PESARO – Dion Glover, guardia tiratrice degli Atlanta Hawks, esce dal campo esausto asciugandosi il sudore col braccio dopo aver mitragliato il canestro degli Spurs alla Summer League di Boston. Un “high five" ad un fan in prima fila e poi l’impatto col primo microfono, quello della tv locale: “Wow, è stata dura! Ci ha salvato quel ragazzino là sotto il tabellone, Udonis… come si chiama? Beh, insomma lui: è stato grande!". Il ragazzino in questione è Udonis Haslem, “Ud" per gli amici, “Udominator" come l’hanno ribattezzato in diretta tivù. Con i suoi 12 punti e 13 rimbalzi in 29 minuti, il 22enne di Miami, Florida ha cercato di conquistare un contratto NBA, ma forse con questa maiuscola prova ha convinto ancora di più Marco Crespi a portarlo alla Scavolini. “E’ un ragazzo emergente e molto interessante, mi piace il suo gioco – dice coach Kruger sempre alla tivù di Boston – Si vede che il mio collega Billy Donavon, allenatore della Florida University, ha fatto su di lui un gran bel lavoro".
Di Haslem si dice che abbia un’infaticabile voglia di lavorare, e di lavorare sodo. Passa ore ed ore in palestra, anche al di fuori degli allenamenti ufficiali. Le guide gli attribuiscono “una profonda etica lavorativa", il che deve suonare musica per le orecchie di qualunque coach. Il sito internet della NBA lo definisce “un toro sottocanestro, un giocatore dalla forza straordinaria, penalizzato soltanto dalla bassa statura". E’ alto 202 centimetri, Haslem, decisamente pochi per un centro puro (un giocatore talmente “verticale", come si dice in gergo, che ha “osato" tirare da tre soltanto due volte in tutta la carriera universitaria). Però stoppa e schiaccia a tutto spiano: sono oltre 100 le sue schiacciate nei quattro anni di università! I suoi “high" parlano di 28 punti, 16 rimbalzi, 5 assist e 5 recuperi; le sue medie dell’ultimo anno sono 16 punti e 8,3 rimbalzi, col 56% da due (il tutto in 28 minuti a partita).
Udonis Johneal Haslem è nato a Miami il 9 giugno dell’80; ha due fratelli e 3 sorelle; ha già un figlio di tre anni (Kedonis); tiene in casa un serpente che ha chiamato “Machiavelli", adora i cartoni animati ed è un appassionato di computer ed elettronica. Da piccolo voleva diventare come “doctor J" (il leggendario Julius Erving), ma il suo mito vivente era il padre, autore una volta di oltre 50 punti in una gara di “high school" . Alle elementari guardava storto le maestre perché sbagliavano a pronunciare il suo nome (che in effetti è un po’ strano). Alle medie aveva già fracassato il tabellone della scuola con una violenta “slam dunk". Poi venne il liceo, ed anche la prima popolarità per il giovane Udonis, che nel mondo sportivo studentesco era già una star nazionale. All’università, infine, ha collezionato una tale sfilza di record storici (punti, rimbalzi, schiacciate, ecc.) da rimanere per molti e molti anni a venire nelle bacheche del suo college. Ha un sito internet tutto suo, con relativo forum: da Pesaro, immancabilmente, gli hanno già scritto: “Ti aspettiamo!". Ha sempre giocato col numero 50. Duro, grintoso, si fa largo dentro l’area spingendo via il difensore, e a quel punto chi se ne importa dei centimetri mancanti: la via verso il canestro è già spianata! La sua stazza robusta contrasta con il tocco di palla invece morbidissimo, che gli frutta alte percentuali. E’ giovane, certo, ma in Europa potrebbe fare la differenza, come la faceva del resto anche nella NCAA. E’ un rischio, certo, ma anche un autentico colpo d’ala di fantasia e coraggio! Se davvero Crespi ha deciso di scommettere su di lui, anche i tifosi biancorossi sono pronti a fare con entusiasmo le loro “puntate".
Giancarlo Iacchini
Di Haslem si dice che abbia un’infaticabile voglia di lavorare, e di lavorare sodo. Passa ore ed ore in palestra, anche al di fuori degli allenamenti ufficiali. Le guide gli attribuiscono “una profonda etica lavorativa", il che deve suonare musica per le orecchie di qualunque coach. Il sito internet della NBA lo definisce “un toro sottocanestro, un giocatore dalla forza straordinaria, penalizzato soltanto dalla bassa statura". E’ alto 202 centimetri, Haslem, decisamente pochi per un centro puro (un giocatore talmente “verticale", come si dice in gergo, che ha “osato" tirare da tre soltanto due volte in tutta la carriera universitaria). Però stoppa e schiaccia a tutto spiano: sono oltre 100 le sue schiacciate nei quattro anni di università! I suoi “high" parlano di 28 punti, 16 rimbalzi, 5 assist e 5 recuperi; le sue medie dell’ultimo anno sono 16 punti e 8,3 rimbalzi, col 56% da due (il tutto in 28 minuti a partita).
Udonis Johneal Haslem è nato a Miami il 9 giugno dell’80; ha due fratelli e 3 sorelle; ha già un figlio di tre anni (Kedonis); tiene in casa un serpente che ha chiamato “Machiavelli", adora i cartoni animati ed è un appassionato di computer ed elettronica. Da piccolo voleva diventare come “doctor J" (il leggendario Julius Erving), ma il suo mito vivente era il padre, autore una volta di oltre 50 punti in una gara di “high school" . Alle elementari guardava storto le maestre perché sbagliavano a pronunciare il suo nome (che in effetti è un po’ strano). Alle medie aveva già fracassato il tabellone della scuola con una violenta “slam dunk". Poi venne il liceo, ed anche la prima popolarità per il giovane Udonis, che nel mondo sportivo studentesco era già una star nazionale. All’università, infine, ha collezionato una tale sfilza di record storici (punti, rimbalzi, schiacciate, ecc.) da rimanere per molti e molti anni a venire nelle bacheche del suo college. Ha un sito internet tutto suo, con relativo forum: da Pesaro, immancabilmente, gli hanno già scritto: “Ti aspettiamo!". Ha sempre giocato col numero 50. Duro, grintoso, si fa largo dentro l’area spingendo via il difensore, e a quel punto chi se ne importa dei centimetri mancanti: la via verso il canestro è già spianata! La sua stazza robusta contrasta con il tocco di palla invece morbidissimo, che gli frutta alte percentuali. E’ giovane, certo, ma in Europa potrebbe fare la differenza, come la faceva del resto anche nella NCAA. E’ un rischio, certo, ma anche un autentico colpo d’ala di fantasia e coraggio! Se davvero Crespi ha deciso di scommettere su di lui, anche i tifosi biancorossi sono pronti a fare con entusiasmo le loro “puntate".
Giancarlo Iacchini