TRIESTE - Il mondo del basket dà i numeri. Sembra essere giunta al capolinea (ma c’è chi giura che la «guerra» debba appena cominciare) la telenovela riguardo al numero di extracomunitari «eleggibili» (il termine tecnico per definire i giocatori reclutabili) per la prossima stagione. Il consiglio nazionale del Coni riunitosi ieri ha infatti deciso di ridurre da 220 a 150 il contingente per il campionato 2002-2003. Mettendo di fatto in difficoltà quelle società che, prendendo per buona la delibera della Fip che lo scorso 28 giugno aveva fissato in 5 (più uno) il numero di stranieri tesserabile, si erano già mosse sul mercato.
L’ipotesi più probabile, a questo punto, è che il numero di extracomunitari utilizzabile da ogni società di serie A passi a 4. Un numero che, tutto sommato, farebbe al caso della Coop Nordest che sta nascendo. «Effettivamente – il commento del general manager Mario Ghiacci – saremmo a posto anche con quattro stranieri. In questo momento abbiamo con noi Maric, Kelecevic ed Erdmann. A questi dovremmo aggiungere solamente il secondo americano, quello per intenderci che nel quintetto base andrebbe a occupare il ruolo di ala piccola».
Il problema però è più esteso e coinvolge tutte le società iscritte al prossimo campionato. I dubbi riguardano i giocatori già sotto contratto (rientrano nei 150 fissati dal Coni?) e soprattutto le possibilità di sostituire i giocatori eventualmente infortunati nel corso della stagione.
Perplessità che la lega basket ha espresso in un comunicato. «Le società di basket di serie A – si legge in una nota – chiedono di disputare un campionato che le metta nella medesima condizione di utilizzo dello stesso numero di giocatori extracomunitari. Alcuni club, tra l’altro, hanno già manifestato l’indisponibilità a partecipare a un campionato che non assicuri loro tale requisito. Modificare alla fine del mese di luglio le delibere prese il 28 giugno per la corrente stagione costituisce una decisione che non rispetta minimamente i criteri organizzativi fondamentali di cui necessitano i club professionistici e conduce a situazioni di disparità competitiva che la Lega non vuole creare».
Il caso è aperto, spetta adesso al Coni chiarire se gli stranieri il cui contratto era già stato depositato prima di questa delibera siano da considerare extra contingente e compreso in quel numero di 150 tesserati che rappresenta il limite massimo.
Lorenzo Gatto
L’ipotesi più probabile, a questo punto, è che il numero di extracomunitari utilizzabile da ogni società di serie A passi a 4. Un numero che, tutto sommato, farebbe al caso della Coop Nordest che sta nascendo. «Effettivamente – il commento del general manager Mario Ghiacci – saremmo a posto anche con quattro stranieri. In questo momento abbiamo con noi Maric, Kelecevic ed Erdmann. A questi dovremmo aggiungere solamente il secondo americano, quello per intenderci che nel quintetto base andrebbe a occupare il ruolo di ala piccola».
Il problema però è più esteso e coinvolge tutte le società iscritte al prossimo campionato. I dubbi riguardano i giocatori già sotto contratto (rientrano nei 150 fissati dal Coni?) e soprattutto le possibilità di sostituire i giocatori eventualmente infortunati nel corso della stagione.
Perplessità che la lega basket ha espresso in un comunicato. «Le società di basket di serie A – si legge in una nota – chiedono di disputare un campionato che le metta nella medesima condizione di utilizzo dello stesso numero di giocatori extracomunitari. Alcuni club, tra l’altro, hanno già manifestato l’indisponibilità a partecipare a un campionato che non assicuri loro tale requisito. Modificare alla fine del mese di luglio le delibere prese il 28 giugno per la corrente stagione costituisce una decisione che non rispetta minimamente i criteri organizzativi fondamentali di cui necessitano i club professionistici e conduce a situazioni di disparità competitiva che la Lega non vuole creare».
Il caso è aperto, spetta adesso al Coni chiarire se gli stranieri il cui contratto era già stato depositato prima di questa delibera siano da considerare extra contingente e compreso in quel numero di 150 tesserati che rappresenta il limite massimo.
Lorenzo Gatto