PESARO - Botta e risposta al telefono con Beric, il giocatore da mezzo milione di dollari. L’uomo da cui Pesaro intende ripartire e attorno al quale si sta ricostruendo. Perchè - nonostante l’annata grigia - resta un campione. E merita una seconda chances. Salve Mischa, allora è certo che resta a Pesaro? «Sì, ho il contratto, l’ho sempre detto». Dove si trova attualmente? «A Belgrado, dove ho ripreso a fare un po’ di corsa e delle sedute di atletica. Torno a Pesaro i primi di agosto, visto che la preparazione inizia l’8». E’ stato in vacanza? «In Sardegna, 11 giorni due settimane fa». Come ha preso l’addio di Pillastrini? «Non ho mai detto nulla contro di lui sui giornali, non voglio». Nemmeno il coach si è mai espresso negativamente nei suoi confronti, nonostante fosse evidente che il rapporto non era idilliaco... «Siamo professionisti. Spero trovi presto una squadra». I primi contatti con Crespi? «Mi ha chiamato una settimana fa e abbiamo fatto una lunga chiacchierata telefonica. Ci conosciamo da tempo: lui era l’assistente di Boscia in Nazionale e poi allenava Milano quando io ero a Verona. Ci siamo incontrati nei play-off. Mi ha destato una buonissima impressione e sono felice di averlo come nuovo condottiero». Guardia o ala: quale sarà il suo utilizzo? «E’ presto per questi dettagli, però Marco mi ha assicurato che quest’anno una buona parte del gioco cambierà, anche per me». Non ci sarà più Booker... Cosa significa per lei? «Se ne andranno quasi tutti...». Già, ma risponda alla domanda, prego... «Vediamo. Ci aspetta una nuova stagione e quello che è sicuro è che voglio dimostrare ciò che negli ultimi 3-4 mesi di campionato è stato messo in dubbio». Si sente pronto e motivato a mille? «Esattamente. Non ho paura di giocare in un team rinnovato, che avrà molti giovani e forse un po’ meno talento. Possiamo fare ugualmente qualcosa di buono». Magari con meno pressione le cose verranno più semplici... «Certo, questo ci aiuterà. Non ci sono grandi aspettative, ma ciò non vuol dire non avere degli obiettivi. Che analizzeremo insieme appena ci ritroveremo». La Scavolini è fuori dall’Europa. Per lei non prendere parte alle Coppe è una novità... «Vero, ma è stata una decisione del club. In parte mi dispiace, ma vuol dire che avremo più tempo ed energie da impiegare per il campionato». E’ informato sui movimenti delle altre? «Ho seguito qualcosa, ma mi sembra che ancora si sia mosso poco. E molte stanno facendo i conti con seri problemi economici». E’ in contatto con i suoi ex compagni? «Sento Marko Tusek ogni 4-5 giorni...». Pensa che resterà in biancorosso? «Non saprei... Ma spero di sì. Poi ho rivisto Maggioli a Pesaro e anche Panichi». Se vuole, le diamo la possibilità di salutare l’esigente pubblico del Bpa Palas. Accetta? «Non sono una persona che ama farsi pubblicità in questo modo, voglio dimostrare il mio valore con i fatti. So che molti credono in me, sanno che quello visto dopo l’infortunio non era il vero Beric. Nei play-off ero a posto e volevo spaccare il mondo, ma era tardi...». Game over. Andrà meglio quest’anno. Deve andare meglio. Ci vediamo ad agosto. Click.
Camilla Cataldo
Camilla Cataldo