattative con la Scandone, hanno inevitabilmente chiesto chiarimenti, ma per il momento nessuna operazione di mercato ha subito significativi scossoni.
Raffaele Giusto
Raffaele Giusto