LIVORNO. Il capannone della Mabo comincia a crescere. Dopo il prolungamento di due anni del contratto a Simone Cotani, anche Luca Garri ha raggiunto l'accordo per estendere il suo rapporto di lavoro con Livorno fino al 2005. Un'operazione, come sottolinea il comunicato della società di via Pera, che «rappresenta un importante avvenimento economico e tecnico». Garri, premiato come miglior under 20 dell'ultimo campionato di serie A, si trova al raduno della nazionale di categoria con i compagni Giachetti e Modica ed il vice allenatore Walter De Raffaele in preparazione ai campionati Europei under 20 in Lituania.
Le novità. L'asse italiano resterà una certezza della filosofia Mabo: Parente e Giachetti play, Sambugaro sesto uomo di lusso, Santarossa e Cotani a dividersi il ruolo di ala piccola, Rodney Elliott numero 4, Garri cambio del reparto lunghi. «Nei giorni scorsi - dice il giemme Faraoni - Luca Banchi ha visto giocare Elliott nella summer league di Boston. Ci ha parlato a lungo e per il suo ritorno in Italia dovrebbe essere tutto a posto. Per la guardia americana, invece, i tempi saranno un po' più lunghi. Cerchiamo un giocatore molto duttile tecnicamente, bravo in penetrazione e col contropiede nel sangue. Ci serve un tipo che taglia le difese in entrata e sugli scarichi può regalare tiri ai compagni appostati sul perimetro. Un tipo alla Young di Reggio Emilia, per intendersi. Il centro che abbiamo nel mirino è un 2,10 bianco di scuola americana, ma già esperto del basket europeo. Speriamo di sapere qualcosa di più entro la prossima settimana».
Capitolo Garri. Perdere un prospetto così a costo zero nel giugno 2003 sarebbe stato un colpo durissimo. Logica, quindi, la soddisfazione del "front office" di via Pera per l'allungamento di due anni del contratto al pivot di Asti. Fatto il primo passo, ora società e giocatore si ritroveranno per definire meglio i rispettivi programmi. Alla Mabo interessa trattenere Garri, ma se lui dopo aver riflettuto decidesse che forse sarebbe meglio cambiare aria, a quel punto la partenza di Garri verrebbe monetizzata portando in cambio denaro da investire su un altro jolly del reparto lunghi. Ma è un'eventualità che viene considerata una soluzione estrema. Anche perché a Livorno i giovani vanno in campo e migliorano giocando, nelle altre squadre invece il loro impiego si limita a ritagli di tempo ininfluenti. E un ragazzo di vent'anni certe differenze dovrebbe valutarle.
L'organizzazione. «Sul futuro sono molto ottimista». Giuseppe Nieri, riconfermato presidente del Basket Livorno, dopo tante incertezze fotografa un cielo azzurro e il sole all'orizzonte. «Sono contento - dice - perché l'apertura della Porta a Terra, come sostiene il sindaco, diventerà un volano per muovere anche le sorti del basket. Anche la creazione del comitato esecutivo di quattro membri (Bitossi, Bottoni, Casali, Claudio Evangelisti) è importante perché rappresenta un coinvolgimento diretto dei soci nella gestione amministrativa della società». Insomma, il presidente manterrà gli impegni istituzionali e nei rapporti verso l'esterno, ma eserciterà il suo potere di delega per altri settori: un socio (Filiberto Bitossi o, in sua assenza, Piero Bottoni) si occuperà dei rapporti con il commercialista, Massimo Faraoni sarà il consigliere delegato per sfruttare le sue conoscenze specifiche nei riguardi di Lega e Federazione, e tutto dovrebbe essere più snello, funzionale, moderno. Badando anche a ottimizzare i costi e le uscite, un refrain che ormai detta legge in tutto lo sport italiano. «Si parte con fiducia - chiosa Giuseppe Nieri - la compattezza dei soci e una loro presenza più stretta dentro le vicende societarie sono segnali importanti. Il budget non è inferiore a quello di partenza dell'anno scorso, anzi qualcosa in più. E strada facendo si potrà dilatare se arriveranno interventi pubblicitari, nuovi soci o altre sponsorizzazioni». Porta a Terra, fai presto.
re.mar.
