SIENA — Ciò che tanti, forse tutti, temevano è accaduto. Ieri mattina il consiglio nazionale del Coni ha ritenuto che il numero di 220 permessi di soggiorno richiesto dall'assemblea di lega il 28 giugno scorso (da distribuire tra Serie A, Legadue e serie A femminile) fosse troppo alto ed ha deciso di ridurlo di 70 unità. In tutto, quindi, la pallacanestro, di vertice, italiana potrà schierare 150 extracomunitari con un criterio di distribuzione che sarà deciso sabato nella prossima assemblea della federazione (anche se nella serie A è scontato il passaggio dal 5+1 al 3+1).
L'immediata reazione della Lega è stata comprensibilmente dai toni decisi. «La Lega — recita il comunicato diffuso nel primo pomeriggio — ritiene che modificare alla fine del mese di luglio le delibere della Fip prese il 28 giugno per la corrente stagione costituisca una decisione che non rispetta minimamente i criteri organizzativi fondamentali di cui necessitano i club professionistici e conduca a situazioni di disparità competitiva che, si ribadisce, non si vogliono creare. Non si comprende inoltre il criterio di assegnazione dei visti e quindi dei tesseramenti che ha portato al numero di 38 per il calcio e 150 per il basket. La Lega chiede che sia chiarito se, come per la Figc, oltre a questi numeri vanno calcolati anche i tesseramenti già in essere di cittadini di paesi non aderenti alla Ue o alle Ee. Oltre a quelli le cui procedure di tesseramento sono già state avviate a seguito di contratti definitivi o preliminari o in base a richieste nominative di assenso». «Lavorare in queste condizioni — conferma il gm biancoverde Ferdinando Minucci — diventa davvero difficile. Anche perchè non sapere cosa succederà domani crea una situazione di stallo contro la quale non si può fare niente. E poi fino a questo momento non è stato trattato un argomento molto importante: la programmazione. Alle società deve essere data la possibilità di lavorare proiettate nel medio periodo. Altrimenti ogni anno è la solita storia». E il mercato è di nuovo fermo.
Federico Cappelli
L'immediata reazione della Lega è stata comprensibilmente dai toni decisi. «La Lega — recita il comunicato diffuso nel primo pomeriggio — ritiene che modificare alla fine del mese di luglio le delibere della Fip prese il 28 giugno per la corrente stagione costituisca una decisione che non rispetta minimamente i criteri organizzativi fondamentali di cui necessitano i club professionistici e conduca a situazioni di disparità competitiva che, si ribadisce, non si vogliono creare. Non si comprende inoltre il criterio di assegnazione dei visti e quindi dei tesseramenti che ha portato al numero di 38 per il calcio e 150 per il basket. La Lega chiede che sia chiarito se, come per la Figc, oltre a questi numeri vanno calcolati anche i tesseramenti già in essere di cittadini di paesi non aderenti alla Ue o alle Ee. Oltre a quelli le cui procedure di tesseramento sono già state avviate a seguito di contratti definitivi o preliminari o in base a richieste nominative di assenso». «Lavorare in queste condizioni — conferma il gm biancoverde Ferdinando Minucci — diventa davvero difficile. Anche perchè non sapere cosa succederà domani crea una situazione di stallo contro la quale non si può fare niente. E poi fino a questo momento non è stato trattato un argomento molto importante: la programmazione. Alle società deve essere data la possibilità di lavorare proiettate nel medio periodo. Altrimenti ogni anno è la solita storia». E il mercato è di nuovo fermo.
Federico Cappelli