PESARO — Il cantiere ha i lavori ancora tutti in corso, con l'ingegnere principale, l'allenatore Crespi, impegnato in trasferta in quel di Boston. A cercare giovani talenti che vogliono crescere e contribuire a trasformare il cantiere in palazzo e la nuova Scavolini dal budget ridotto in «palazzo».
Per questo l'ipotesi Tusek, che resta sul tappeto, diventa sempre più complessa. Molto amato dalla tifoseria (come Pecile e come Booker che ha lasciato la compagnia), lo sloveno ha un paio di controindicazioni: non rientrerebbe più tra i comunitari e ha un ingaggio sui 200 mila dollari abbastanza corposo per una società dal budget di partenza notevolmente ridotto.
Qualcuno, per evitare problemi, avrebbe anche sostenuto che il nuovo allenatore non ne sarebbe così entusiasta come il vecchio. Ma potrebbe anche essere la solita storia della «volpe e l'uova». Certo, le sue quotazioni andrebbero a ridursi ulteriormente se, come sembra probabile, il consiglio del Coni di metà settimana deciderà che Fip e Lega hanno esagerato e che i 5 extracomunitari più uno di scorta sono troppi ed il numero va decisamente ridotto.
Con 3 opzioni per gli extracomunitari la Scavolini dovrebbe decidere se ritiene Tusek un titolare inamovibile, magari un po' costoso, ma comunque un giocatore su cui investire come secondo lungo, oppure se il suo gruppo dirigente è convinto di poter trovare di meglio, magari a costi inferiori. Tusek, tanto per gradire, ha fatto sapere di avere alternative sostanziose e l'incontro in programma questa settimana potrebbe spazzare via i dubbi, in un senso o nell'altro. Nel taccuino di Crespi ci sono un tot di nomi, in quello di Costa altrettanto. I ruoli sono noti: un pivot forte, un'ala-pivot in alternativa a Tusek ed un play guardia per il quintetto. Più Lacey ed un altro lungo di scorta. A meno che non si voglia rischiare con il solo irlandese, magari in presenza di un esterno in più rispetto ai piani iniziali: alias Traina.
Per questo l'ipotesi Tusek, che resta sul tappeto, diventa sempre più complessa. Molto amato dalla tifoseria (come Pecile e come Booker che ha lasciato la compagnia), lo sloveno ha un paio di controindicazioni: non rientrerebbe più tra i comunitari e ha un ingaggio sui 200 mila dollari abbastanza corposo per una società dal budget di partenza notevolmente ridotto.
Qualcuno, per evitare problemi, avrebbe anche sostenuto che il nuovo allenatore non ne sarebbe così entusiasta come il vecchio. Ma potrebbe anche essere la solita storia della «volpe e l'uova». Certo, le sue quotazioni andrebbero a ridursi ulteriormente se, come sembra probabile, il consiglio del Coni di metà settimana deciderà che Fip e Lega hanno esagerato e che i 5 extracomunitari più uno di scorta sono troppi ed il numero va decisamente ridotto.
Con 3 opzioni per gli extracomunitari la Scavolini dovrebbe decidere se ritiene Tusek un titolare inamovibile, magari un po' costoso, ma comunque un giocatore su cui investire come secondo lungo, oppure se il suo gruppo dirigente è convinto di poter trovare di meglio, magari a costi inferiori. Tusek, tanto per gradire, ha fatto sapere di avere alternative sostanziose e l'incontro in programma questa settimana potrebbe spazzare via i dubbi, in un senso o nell'altro. Nel taccuino di Crespi ci sono un tot di nomi, in quello di Costa altrettanto. I ruoli sono noti: un pivot forte, un'ala-pivot in alternativa a Tusek ed un play guardia per il quintetto. Più Lacey ed un altro lungo di scorta. A meno che non si voglia rischiare con il solo irlandese, magari in presenza di un esterno in più rispetto ai piani iniziali: alias Traina.
Fonte: Il Resto del Carlino