News

Busca fa il protezionista

Il play della Snaidero: «Ha ragione la Giba sugli stranieri»

Domenica l’ha fatta da spettatore in panchina, complice il mal di schiena che ieri l’ha tenuto fermo alla ripresa settimanale degli allenamenti. La concorrenza, però, era tanta. In casa gli è scoppiata quella di Woolridge. La Snaidero, poi, ha tenuto a battesimo il nuovo trio Usa Andre, Mills e Stern. Fabriano, addirittura, è partita con cinque americani di colore: McLinton, Monroe, Chandler Thompson, Meeks e Washington. Tutto ciò appena letto dallo speaker del Carnera il comunicato della Giba per sensibilizzare sul rilancio dei vivai nazionali e sulla limitazione degli stranieri. Unico indigeno sul parquet era il friulano Mian, mentre Alibegovic è comunitario perché sloveno.
Che ne pensa Leo Busca, che con Michele e Teo passa per il sindacalista della Snaidero, della presa di posizione dell’Assocestisti e della parata di stranieri al Carnera?
«Mi ha fatto un certo effetto, non lo nego. Per questo mi è parsa azzeccata l’uscita della Giba, di cui non faccio parte anche se mi piace essere informato. Nè in squadra ci sono commissioni interne. Comunque, domenica era lampante sul parquet la situazione che si è venuta a creare. Fa tristezza vederla riprodotta nei filmati anche su tutti gli altri campi».
È possibile uscirne e in quale maniera?
«Non so, ma una limitazione agli extracomunitari mi pare d’obbligo. Non perché ce l’abbia con gli americani, ma perché hanno preparazione e formazione sportiva diverse da quelle europee. Da loro sono molto seguite già nelle scuole, che invece in Italia non spingono a fare sport. L’attività agonistica è lasciata alle società. Il discorso è complesso, non ha solo una soluzione».
Quali sono le altre?
«L’apertura ai comunitari già sembrava una bella cosa per il movimento e andava bene perché ci si muoveva più o meno nello stesso ambito, fra strutture sportive affini. Ora le società italiane, invece, non investono più sui giovani, ma puntano su giocatori già formati. Non si tratta, dunque, soltanto di chiudere agli Usa se non vogliamo avere le squadre fatte tutte da giocatori stranieri».
Falsano lo spirito dei campionati nazionali?
«Ripeto che non ho preclusioni nei confronti degli americani, ma loro hanno un gioco più attento allo spettacolo e al divertimento. Può essere anche la direzione giusta, ma bisogna avere le idee chiare su quel che si vuole. Una soluzione, in questo senso, potrebbe essere un’A1 professionistica e un’A2 campionato italiano».
La Snaidero ha provato ad andare contro corrente e cura il Progetto.
«È la squadra partita con più italiani, ma poi si è dovuta ricredere per forza di cose. Ha un bel bacino di giovani, cura cadetti e juniores. Fa un discorso sociale, come anni fa. Oltre a Udine, però, ormai lo fanno solo a Trieste e Livorno».
Valerio Morelli
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor