SIENA — Per Roberto Chiacig è stata una vera e propria battaglia.L'assenza di Bulatovic l'ha costretto a confrontarsi con i lunghi del Kazan praticamente da solo. E il ko di McDonald, anche se non è bello dirlo, è stata comunque una manna dal cielo.
«Ho ricevuto una grande botta al ginocchio — ricorda il pivot della Montepaschi in merito all'episodio — e ho visto McDonald cadere in terra. Probabilmente ha messo male il piede». Con un Ghiaccio versione «Roccia» la Mens Sana può stare tranquilla.
«Mi dispiace, però, per i continui errori in attacco. Ci sono delle serate in cui il pallone proprio non vuole entare e contro il Kazan era una di quelle».
Ciò che importa di più, però, è la vittoria della squadra. Vittoria che significa semifinale. «E' un grandissimo risultato, ma dobbiamo continuare a lavorare per arrivare fino in fondo. Crediamo molto in questa Coppa».
In sala stampa è atteso Alpay Oztas di cui, però, si perdono ben presto le tracce. Ecco, quindi, la sorpresa: «Ci sono domande per me? — scherza German Scarone seduto inaspettatamente dietro il tavolo — Altrimenti vado a farmi la doccia».
Scarone ha seguito la partita sotto la curva dei tifosi «raccogliendo anche qualche spicciolo. Penso che dovrò tornarci». Scherzi a parte il play della Mens Sana è entrato nella fase più delicata della riabilitazione: «Ho appena iniziato il potenziamento e dalla prossima settimana potrò tornare a correre sul parquet, magari con il pallone in mano. Sta andando tutto bene e spero di essere già disponibile per l'inizio del prossimo campionato».
Intanto si pensa alle cinque partite tra sabato e la gara di andata di martedì 9 aprile con Gerusalemme. Dopodiché sapremo quali obiettivi saranno ancora raggiungibili.
Federico Cappelli
SIENA — Il primo passo nella storia è stato compiuto. Ne servono altri tre per scrivere uan pagina memorabile: le due partite con Gerusalemme e la finale. Ma non è il caso di correre perché, anche se il risultato di Vilnius ha lasciato tutti di stucco (ma evidentemente soddisfatti), in semifinale sarà un'altra battaglia.
«Abbiamo raggiunto questo obiettivo — spiega il coach, Ergin Ataman — dopo avere sudato per 14 partite. Sapevamo di avere compiuto una grande impresa a Kazan perché il –3 ottenuto in Russia ci dava grandi possibilità di passare il turno. Ma sapevamo anche che sarebbe stata una partita davvero dura giocata, oltre che sui muscoli, anche sui nervi. Per questo non abbiamo giocato molto bene in attacco, ma, sinceramente, devo dare il merito alla loro difesa. Le nostre difficoltà offensive sono state però mitigate dalla grande difesa che ci ha permesso di mantenere costante il vantaggio minimo di tre punti».
Adesso le due sfide con Gerusalemme. L'avversaria che nessuno si sarebbe aspettato.
«Prima di commentare — chiede Ataman convinto — siete sicuri che il risultato sia giusto?». Certo — risponde in coro la sala stampa — la conferma è arrivata anche dal sito ufficiale della Fiba. «Allora — riprende Ataman — posso dire che questo è un risultato davvero interessante. Anche perché Vilnius viaggiava a gonfie vele sia in campionato sia in Coppa e la sconfitta è davvero sorprendente. Non crediate, però, che con Gerusalemme sia una passeggiata. L'abbiamo già incontrata e nella gara esterna subimmo una sconfitta pesante. Sappiamo, però, di avere il potenziale per raggiungere la finale. Dopo tutto il nostro obiettivo è vincerla questa Coppa».
Federico Cappelli
«Ho ricevuto una grande botta al ginocchio — ricorda il pivot della Montepaschi in merito all'episodio — e ho visto McDonald cadere in terra. Probabilmente ha messo male il piede». Con un Ghiaccio versione «Roccia» la Mens Sana può stare tranquilla.
«Mi dispiace, però, per i continui errori in attacco. Ci sono delle serate in cui il pallone proprio non vuole entare e contro il Kazan era una di quelle».
Ciò che importa di più, però, è la vittoria della squadra. Vittoria che significa semifinale. «E' un grandissimo risultato, ma dobbiamo continuare a lavorare per arrivare fino in fondo. Crediamo molto in questa Coppa».
In sala stampa è atteso Alpay Oztas di cui, però, si perdono ben presto le tracce. Ecco, quindi, la sorpresa: «Ci sono domande per me? — scherza German Scarone seduto inaspettatamente dietro il tavolo — Altrimenti vado a farmi la doccia».
Scarone ha seguito la partita sotto la curva dei tifosi «raccogliendo anche qualche spicciolo. Penso che dovrò tornarci». Scherzi a parte il play della Mens Sana è entrato nella fase più delicata della riabilitazione: «Ho appena iniziato il potenziamento e dalla prossima settimana potrò tornare a correre sul parquet, magari con il pallone in mano. Sta andando tutto bene e spero di essere già disponibile per l'inizio del prossimo campionato».
Intanto si pensa alle cinque partite tra sabato e la gara di andata di martedì 9 aprile con Gerusalemme. Dopodiché sapremo quali obiettivi saranno ancora raggiungibili.
Federico Cappelli
SIENA — Il primo passo nella storia è stato compiuto. Ne servono altri tre per scrivere uan pagina memorabile: le due partite con Gerusalemme e la finale. Ma non è il caso di correre perché, anche se il risultato di Vilnius ha lasciato tutti di stucco (ma evidentemente soddisfatti), in semifinale sarà un'altra battaglia.
«Abbiamo raggiunto questo obiettivo — spiega il coach, Ergin Ataman — dopo avere sudato per 14 partite. Sapevamo di avere compiuto una grande impresa a Kazan perché il –3 ottenuto in Russia ci dava grandi possibilità di passare il turno. Ma sapevamo anche che sarebbe stata una partita davvero dura giocata, oltre che sui muscoli, anche sui nervi. Per questo non abbiamo giocato molto bene in attacco, ma, sinceramente, devo dare il merito alla loro difesa. Le nostre difficoltà offensive sono state però mitigate dalla grande difesa che ci ha permesso di mantenere costante il vantaggio minimo di tre punti».
Adesso le due sfide con Gerusalemme. L'avversaria che nessuno si sarebbe aspettato.
«Prima di commentare — chiede Ataman convinto — siete sicuri che il risultato sia giusto?». Certo — risponde in coro la sala stampa — la conferma è arrivata anche dal sito ufficiale della Fiba. «Allora — riprende Ataman — posso dire che questo è un risultato davvero interessante. Anche perché Vilnius viaggiava a gonfie vele sia in campionato sia in Coppa e la sconfitta è davvero sorprendente. Non crediate, però, che con Gerusalemme sia una passeggiata. L'abbiamo già incontrata e nella gara esterna subimmo una sconfitta pesante. Sappiamo, però, di avere il potenziale per raggiungere la finale. Dopo tutto il nostro obiettivo è vincerla questa Coppa».
Federico Cappelli