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Cantù sogna in grande

La parola scudetto non è più tabù nella città brianzola

CANTU’ – Lo scorso anno le tre lombarde viaggiavano a braccetto nelle zone basse della classifica e terminarono il campionato rispettivamente in 11esima posizione (Varese), 15esima (Milano) e 16esima (Cantù). Un’annata sicuramente da dimenticare per tre delle compagini storiche del nostro campionato che, messe insieme, hanno vinto 38 scudetti ed innumerevoli coppe.
Quest’anno, però, le cose vanno meglio solamente per Cantù che, grazie ad una campagna acquisti mirata, è riuscita a creare una formazione molto competitiva spendendo meno di tutte le squadre con le quali sta lottando nelle zone alte della classifica. Varese, e soprattutto Milano, navigano invece ancora nei bassifondi.
Pensare che, non più tardi di tre anni fa, Varese vinceva il suo 10° scudetto, quello della stella, fra il grande entusiasmo di tutto il popolo varesino che aveva vissuto una stagione all’insegna dello spettacolo con giocatori indemoniati quali Pozzecco, Meneghin, De Pol, Galanda e Mrsic, solo per citarne alcuni. Un successo targato 1998-1999.
Altro passo indietro di tre anni, stagione 1995-1996, e troviamo un’altra vittoria storica, ancora una volta di una delle tre lombarde. Si tratta del 25° scudetto dell’Olimpia Milano che, con Gentile e Bodiroga sconfisse in finale la Fortitudo di Djordjevic e Myers.
Oggi, tre anni dopo il successo varesino, Cantù sta giocando una regular season d’altri tempi. L’attuale secondo posto in classifica non è neppure sufficiente a spiegare lo spettacolo che spesso si può ammirare al PalaOregon. Una squadra dal livello tecnico così alto non si era proprio mai vista calcare un parquet canturino.
Le premesse sono buone. Oltre al secondo posto a sole due lunghezze dalla capolista Skipper, per Cantù ci sono i quattro derby vinti in stagione regolare proprio contro Milano e Varese, cosa mai accaduta in passato, neppure quando la formazione biancoblù dominava in Europa.
Non si dimentichi, però, che questa squadra era partita a settembre per salvarsi. Certo, l’appetito vien mangiando, ma siamo sicuri che qualsiasi posizione arriverà alla fine sarà comunque considerata un successo così come, la salvezza della scorsa stagione, valse quasi quanto uno scudetto.
E’ però altrettanto vero che, forse, difficilmente Cantù, in un futuro immediato, potrà avere un’occasione del genere di giocarsi la vittoria finale come quest’anno. Sacripanti e tutto il suo staff sicuramente ne hanno preso coscienza anche se, armate come la Kinder, difficilmente sono avvicinabili, specie se giocano come nell’ultimo derby di Bologna.
Ma in casa canturina si è sempre preferito guardare a propri problemi ed ai propri allori piuttosto che sbirciare in casa d’altri.
Chissà quindi che, tre anni dopo Varese e sei anni dopo Milano, la terza lombarda storica torni a dominare sul tetto italiano sorprendendo tutti così come era stato nei casi delle due cugine.
Simone Giofrè
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