LIVORNO. L'avevamo detto: il colpo era in canna, il bersaglio era in piena traiettoria di tiro. Così il primo proiettile del mercato estivo è andato subito a segno, centrando l'obiettivo numero uno delle tappe prefissate dal club di Via Pera per la costruzione di un roster ancor più competitivo.
La calma piatta di questi giorni era solo apparente: Miladin Mutavdzic, nazionalità jugoslava, classe 1972, centro di 209 centimetri d'altezza, sarà il nuovo puntello sotto canestro della Mabo Prefabbricati. Un nome noto agli esperti ed alle guide, un giocatore affidabile: esperienza ed atletismo, un mix ci si augura vincente. Il suo curriculum è simile ad un certificato di garanzia: l'atleta nato a Belgrado potrebbe essere il centro puro inseguito invano da Livorno nella scorsa stagione, sempre in affanno per coprire il ruolo di spalla a Barlow e Garri (da oggi impegnato assieme a Giachetti e De Raffaele per gli Europei under 20 in Lituania).
«Buon difensore, centro molto potente. Movimenti ok spalle a canestro. Può tirare dalla media distanza. Buon rimbalzista da entrambi i lati del campo» recita il suo profilo online su Eurobasket.
Curriculum. Sette anni di militanza nel campionato universitario americano, dal 1989 sino al 1995, con uno stop nel '93 causa spostamento dalla Wagner (qui il suo season high nel '91 con 16.4 punti e 9.9 rimbalzi di media) alla Louisiana State, con la cui casacca ha potuto godere di un biennio extra secondo le regole Ncaa rivolte agli studenti stranieri fuori corso. Poi il ritorno a casa, in Slovenia: 17 punti e 9 rimbalzi la media nel Maribor Ovni, 7.3 e 3.7 l'anno seguente all'Olimpia Lubiana, con la quale vince campionato, coppa nazionale e gioca l'All Star Game. Il grande salto è datato '99 con l'ingaggio all'Hapoel Gerusalemme ma un infortunio nella preseason ne pregiudica l'esplosione a livello europeo. Il riscatto la stagione successiva in Polonia, nell'Awil Wloclawek: 9 punti e 7 rimbalzi in media. Qui ha l'opportunità anche di esordire in Coppa Saporta. Così si guadagna il trasferimento alla Telekom Ankara: in serie A1 turca, 22 presenze e 6.8 di media sotto le plance, con 12 apparizioni nuovamente nelle coppe europee.
Questione Elliott. Per un tassello che arriva, un altro che sembrava fisso dà grattacapi. Faccia a faccia telefonico mercoledì sera, infatti, tra Massimo Faraoni e Frank Catapano, manager di molti atleti venuti a Livorno come Tyrone Grant, Mark Baker e dello stesso Rodney Elliott. In Via Pera infatti si attende via fax la firma sotto la bozza del contratto messa per scritto dopo un accordo verbale. Occorre stare con le spalle al sicuro, sapere che non si dovranno rivedere i piani per colpa delle sirene che tentano il black, si dice in attesa di una chiamata (peraltro improbabile) dal Veteran Camp NBA. Una scossa chiarificatrice non fa mai male.
Andrea Puccini
La calma piatta di questi giorni era solo apparente: Miladin Mutavdzic, nazionalità jugoslava, classe 1972, centro di 209 centimetri d'altezza, sarà il nuovo puntello sotto canestro della Mabo Prefabbricati. Un nome noto agli esperti ed alle guide, un giocatore affidabile: esperienza ed atletismo, un mix ci si augura vincente. Il suo curriculum è simile ad un certificato di garanzia: l'atleta nato a Belgrado potrebbe essere il centro puro inseguito invano da Livorno nella scorsa stagione, sempre in affanno per coprire il ruolo di spalla a Barlow e Garri (da oggi impegnato assieme a Giachetti e De Raffaele per gli Europei under 20 in Lituania).
«Buon difensore, centro molto potente. Movimenti ok spalle a canestro. Può tirare dalla media distanza. Buon rimbalzista da entrambi i lati del campo» recita il suo profilo online su Eurobasket.
Curriculum. Sette anni di militanza nel campionato universitario americano, dal 1989 sino al 1995, con uno stop nel '93 causa spostamento dalla Wagner (qui il suo season high nel '91 con 16.4 punti e 9.9 rimbalzi di media) alla Louisiana State, con la cui casacca ha potuto godere di un biennio extra secondo le regole Ncaa rivolte agli studenti stranieri fuori corso. Poi il ritorno a casa, in Slovenia: 17 punti e 9 rimbalzi la media nel Maribor Ovni, 7.3 e 3.7 l'anno seguente all'Olimpia Lubiana, con la quale vince campionato, coppa nazionale e gioca l'All Star Game. Il grande salto è datato '99 con l'ingaggio all'Hapoel Gerusalemme ma un infortunio nella preseason ne pregiudica l'esplosione a livello europeo. Il riscatto la stagione successiva in Polonia, nell'Awil Wloclawek: 9 punti e 7 rimbalzi in media. Qui ha l'opportunità anche di esordire in Coppa Saporta. Così si guadagna il trasferimento alla Telekom Ankara: in serie A1 turca, 22 presenze e 6.8 di media sotto le plance, con 12 apparizioni nuovamente nelle coppe europee.
Questione Elliott. Per un tassello che arriva, un altro che sembrava fisso dà grattacapi. Faccia a faccia telefonico mercoledì sera, infatti, tra Massimo Faraoni e Frank Catapano, manager di molti atleti venuti a Livorno come Tyrone Grant, Mark Baker e dello stesso Rodney Elliott. In Via Pera infatti si attende via fax la firma sotto la bozza del contratto messa per scritto dopo un accordo verbale. Occorre stare con le spalle al sicuro, sapere che non si dovranno rivedere i piani per colpa delle sirene che tentano il black, si dice in attesa di una chiamata (peraltro improbabile) dal Veteran Camp NBA. Una scossa chiarificatrice non fa mai male.
Andrea Puccini