Phil Melillo è rientrato ieri dagli Stati Uniti. Missione compiuta dunque. anche la scelta del pivot dovrebbe essere ormai cosa fatta e l’annuncio questione di giorni, forse di ore. Il numero "cinque" del Roseto Basket Town sarà quasi certamente Daniel Santiago. Portoricano, uno scudetto vinto a Varese nel 1999, tre stagioni nella Nba con i Phoenix Suns, il giocatore sembra essere l’ideale per una squadra che ha una grande potenzialità offensiva dal perimetro e che sotto canestro ha bisogno soprattutto di sostanza, rimbalzi, blocchi e tiri sicuri con buona percentuale. L’accordo tra le parti è sostanzialmente raggiunto, almeno sulla carta, ma restano ancora un paio di ostacoli da superare. Il primo è costituito dal desiderio del giocatore di continuare la sua avventura nella Nba. Il secondo viene dal fatto che Santiago dovrà disputare nelle prossime settimane il campionato del mondo che si svolgerà ad Indianapolis e dunque potrebbe liberarsi solo quando in Italia la stagione sarà già iniziata. Una prospettiva che almeno in parte cozza con i piani di Melillo che avrebbe invece voluto la squadra subito completa per una partenza brillante. «Non abbiamo voluto mettere fretta al giocatore - ha spiegato il g.m. Valerio Bianchini - perchè vogliamo che venga con entusiasmo e che sia assolutamente convinto della scelta che farà. E’ fondamentale soprattutto per un giocatore come lui, che è un grande agonista ed è sempre stato spinto da motivazioni eccezionali. Io, personalmente, confido molto anche sull’aiuto che ci darà la moglie del giocatore, che è entusiasta dell’idea di tornare a giocare in Italia».
In alternativa è stato seguito e contattato un giocatore con caratteristiche tecniche diverse, si tratta di Oyedeji, origini nigeriane ma passaporto statunitense, con un passato prima in Germania e poi con qualche apparizione nella Nba con Orlando. Ora dunque, sarà Phil Melillo a dover decidere se dire sì a Santiago accettando di averlo solo a stagione iniziata. Intanto, per completare il settore dei lunghi, arriverà quasi certamente dalla Wurth Roma anche Dan Callahan, comunitario con passaporto irlandese.
Per quanto riguarda invece il settore degli esterni, molto dipenderà anche in questo caso dalle scelte di gioco che deciderà di operare Phil Melillo. Il coach, che avrebbe voluto fortemente un ritorno di Stefano Attruia, cercava un "piccolo" in grado di penetrare, spingere il contropiede e capace di difendere forte d’anticipo. Insomma, una guardia complementare al finlandese Rannikko che è giocatore più perimetrale, bravo nel far circolare il pallone e nel tiro frontale dai 6,25. Ma quando si è creata la possibilità concreta di andare su Bonora, l’okay del coach di Newark non si è fatto attendere.
«Io sono ancora in attesa di definire la mia situazione con la Virtus - ha spiegato ieri Bonora - ma ormai sono giorni che tento invano di parlare coi dirigenti bolognesi. Certo, loro hanno avuto dei problemi, ma il tempo passa e questo non depone a mio favore. Ai dirigenti del Roseto ho dato appuntamento a quando avrò definito la mia attuale situazione. Loro sono stati quelli che hanno dimostrato maggior interesse nei miei confronti e questo mi fa piacere. Non c’è stata una trattativa vera epropria ma diciamo che c’è...un feeling. E che se non dovessi restare a Bologna sarei felice di giocare in Abruzzo». E ieri mattina Melillo, appena sbarcato a Fiumicino dopo il viaggio dagli States, ha acceso il cellulare solo per chiamare Bonora. L’appuntamento è per i primi giorni della prossima settimana.
Pierpaolo Marchetti
In alternativa è stato seguito e contattato un giocatore con caratteristiche tecniche diverse, si tratta di Oyedeji, origini nigeriane ma passaporto statunitense, con un passato prima in Germania e poi con qualche apparizione nella Nba con Orlando. Ora dunque, sarà Phil Melillo a dover decidere se dire sì a Santiago accettando di averlo solo a stagione iniziata. Intanto, per completare il settore dei lunghi, arriverà quasi certamente dalla Wurth Roma anche Dan Callahan, comunitario con passaporto irlandese.
Per quanto riguarda invece il settore degli esterni, molto dipenderà anche in questo caso dalle scelte di gioco che deciderà di operare Phil Melillo. Il coach, che avrebbe voluto fortemente un ritorno di Stefano Attruia, cercava un "piccolo" in grado di penetrare, spingere il contropiede e capace di difendere forte d’anticipo. Insomma, una guardia complementare al finlandese Rannikko che è giocatore più perimetrale, bravo nel far circolare il pallone e nel tiro frontale dai 6,25. Ma quando si è creata la possibilità concreta di andare su Bonora, l’okay del coach di Newark non si è fatto attendere.
«Io sono ancora in attesa di definire la mia situazione con la Virtus - ha spiegato ieri Bonora - ma ormai sono giorni che tento invano di parlare coi dirigenti bolognesi. Certo, loro hanno avuto dei problemi, ma il tempo passa e questo non depone a mio favore. Ai dirigenti del Roseto ho dato appuntamento a quando avrò definito la mia attuale situazione. Loro sono stati quelli che hanno dimostrato maggior interesse nei miei confronti e questo mi fa piacere. Non c’è stata una trattativa vera epropria ma diciamo che c’è...un feeling. E che se non dovessi restare a Bologna sarei felice di giocare in Abruzzo». E ieri mattina Melillo, appena sbarcato a Fiumicino dopo il viaggio dagli States, ha acceso il cellulare solo per chiamare Bonora. L’appuntamento è per i primi giorni della prossima settimana.
Pierpaolo Marchetti