Le novità. L'asse italiano resterà una certezza della filosofia Mabo: Parente e Giachetti play, Sambugaro sesto uomo di lusso, Santarossa e Cotani a dividersi il ruolo di ala piccola, Rodney Elliott numero 4, Garri cambio del reparto lunghi. «Nei giorni scorsi - dice il giemme Faraoni - Luca Banchi ha visto giocare Elliott nella summer league di Boston. Ci ha parlato a lungo e per il suo ritorno in Italia dovrebbe essere tutto a posto. Per la guardia americana, invece, i tempi saranno un po' più lunghi. Cerchiamo un giocatore molto duttile tecnicamente, bravo in penetrazione e col contropiede nel sangue. Ci serve un tipo che taglia le difese in entrata e sugli scarichi può regalare tiri ai compagni appostati sul perimetro. Un tipo alla Young di Reggio Emilia, per intendersi. Il centro che abbiamo nel mirino è un 2,10 bianco di scuola americana, ma già esperto del basket europeo. Speriamo di sapere qualcosa di più entro la prossima settimana».
Capitolo Garri. Perdere un prospetto così a costo zero nel giugno 2003 sarebbe stato un colpo durissimo. Logica, quindi, la soddisfazione del "front office" di via Pera per l'allungamento di due anni del contratto al pivot di Asti. Fatto il primo passo, ora società e giocatore si ritroveranno per definire meglio i rispettivi programmi. Alla Mabo interessa trattenere Garri, ma se lui dopo aver riflettuto decidesse che forse sarebbe meglio cambiare aria, a quel punto la partenza di Garri verrebbe monetizzata portando in cambio denaro da investire su un altro jolly del reparto lunghi. Ma è un'eventualità che viene considerata una soluzione estrema. Anche perché a Livorno i giovani vanno in campo e migliorano giocando, nelle altre squadre invece il loro impiego si limita a ritagli di tempo ininfluenti. E un ragazzo di vent'anni certe differenze dovrebbe valutarle.
L'organizzazione. «Sul futuro sono molto ottimista». Giuseppe Nieri, riconfermato presidente del Basket Livorno, dopo tante incertezze fotografa un cielo azzurro e il sole all'orizzonte. «Sono contento - dice - perché l'apertura della Porta a Terra, come sostiene il sindaco, diventerà un volano per muovere anche le sorti del basket. Anche la creazione del comitato esecutivo di quattro membri (Bitossi, Bottoni, Casali, Claudio Evangelisti) è importante perché rappresenta un coinvolgimento diretto dei soci nella gestione amministrativa della società». Insomma, il presidente manterrà gli impegni istituzionali e nei rapporti verso l'esterno, ma eserciterà il suo potere di delega per altri settori: un socio (Filiberto Bitossi o, in sua assenza, Piero Bottoni) si occuperà dei rapporti con il commercialista, Massimo Faraoni sarà il consigliere delegato per sfruttare le sue conoscenze specifiche nei riguardi di Lega e Federazione, e tutto dovrebbe essere più snello, funzionale, moderno. Badando anche a ottimizzare i costi e le uscite, un refrain che ormai detta legge in tutto lo sport italiano. «Si parte con fiducia - chiosa Giuseppe Nieri - la compattezza dei soci e una loro presenza più stretta dentro le vicende societarie sono segnali importanti. Il budget non è inferiore a quello di partenza dell'anno scorso, anzi qualcosa in più. E strada facendo si potrà dilatare se arriveranno interventi pubblicitari, nuovi soci o altre sponsorizzazioni». Porta a Terra, fai presto.
re.mar.