VARESE — Un «direttore d'orchesta»: così la stampa americana, quando giocava nell'Adelphi University, amava definire Ryan McCormack, un playmaker vecchio stampo, tutto difesa e passaggi smarcanti, che la Metis proverà per una settimana prima di decidere se estendere il contratto per tutta la stagione. Sì, un playmaker, lo stesso ruolo di Pozzecco, e a giudicare dalle credenziali McCormack - a un passo dalla firma con i campioni d'Italia della Benetton Treviso prima che Bulleri finisse alla grande la stagione - più che un cambio sarà un vero e proprio «contraltare» del Poz. Almeno questa è la versione ufficiale, perché a pensar male l'eventuale ingaggio del play Usa con passaporto italiano (è il terzo giocatore di Varese con doppia nazionalità con gli argentini Osella e Marin) potrebbe essere una mossa tattica per convincere il capitano a guardarsi attorno, alla ricerca di una squadra che lo faccia giocare e, soprattutto, non lo metta in discussione ogni quarto d'ora. A pensare bene, invece, la società vuole tutelarsi e stimolare al massimo il suo giocatore più titolato (e pagato). Il Poz sull'argomento tace, dopo aver partecipato come rappresentante della Giba (l'associazioni giocatori italiani) all'incontro con il Coni sul tetto degli extracomunitari.
Roberto Pacchetti
Roberto Pacchetti