ROSETO - A parlar di musei vengono in mente quadri, sculture, forme d'arte alternative che stimolano la curiosità e solleticano l'intelligenza. Sapendo che un museo è il punto in cui convergono testimonianze, che vengono ordinate e rese fruibili a tutti mediante supporti esplicativi, perché non pensare, a Roseto, a un "Museo del Basket"? L'idea mi è venuta valutando la mole di documenti che pubblica amministrazione e privati conservano a Roseto. Documenti, beninteso, che non riguardano soltanto la storia del basket rosetano. Infatti, grazie al Trofeo Lido delle Rose, la cui prima edizione, datata 1945, fu vinta dalla Pallacanestro Napoli, Roseto ha accumulato, negli anni, documenti e immagini che fanno parte, a buon diritto, del più ampio scenario della pallacanestro italiana e internazionale. Molti sostengono che il Trofeo Lido delle Rose sia il più antico torneo estivo di basket del mondo, altri propendono per un primato "soltanto" continentale, ma poco importa. Quel che risulta chiaro a tutti è che a Roseto esiste un pezzo di eccellenza del basket continentale e che questo gioiello, che ormai assume valore socio-culturale, ha conosciuto negli ultimi anni un vero e proprio "rinascimento", grazie anche all'approdo in massima serie di quell'agile veliero che è stato il Roseto Basket capeggiato da Michele Martinelli. A Roseto, grazie al Trofeo Lido delle Rose, spesso sono state scritte pagine di storia. Come quella datata 7 agosto 1976, quando l'Unione Sovietica dell'ex boscaiolo ucraino Vladimir Tkachenko (pivot di 220 cm di altezza) conobbe per la prima volta l'onta della sconfitta di fronte all'Italia del volitivo Dino Meneghin. Di casa, in numerosissime edizioni del Trofeo, era Aldo Giordani, giornalista che ha saputo comunicare il basket grazie alla sua sagacia e alla sua classe. Di tutto questo e di molto, molto altro ancora, c'è traccia documentata a Roseto. Ma non basta, perché le vicine città di Teramo e Campli conservano anch'esse testimonianze di buona rilevanza. Perché, dunque, non ordinare questa mole di testimonianze in una pubblica raccolta e metterla a disposizione di tutti sotto forma di museo, fidando sull'apporto di tutte le società sportive d'Italia e sul prezioso consiglio di uomini di basket come, ad esempio, Arnaldo Giunco e Pino Mazzarella? Il Museo del Basket, iniziativa oggettivamente originale, potrebbe essere ospitato nel ristrutturato Palasport di Roseto e richiamare l'attenzione di scolaresche e tifosi, creando un circuito culturale ed economico non trascurabile. Il mio piccolo sasso nello stagno è lanciato.
Luca Maggitti
Luca Maggitti