PESARO — Tanto tuonò che piovve. S'era illusa fino all'ultimo la Fip, fino all'incontro informale di lunedì mattina quando pareva che al Coni avessero capito le esigenze di un movimento, il basket, che aveva già dato le sue regole per fare il mercato ai club il 28 giugno. E invece alla fine è arrivata la mannaia: il Consiglio Nazionale del Coni ha stabilito ieri un tetto massimo di 150 visti per i giocatori extra-comunitari, operando un taglio pesantissimo di 70 permessi. Adesso la patata bollente passa nelle mani del consiglio federale che sabato sarà chiamato a suddividere questi 150 visti (160 coi 10 riservati agli allenatori stranieri) tra A1, Legadue e femminile. L'ipotesi più accreditata è che saranno 4 per l'A1, 3 per la Legadue e 2 per la femminile. Chiaro che in uno scenario del genere, la storia di Tusek alla Scavolini, ieri in città per parlare con la società, era destinata a chiudersi: perchè la Vuelle ha già in organico Beric, ha praticamente preso un americano (Aaron Mc Ghee) e deve ancora pigliare la guardia e un centro, che nei piani di Crespi dovevano essere americani. Ma a questo punto uno dei prossimi due acquisti potrebbe essere comunitario per non rischiare di ritrovarsi senza un visto di riserva in caso di necessità.
Il divorzio da Tusek è un altro addio doloroso dopo quelli di Booker e Maggioli: giocatore generoso, leale, battagliero, attaccato alla maglia e ai tifosi e anche con molto da dire sul piano tecnico, Marko ha rappresentato in questi due anni l'arma tattica fondamentale del pacchetto lunghi. Ma una legge-mannaia è arrivata ad interrompere un matrimonio che sembrava indistruttibile: e «Tuki», pur a malincuore, sta scegliendo il suo destino. In queste ore deciderà se accettare subito la proposta di Roma oppure aspettare l'Olympiakos Atene dove allena Subotic, che è anche il Ct della Nazionale Slovena.
«Sono molto dispiaciuto, ma così va la vita — ha detto Tuki — le cose qui sono cambiate e non posso prendermela con nessuno. Prima c'era un biennale a una certa cifra, ora solo un anno a cifre più basse. Ho scelto io di andarmene, ma vado via col cuore pieno di bei ricordi».
Intanto, per due lunghi che partono, due stanno entrando all'ovile. Di Ken Lacey, americano con passaporto irlandese (documento che adesso vale moltissimo) è noto da giorni che è biancorosso e che manca solo l'ufficialità da parte della Vuelle: sarà il cambio dell'ala forte e del centro. Il ruolo, per intenderci che era di Maggioli.
E poi c'è questa trattativa ormai in dirittura d'arrivo con Aaron Mc Ghee, il colosso uscito da Oklahoma che alla fine preferirà la Scavolini ai suoi sogni Nba, nonostante le cortine fumogene alzate da Crespi. Classe '79, 2,02, nativo di un sobborgo di Chicago, Mc Ghee viene descritto come un giocatore molto potente fisicamente e ha chiuso la sua carriera universitaria con 15,2 punti e 7,9 rimbalzi di media.
Elisabetta Ferri
Il divorzio da Tusek è un altro addio doloroso dopo quelli di Booker e Maggioli: giocatore generoso, leale, battagliero, attaccato alla maglia e ai tifosi e anche con molto da dire sul piano tecnico, Marko ha rappresentato in questi due anni l'arma tattica fondamentale del pacchetto lunghi. Ma una legge-mannaia è arrivata ad interrompere un matrimonio che sembrava indistruttibile: e «Tuki», pur a malincuore, sta scegliendo il suo destino. In queste ore deciderà se accettare subito la proposta di Roma oppure aspettare l'Olympiakos Atene dove allena Subotic, che è anche il Ct della Nazionale Slovena.
«Sono molto dispiaciuto, ma così va la vita — ha detto Tuki — le cose qui sono cambiate e non posso prendermela con nessuno. Prima c'era un biennale a una certa cifra, ora solo un anno a cifre più basse. Ho scelto io di andarmene, ma vado via col cuore pieno di bei ricordi».
Intanto, per due lunghi che partono, due stanno entrando all'ovile. Di Ken Lacey, americano con passaporto irlandese (documento che adesso vale moltissimo) è noto da giorni che è biancorosso e che manca solo l'ufficialità da parte della Vuelle: sarà il cambio dell'ala forte e del centro. Il ruolo, per intenderci che era di Maggioli.
E poi c'è questa trattativa ormai in dirittura d'arrivo con Aaron Mc Ghee, il colosso uscito da Oklahoma che alla fine preferirà la Scavolini ai suoi sogni Nba, nonostante le cortine fumogene alzate da Crespi. Classe '79, 2,02, nativo di un sobborgo di Chicago, Mc Ghee viene descritto come un giocatore molto potente fisicamente e ha chiuso la sua carriera universitaria con 15,2 punti e 7,9 rimbalzi di media.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino