Madrid - Dopo un silenzio protrattosi sin dal giorno del suo inopinato allontanamento, Sergio Scariolo ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo di Madrid "Marca", in cui spiega che la sua decisione di non parlare era dettata da "cavalleria reciproca. Ho accettato il mio ruolo di unico responsabile, anche se non lo sono".
Nell'assumersi tutte le responsabilità, tuttavia, tiene a ripetere che "tutte le decisioni sono state discusse a fondo e condivise col club al massimo livello".
Quanto all'intera vicenda, alcune cose proprio non le ha digerite: "Nessuno mi può dare lezioni di classe o di stile. Nei giorni 7 e 18 di giugno ho comunicato al club che c'era una grande società europea interessata a nagoziare la mia uscita dal Real per firmare un contratto e che contava molto su di me. La mia partenza è stata decisa il 3 di luglio, col mercato europeo di quel livello praticamente chiuso. Non si può parlare di forma corretta".
Ma non è tutto, dal momento che, la notte prima dell'annuncio, "mi si mandò a trattare ad altissimo livello l'ingaggio di un giocatore della ACB. In quel momento già cominciavano i colloqui col nuovo allenatore."
¿Per tutto questo, "mi sento vittima di una mancanza di rispetto a livello sia professionale che personale. Potrebbe derivarne grave pregiudizio per la mia immagine".
Adesso, comunque, non ha intenzione di tornare in panchina, per quest'anno, anche perchè si trova senza una squadra di un certo livello: "Cercherò di migliorare, di studiare il gioco e diventare un allenatore migliore di quanto non sia ora".
Secondo Scariolo, tutta la vicenda comunque non intacca l'immagine del Real Madrid, che sta al di sopra di quello che possono fare alcuni suoi rappresentanti. In ogni modo "sono socio da quando ho capito cosa significhi il Real, e sempre lo sarò".
Franco Casalini
Nell'assumersi tutte le responsabilità, tuttavia, tiene a ripetere che "tutte le decisioni sono state discusse a fondo e condivise col club al massimo livello".
Quanto all'intera vicenda, alcune cose proprio non le ha digerite: "Nessuno mi può dare lezioni di classe o di stile. Nei giorni 7 e 18 di giugno ho comunicato al club che c'era una grande società europea interessata a nagoziare la mia uscita dal Real per firmare un contratto e che contava molto su di me. La mia partenza è stata decisa il 3 di luglio, col mercato europeo di quel livello praticamente chiuso. Non si può parlare di forma corretta".
Ma non è tutto, dal momento che, la notte prima dell'annuncio, "mi si mandò a trattare ad altissimo livello l'ingaggio di un giocatore della ACB. In quel momento già cominciavano i colloqui col nuovo allenatore."
¿Per tutto questo, "mi sento vittima di una mancanza di rispetto a livello sia professionale che personale. Potrebbe derivarne grave pregiudizio per la mia immagine".
Adesso, comunque, non ha intenzione di tornare in panchina, per quest'anno, anche perchè si trova senza una squadra di un certo livello: "Cercherò di migliorare, di studiare il gioco e diventare un allenatore migliore di quanto non sia ora".
Secondo Scariolo, tutta la vicenda comunque non intacca l'immagine del Real Madrid, che sta al di sopra di quello che possono fare alcuni suoi rappresentanti. In ogni modo "sono socio da quando ho capito cosa significhi il Real, e sempre lo sarò".
Franco Casalini
